"Avete finito voi due? Vi sto cercando da tanto" disse mia sorella vedendoci seduti di fronte alla vetrina di Gamestop.
"Si abbiamo fatto quello che dovevamo fare e ci siamo pure divertiti" rispose Giacomo facendomi l'occhiolino. Ma poteva essere più deficiente di così ? Gli avevo pregato di non farne parola con nessuno di ciò che era successo dentro al negozio. Ma d'altronde era come se avessi parlato ad un bambino.
"Ah e come mai vi siete divertiti?" domandò dubbiosa Pauline guardandoci entrambi. No comment, pensai.
"Niente di che" gli risposi svelto.
"Tuo fratello ha una cotta per la commessa di quel negozio. " disse indicando la ragazza che era in vetrina a sistemare i manichini
No ti prego, non continuare.
"Ha avuto un piccolo problemino. La commessa gli ha fatto effetto" aggiunse, sottolineando l'ultima parola.
Ero diventato rosso peggio di un peperone. Maledizione, era peggio di una pettegola. Rimpiansi subito di averli accompagnati.
"Oddio ti prego non dirmi ciò che sto pensando. Timmy devi darti una calmata."
"Non è per via della..." mi tappai subito la bocca. Ma che cazzo gli stavo dicendo ? per poco non mi tradivo da solo.
"Possiamo evitare di parlarne. " aggiunsi in fine.
"Certo. Jack andiamo. Dobbiamo vedere anche i teli da mare. Su sbrighiamoci."
"Vi dispiace se rimango qui nei dintorni. Vorrei fare un salto in libreria." In verità volevo scollarmi di dosso Giacomo e gli sguardi scettici di mia sorella.
"Va bene. Ci vediamo al parcheggio tra un'ora."
"Ok ok a dopo allora." Li salutai e con passo veloce mi diressi nella direzione opposta alla loro.
In libreria non c'erano molto persone perciò mi godei quel piccolo momento tutto per me. Avevo voglia di un nuovo libro. Chiesi al ragazzo vicino alla cassa, quale fossero le ultime novità e lui riluttante, mi indicò lo scaffale in fondo alla mia destra.
"Grazie" gli risposi controvoglia.
Tra le nuove novità trovai diversi titoli che mi incuriosirono. Due di questi, rispettivamente La casa perduta nel bosco e Il giardino delle farfalle, erano thriller. Uno parlava di strani omicidi con sfondo esoterico mentre l'altro era incentrato completamente sulla storia vera di un serial killer ancora tutt'oggi introvabile. Quest'ultimo era più avvincente del primo e più lungo. Meglio così, pensai. Mi avrebbe tenuto occupato per diversi giorni. Oltre a quel libro ne presi altri due: La forma dell'Acqua (dato che avevo trovato curioso il film, il libro non poteva certo mancare) e Caraval.
Come mia abitudine, ogni volta che entravo in una libreria dovevo far un salto ai libri classici francesi. Evitai di nuovo di chiedere al ragazzo perché mi bastò il suo sguardo di prima a farmi capire che non gli andava a genio di rispondere ad ulteriori domande. Decisi così di cercarlo da solo. Il negozio non era poi così piccolo da come avevo immaginato vedendolo dall'esterno, bensì aveva due piani, ove al primo erano stati sistemati i libri secondo una logica strana e inusuale. Si partiva dal genere fantasy, per poi proseguire con la narrativa contemporanea, gialli odierni e vintage, libri sulla psicologia, esoterismo fino ad arrivare alla saggistica. I classici invece, come avevo letto all'insegna all'angolo delle scale, erano al piano di sopra assieme a cd musicali, film e libri per bambini.
Salii e mi ritrovai su un corridoio più ampio di quello di sotto. In fondo si divideva in due sale. Una sicuramente adagiata per la sala letture e per le conferenze mentre l'altra aveva scaffali ripieni di cd.
Andai allo scaffale dei classici e con mia gran sorpresa era molto rifornita rispetto alla libreria al quale andavo di solito.
"Bronte, Dickens, Flobert, Dumas, Shakespeare, Apulejo...eccolooo finalmente." dissi.
Il giro del mondo in 80 giorni di Verne, nuova edizione.
"Bella scelta." disse qualcuno alle mie spalle. Era un ragazzo alto, sulla trentina.
"Già." gli risposi con un sorriso e allontanandomi prima che avesse capito chi ero.
Non volevo incontrare fan, ero dell'umore sbagliato e non volevo rischiare di rovinare quei minuti preziosi. Mi diressi nella sala letture già occupata da diverse persone.
Aspettai che si liberò un posto vicino ad una coppia di signori. Mi sedei e mi misi le cuffie dell'ipod, ma senza far partire la musica. Usavo quella tattica solo per tenere le persone alla larga quando volevo leggere e il più delle volte funzionava alla grande.
Aprii l'edizione nuova di J.Verne e mi immersi, per i pochi minuti restanti, in quella familiare lettura.*******************************
"Allora cosa farai con tuo marito..." chiese l'uomo dietro alle mie spalle.
Avevo provato a starmene per conto mio ma quel vocione che emanava era impossibile non sentirlo. Accesi anche la musica ma niente da fare. Alla fine fui costretto a leggere, sentendo a piccoli tratti la loro conversazione.
"Non è ho la più pallida idea. Ultimamente è distratto e sicuramente questo mi da la possibilità di vederti. Ma non so più che inventarmi." rispose la donna.
Aveva una voce già sentita. Sottile e stridula. Assomigliava a qualche mio conoscente, ma non sapevo a chi corrispondesse.
"Prima o poi lo scoprirà quel coglione. Si farà due calcoli eee"
"No che cosa dici. Fidati di me non lo scoprirà." La donna d'un tratto mi parve agitata e scossa. La sua voce ora era più bassa.
"Ho preso le giuste precauzioni. I bambini sono tranquilli e per quelle poche volte che manco so cosa inventare per non destare sospetti. Poi" si avvicinò sempre di più al tizio e bisbigliando proseguì-" mio marito ultimamente è più occupato con il lavoro ed è sempre fuori con amici. È giusto che anch'io mi diverta."
Dio cosa sto sentendo ? Ma proprio a me devono capitare certe cose.
Provai a vedere se c'erano altri posti liberi ma niente da fare, tutti erano occupati. Continuai a leggere provando con tutte le forze a rimanere concentrato su quelle poche parole familiari, ma più mi inoltravo nella mente di Verne, più la mia voleva sapere a tutti costi ogni dettaglio di quel tradimento.
"Pierre, questa settimana avrò una festa, perciò dovremmo rimandare al nostro sesso mattutino."
"Per colpa di quel coglione di tuo marito e del vostro anniversario non potrò divertirmi. Abbandonalo." Disse l'uomo leggermente adirato.
La questione si stava facendo più interessante di quel libro. Lo chiusi e feci finta di leggere le trame degli altri libri che volevo acquistare, per non dare sospetti che stessi origliando.
"Lo sai che non posso. Ho due bambini piccoli. E d'altronde è solo una scappatoia la nostra. Io amo mio marito."
Si come no, pensai. Lo ami totalmente da uscire con un altro e divertirci insieme.
"Eppure sei qui."
"Si sono qui perché...." non finì la frase. Per poco non mi venne un colpo pensando che mi avessero scoperto ad origliare il loro discorso.
"Sei qui perché ti piace." Concluse lui per lei.
"No cioè si. Pierre non farmi rimpiangere di quello che sto facendo. Non ne vado fiera."
Eppure sei ancora qui, pensai citando le parole dell'uomo.
Non riuscivo ancora a capire dove l'avessi già sentita quella voce. Era familiare ma non riuscivo a darle un volto.
"Dovresti esserlo invece, tuo marito non ti degna nemmeno di farti una carezza. Da quant'è che non ti fa ciò che ti faccio io?"
"Pierre shhhh, stiamo in pubblico. Fine della discussione. Ora devo andare, mi faccio viva io."
"Fai come vuoi. Il mio numero ce l'hai. È stato interessante stamattina"
Non volli sentire altro, quel discorso mi aveva nauseato più del dovuto. Povero marito, chiunque sia. Non meritava una donna come quella.
Mi alzai delicatamente e mi diressi in direzione delle scale, quando ad un tratto mi sentii chiamare da dove ero seduto.
"Timotheé" disse quella voce familiare spaventata.
Furono i secondi più brutti della mia vita. Quella voce sottile, quel modo di parlare che tanto mi ricordava qualcuno alla fine aveva attirato la mia attenzione. Non ci misi molto a capire di chi si trattasse. Non avrei mai immaginato che il destino mi stesse davvero giocando un brutto scherzo.
Non poteva essere lei. Ti prego dio non farmi girare e confermare le mie paure. Tuttavia nessuno aveva ascoltato quelle futili preghiere, perché una mano leggera si posiziona sulla mia spalla, costringendomi a votare e guardare ciò che di più avevo temuto di trovarvi: Elizabeth.Nota dell'autore. ARMIE PERDONAMI ❤
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Tu sei il mio Oliver ed io sarò il tuo Elio - La Scoperta del Cambiamento
Fanfiction!!!!!!!! IN REVISIONE !!!!!!!! «...replicai il gesto di quella notte, portando questa volta, le mie labbra umide e calde su quelle di Tim. E questa volta senza nessuna esitazione, senza paura e vergogna, ma solo e semplice desiderio di averlo...» ...