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Canzoni per il capitolo:

NF-Paralyzed.

MIIA-Dynasty.

(ATTENZIONE: per capire meglio l'inizio del capitolo e alcune spiegazioni, vi consiglio di rileggere il capitolo 126)

Entrare in cucina e trovarsi il padre del ragazzo che ami, non è il massimo, sopratutto quando per tutta una vita lo hai creduto morto.

"Tu devi essere Cassidy..." constata Noah.

"Sono io." confermo mentre prendo da bere.

"Sei proprio identica a tuo padre, sai? Sei la sua versione femminile e un po' più giovane." ridacchia.

"Eri tu l'uomo che ho visto con mio padre la notte di Natale, vero? Di chi parlavate? Di Amber?" domando.

Ho bisogno di risposte e forse, questo stronzo me le può dare.

Prima, ho sentito quello che si è detto con Alexa e Isaac e non posso fare altro che pensare che quest'uomo sia la versione più arrogante e stronza del figlio.

"Non credo che mentire serva a qualcosa, quindi si: ero io. Ma non parlavamo di Amber. Parlavamo di una donna che credevamo morta, ma che non lo è."

"E' la donna che si nasconde sotto il nome di E?" chiedo, sempre più impaziente di conoscere la verità.

"No, assolutamente. Eve non ti farebbe mai del male. Vuole solo regolare i conti con tuo padre... una cosa lunga, che si portano dietro da anni. Ecco perché ti deve tenere al sicuro, capisci? Ad ogni modo, io non ti ho detto nulla!" sorride, facendomi l'occhiolino.

Salvo gli occhi azzurri, è davvero identico ad Isaac.

"Perché sei venuto ora? Perché non fai altro che distruggerlo?"

Lui mi guarda e, mentre si passa una mano fra i capelli, sospira.

"Cassy, Isaac è molto più simile a me di quanto creda. Ha la mia stessa arroganza e determinazione,e forse è anche più falso di me. Ma lo amo, lo amo perché è stato il mio primo, vero figlio e farò di tutto per salvarlo da sé stesso. Tu, piuttosto, dovresti stargli lontano."

Mi avvicino rapidamente all'uomo e gli punto l'indice contro il petto.

"Isaac non è la persona che lei crede. Ha sofferto molto e ciò lo ha spinto a prendere decisioni sbagliate, ma ha comunque messo tutto sé stesso in quello che faceva. E' leale, buono, dolce, pazzo e si, ha anche dei difetti, ma mi creda, anche quelli in lui sono perfetti. E io lo amo, lo amo da impazzire e non potremo mai stare lontani." spiego con tono pacifico.

"Pensala come vuoi, ma quando ti ritroverai a soffrire, non piangere. Perché ti avevo avvertita." esclama andando verso la porta.

"L'unico a soffrire sarà lei, quando si renderà conto di tutto quello che ha fatto e patito suo figlio a causa sua." ribatto.

Non appena Noah va via, mi sento più serena. E' strano, ma non mi ha fatto una bella impressione.

Quando, anni fa, immaginavo un incontro fra padre e figlio, pensavo a lacrime di gioia, ad abbracci intensi e a spiegazioni sensate e dettate dai sentimenti e non dalla logica. Mi dispiace, invece, che sia andata così: Isaac voleva abbracciare suo padre e dirgli quanto lo amasse, non litigarci.

"Tu lo sapevi?" domando, non appena trovo Daniel.

Il suo sguardo è vacuo e gli occhi sembrano appena lucidi.

"Si, lo sapevo. Ero io a dare informazioni a Noah su te e Isaac e, a volte, gli riferivo anche messaggi da parte di tuo padre, ma non credevo si comportasse così anche con lui." risponde, sedendosi su una sedia di plastica.

Remember or Forget?-Ricordi Dimenticati. #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora