"Io credo che sto per scoppiare. Ho mangiato troppo." disse Sors dopo aver pagato il conto.
"Ci credo ti sei presa una doppia razione di quella torta." Le feci notare mentre ci dirigevamo verso la spiaggia.
"Hai ragione ma era impossibile non prenderla un altro pezzo. Invece tu ti sei limitato ad un semplice thè alla menta. Se continui così rimarrai uno stecchino."
"Divertente. Molto divertente."
Sapevo di essere gracilino e la questione non era stata mai un problema, ma quando le altre persone me lo facevano notare, di certo non potevo restarmene a bocca chiusa.
"Eh dai non ho mica detto cotica. Dovresti giusto mettere un po' di sana massa muscolare. Non mi dispiacerebbe vederti più palestrato."
"Guarda per ora non ho intenzione di cambiare. Anche perché mi vado bene così." Le dissi con sincerità.
Il sole era più accecante che mai, si rifletteva perfettamente nella sabbia dandole la colorazione di un bianco pallido e sua volta troppo luminoso per i miei occhi. Mi pentii subito di non aver portato a presso gli occhiali da sole che avevo comprato nel soggiorno a Crema. Erano comodi, sottili e perfetti per il mio viso. Li avevamo scelti assieme durante proprio un giovedì pomeriggio afoso come quello. Solo che la differenza era più che evidente che mai: al mio fianco c'era la mia migliore amica, e non la mia ossessione giornaliera.
Ripensando a quel lontano ricordo, riportai a galla di nuovo la sensazione di dolore e rabbia che provavo.
Mi ero promesso un giorno senza pensarlo. Dovevo portare a termine quella promessa.
Scostai lo sguardo dall'immenso bianco per perdermi invece nel colore verde azzurro del mare di Los Angeles. La spiaggia dopotutto non era piena come me l'aspettavo, giusto qualche ombrellone piantato, il resto era completamente libero. Ci sistemammo vicino ad un tronco vecchio e ormai bianco per l'eccessiva usura del contatto con l'acqua .
Respirai lentamente l'aria salmastra dell'oceano Pacifico e lasciai che quel senso di pace e tranquillità che si era svegliato, si propagasse in tutto il corpo.
"Ne avevo proprio bisogno." le dissi mentre guardavo alcuni bambini rincorrersi a vicenda.
"Già. Te lo meriti un giorno libero da tutto e da tutti, in particolare da Armie."
Mi rigirai ad osservarla. Glielo avevo detto che pensarlo era inevitabile ma sentire il suo nome era un altro paio di maniche. Per questo gli avevo chiesto di non nominarlo. Percepivo ancora l'effetto del suo nome che piano piano si faceva breccia nella voragine che mi ero aperto di mia spontanea volontà nel momento in cui gli avevo detto addio.
"Scusa, scusa scusa. Fai finta che non ho detto nulla."
Alla fine non era colpa di Sors, se ero perennemente concentrato su lui. Era colpa mia semmai, che davo via libera alla mente di poter prendere briglia con i miei sensi di colpa frustranti. Ma quel giorno no. Dovevo rilassarmi il più possibile o non avrei avuto chance l'indomani.
"Dai andiamo a farci il bagno" le dissi togliendomi le scarpe, i pantaloni e la maglietta.
"Si concordo."
La presi per mano e come i ragazzini che avevo visto prima, iniziammo a rincorrerci fino al bagnasciuga.
Le schizzai l'acqua dietro la schiena mentre con le braccia mi facevo da scudo per una possibile vendetta.
"No dai. È freddaaaa" urlò.
"Allora buttati." Gli feci eco dopo essermi tuffato nell'acqua.
Certo non era così tanto calda come avevo sperato dall'inizio, ma nemmeno fredda da costringerti ad uscire di fretta. Anzi mi piaceva quella dolce freschezza che si stava diffondendo su tutta la superficie cutanea del mio corpo.
"Dai buttati, ti ci abitui da subito."
Mi avvicinai sempre più verso di lei, che ancora restava incerta sulla riva.
"Timmy no. Timmy non ti azzardare."
Aveva capito ciò che volevo fare, ma non gli diedi tempo nemmeno di cercare di ribellarsi poiché la presi in braccio e con tutta la forza che avevo la buttai in mare.
"Noooooo" gridò non appena riemersa.
"Vedi. Alla fine non è fredda." Le dissi scherzando.
"Idiota" rispose lei sorridendo.
Ci voleva un momento lontano da tutto e non rimpiangevo nemmeno il fatto di essermi allontanato dal suo appartamento e dalla tentazione che si celava dietro. Per la prima volta in assoluto, dopo quei giorni bui, ero finalmente felice di trovarmi in un posto che non evocava un suo lontano ricordo, che non mi constringeva a tenermi strette le gambe al petto mentre il ricordo stesso della nostra fine banchettava con il mio corpo. Ero felice perché in quelle poche ore Sors era riuscita nel suo intento: farmi sorridere in assenza di Armie.
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Tu sei il mio Oliver ed io sarò il tuo Elio - La Scoperta del Cambiamento
Fanfiction!!!!!!!! IN REVISIONE !!!!!!!! «...replicai il gesto di quella notte, portando questa volta, le mie labbra umide e calde su quelle di Tim. E questa volta senza nessuna esitazione, senza paura e vergogna, ma solo e semplice desiderio di averlo...» ...