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"Senti Federico, io non voglio che tutta questa conoscenza procede e continuiamo a fare le nostre vite così come se non ci conoscessimo, ho avuto tanto da pensare in queste settimane e, tu sei stato anche parte di questi pensieri, non ti nego di non essere andata avanti, come penso abbia fatto tu con quella."
Lui la blocca.
"Perché la nomini così?"
"Credo sia palese che mi interessi no?" Risponde.
"Certo..almeno penso sia cosi, ma non puoi limitarmi la conoscenza con lei."
"Non ti sto limitando niente, ma se vuoi sentirti con me o almeno conoscermi, deciditi e pensa a cosa vuoi veramente"
Afferra lo zaino e aprì lo sportello della macchina.
"Tu cosa pensi di me?" Domanda lui.
"Pensaci. Non far in modo che mi illudi."

Prende il telefono ed aspettò dentro la stazione, entrò nell'aula dei treni e si accende una sigaretta. Aveva un nervoso, quasi si potesse calmare con qualche tiro.

'Cara Desiré, Federico mi ha accompagnato in stazione, quando torno a casa ti racconto.'
'Prenderò il pullman dopo così salto qualche minuto della prima ora.'

8:45
Entrata a scuola
Chiese alla professoressa di entrare con in mano il ritardo.
"Certo cara"
Pareva ironica con quella frase, ma niente le importava, si sedette accanto a Gioia notando che Alessandro la stava guardando.

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