Remember or Forget?-Ricordi Dimenticati. #Wattys2018

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Canzoni per il capitolo:

Calvin Harris & Disciples- How Deep Is Your Love.

Passenger-Let Her Go.

Sono ferma, immota, stretta fra le sue braccia.

Non conosco la ragione di questa mia folle azione, ma mi sento così dannatamente bene come non accadeva da tempo.

"Isaac?" mormoro dopo qualche secondo.

Sento la saliva accumularsi, il mio battito cardiaco andare veloce e le mie mani sudate.

"Cass..." risponde.

La sua voce è roca, come ricordavo, ma piena di timore e insicurezza.

Deglutisco e poi alzo lo sguardo per fare incrociare i nostri occhi.

Non appena mi immergo in quelle iridi così profonde, un senso di inquietudine mi assale.

Non sono più gli stessi occhi di un tempo, sono cupi, scuri, in lotta con l'anima, pieni di risentimento e dolore... proprio come i miei.

Sono dannatamente uguali ai miei, non per colore, no, ma per quello che sentono, per quello che si portano dietro.

"Perché stavi piangendo?"

"E tu perché sei qui?" ribatto.

Non so come comportarmi né cosa dire... reagisco come ho sempre reagito: male.

"Ti prego... evitiamo di litigare."

"Sul serio? Isaac, io e te non abbiamo fatto altro che litigare per una vita intera..." lo schernisco.

Abbassa lo sguardo e scioglie l'abbraccio.

Restiamo in silenzio, ogni tanto ci guardiamo di sottecchi, ma nessuno ha il coraggio di fare la prima mossa.

"Credevamo che fossi lontano..." esalo per spezzare il silenzio.

Mi guarda e sorride.

"Chi? Tu e Caleb?"

Questo fa male, davvero tanto male. Non può permettersi di giudicare la mia vita, non dopo averla stravolta e distrutta.

"Io e i nostri amici." spiego, cercando di rimanere calma.

Vorrei prenderlo a schiaffi, urlargli contro il male che mi ha fatto, dirgli che è stato un coglione e non mi doveva abbandonare, ma non ci riesco.

Non voglio mostrarmi debole davanti a lui, voglio che creda che l'abbia superata. Anche perché è così, giusto?

"Quelli che non senti da anni? Quelli che, dopo aver rischiaro la vita per te, non hai più cercato?" ridacchia.

Il suo sguardo è puntato nel mio. Mi sta sfidando, crede che crollerò fra le sue braccia. Non accadrà, non sono quella di un tempo... lui, però, è rimasto il solito sbruffone arrogante.

"Il passato è passato, non credo serva soffermarsi sui propri errori, anche perché ci sarebbe molto da soffermarsi sui tuoi." rispondo a tono, accettando la sfida.

Non so bene perché sono ancora qui. Potrei andarmene e far finta di niente ma posticiperei il tutto di poche settimane.

"Non cambi mai,eh?"

"Neanche tu... siamo entrambi gli stessi, soliti sguardi, solite fracciatine, solo il posto è diverso..." constato, abbozzando un sorriso.

Sono contenta di come sto reagendo. Non avevo previsto di incontrarlo nuovamente, ma sono contenta della mia reazione calma e pacata.