Canzoni per il capitolo:
Rachel Platten-Stand By You.
Coldplay-Adventure of a LifeTime.
Il viaggio di ritorno è stato straziante, un continuo piangere e urlare, un continuo ricordare e sentirsi in colpa.
Ora, di prima mattina, sono davanti a casa mia, anche se casa non la si può più tanto chiamare, ora, davanti a casa mia, mi preparo mentalmente a dire l'ennesima bugia per scamparla.
Sono così stanca di far parte di questo maledetto circolo vizioso.
Forse Isaac ha ragione, ma non lo ammetterò mai. Preferisco continuare a vivere una vita che non mi appartiene e fingere di amare qualcuno a cui non sono destinata piuttosto che amare lui, lui che è stato la causa di ogni mio bene e di ogni mio male, di ogni mio sorriso e di ogni mia lacrima.
Tutti tornano, lui ed io no. E' una promessa che ho fatto a me stessa e che ho intenzione di mantenere.
"Sono a casa!" grido per farmi sentire, anche se, comunque, non ce né bisogno.
I miei genitori, mio fratello e Caleb sono in piedi, davanti a me e dai loro volti, posso benissimo capire quanto siano preoccupati.
"Dove sei stata?" parla per primo Damon.
"Ho fatto un giro per la città e sono andata a fare colazione da Starbucks."
"Sicura? Non ti ho sentito uscire." domanda Caleb.
E' davvero così stupido da non essersi reso conto che sono uscita in piena notte?
"Sono passata dal retro, non volevo ti svegliassi. Sai, era davvero presto." esclamo facendo un sorriso innocente.
"Mi sei mancata così tanto, tesoro mio." mia madre si precipita, in lacrime, ad abbracciarmi.
"Anche tu, mamma, anche tu."
Un colpo di tosse interrompe l'abbraccio fra me e mia madre: mio padre, l'uomo che, per primo, in questi ultimi anni, mi ha ferito e ucciso infinite volte.
Con la sua distanza, con la sua assenza e con la sua durezza è riuscito a distruggere quello che restava del mio cuore a pezzi.
Per quanto me ne possa fare una ragione e fingere, fingere enormi finti sorrisi, il mio dolore non avrà mai limite.
Ha smesso di prendersi cura della sua bambina troppo presto, l'ha lasciata in mezzo ai lupi quando ancora era troppo piccola, senza una vera ragione.
Posso capire cosa si prova a perdere un figlio, ma non il motivo per abbandonarne due.
"Ciao papà, andati bene gli affari a Barcellona?" domando.
Non un abbraccio, non un bacio, non una carezza, niente. Nessun contatto fisico tra me e mio padre.
"Buongiorno anche a te, Cassy. Andato tutto bene, come sempre." la sua voce calma e pacata è piena di orgoglio mentre racconta i suoi successi.
Evidentemente io e mio fratello non rientriamo in essi.
Non ho mai parlato a nessuno di me e mio padre e di come sono cambiate le cose, faccio fatica a pensarlo, figuriamoci a dirlo.
"Quanto vi fermerete stavolta?" domanda mia madre a me e mio fratello.
"Una settimana." "Dieci giorni." esclamiamo in coro.
"Così poco, figli miei? Speravo che almeno per un mese ci avreste fatto compagnia!" ridacchia mia madre.
E' delusa, ma non vuole che la cosa pesi su di noi.
Santo cielo, vorrei piangere e urlare, ma mi devo controllare, non posso cadere.
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Remember or Forget?-Ricordi Dimenticati. #Wattys2018
Teen FictionTERZO LIBRO DELLA TRILOGIA. Quando tutto finisce, quando non c'è più nulla da ricordare ed è necessario dimenticare quanto le ferite brucino...potrebbe andare peggio? Cassidy non lo sa più, da troppo tempo ha seppellito il passato ed è tornata a viv...