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Canzoni per il capitolo:

Molly Kate Kestern- Prom Queen.

X-Ambassadors- Don't Stay.

Da sempre quando pensavo a mia sorella, pensavo alla piccola bambina che a dieci anni mi rubava le bambole o che a dodici restava in ospedale fino a tardi per assicurarsi che dormissi bene, eppure mai avevo pensato che un giorno, lei stessa, proprio come me, sarebbe diventata grande e avrebbe trovato la sua strada.

Credevo e speravo che avrei potuto aiutarla con i ragazzi che la facevano soffrire, coprirla quando andava alle feste e difenderla in ogni occasione possibile, eppure neanche questo mi è stato permesso.

Non ho potuto starle accanto nel periodo più bello della sua vita, perdendo la sua crescita interiore e ciò non me lo potrò mai perdonare.

Volevo, fin da piccola, proteggerla dal mondo, fungere da scudo alle sue sofferenze, ma la verità è che nonostante tutto, è sempre stata lei a proteggere me. Durante ogni chemio, durante ogni controllo, durante ogni mio crollo emotivo lei c'era, sempre pronta a darmi forza. Ed io? Quand'è che io per lei ci sono stata?

"Cassy, non piangere. Guardami, sono qui e ti aiuterò, te lo prometto." interrompe i miei pensieri, portandomi ad alzare lo sguardo.

Davanti ai miei occhi non ho la bambina che insisteva tanto per uscire con gli amici, davanti ai miei occhi ho una ragazza meravigliosa, con tanto coraggio e tanta determinazione.

"Dovrei essere io a dirti queste parole, lo capisci? E' tutta colpa mia e non potrò mai perdonarmi per averti fatto questo!" sbotto in lacrime.

Non riesco a vederla in altro modo, so che è così, so che è colpa mia.

"Tu non mi hai fatto niente! Sono io ad avere le colpe, non tu. Ero su quell'auto, ho visto il tuo corpo sbalzato in aria e non ho potuto fare nulla. Hai perso tuo figlio per me, non credi di aver già sofferto abbastanza?" cantilena, stringendomi la mano.

"Ti ho cercato per così tanto tempo, sapevo che eri viva, lo sapevo. A casa va tutto malissimo senza di te..." ammetto, guardandola finalmente negli occhi.

"So che mi avete cercato, ma, in ogni caso, non mi avreste mai trovato. Quella sera, mentre andavo da Travis, una ragazza mi ha caricato in macchina e mi ha portato via. Sono stata rinchiusa in una casa famiglia qui a Boston sotto il nome di Camille Lancaster. Ho condotto una vita normale, se escludiamo il fatto che ero rinchiusa in una specie di manicomio, ma questi sono dettagli." racconta.

Se il mio cuore potesse espellere aria, a quest'ora starebbe sospirando di sollievo.

Certo, Amber è stata lontana da noi per anni, ma almeno è viva e vegeta. Ed è questo quello che conta.

"Chi ti ha rapito e come hai fatto a contattarmi?" domando, sapendo di aver bisogno di risposte.

"In casa famiglia girano molte voci sulle proprietarie. Due donne, una bionda una castana, con l'anima corrosa dall'invidia e dal rancore provato nei confronti della famiglia Split. Ho trovato, quindi, uno dei loro telefoni e ti ho scritto subito. Ci sono delle cose che devi sapere."

Che mi prenda un colpo! Com'è può mia sorella essere così invischiata nei loschi affari di famiglia? Come possono i nostri genitori non essere andati a fondo e aver preferito il lavoro alla loro bambina?

"Cosa devo sapere? Amber, ho paura." ammetto, tremando.

Varcando quella porta, a tutto pensavo tranne che a rivedere mia sorella.

E' proprio vero che la speranza è l'ultima a morire.

"Non ti spaventare, ti prego. Ho impiegato un po' di tempo a capire, ma non è complesso. Devi sapere che in passato mamma e papà hanno avuto un'altra bambina. Si chiamava Bethany e arrivò quando avevano finito il College da uno o due anni, credo nel '97. Però, era malata e morì poco prima del parto. Ecco di chi parla la persona che ti sta scrivendo. Non so come possa essere connessa all'anonimo, ma so bene che le due donne odiano profondamente papà e Noah, il padre di Isaac."

Remember or Forget?-Ricordi Dimenticati. #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora