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Canzoni per il capitolo:

One Direction- Story of My Life.

The Pierces-Secret.

ISAAC'S POV.

La neve cade su di me, imbiancando ciò che mi circonda, Cassidy è al mio fianco, mi stringe a sé e cerca di proteggermi.

Davanti ai miei occhi c'è la tomba di mio padre, eppure mi sembra di essere in un sogno, così tanto lontano dalla verità da renderlo quasi surreale.

Mio padre, l'uomo che per anni ho creduto fosse chissà dove e chissà con chi, ma vivo, è morto per davvero. E io sono davvero orfano, come diceva mia madre.

Per anni ho dato la colpa a lei, se non avevo un padre. Per anni, me la sono presa con il mondo perché mi aveva privato della cosa più preziosa che avevo. Per anni, però, viste tutte le bugie, visti tutti i segreti, ho sempre continuato a sperare che lui fosse ancora da qualche parte, vivo e felice.

La realtà fa più male della fantasia, la realtà è diversa, e mi è arrivata dritta al petto, pugnalandomi nel profondo.

Resto immoto davanti a quel marmo così ostile, sperando, forse, che scompaia, ma è quando Cassy mi scuote, che mi rendo conto di essere davvero qui.

"Andiamo, ti riporto a casa." mormoro con tono brusco.

"Isaac, chiudersi in se stessi non è la soluzione. Ti prego, parlami." mi supplica.

Ma io sto già camminando verso l'uscita di questo inferno, sto già camminando verso la mia fine.

"Non me ne fotte un cazzo di qual è la migliore soluzione. Non voglio avere nessuno fra i coglioni." sbraito, afferrandola per un polso e incitandola ad andare a passo più spedito.

Non mi rendo conto del male che le sto provocando finché non sento un gemito sommesso.

"Isaac, mi fai male."

"Scusa... io... Non volevo." sospiro.

Mi sento così confuso, così perso, così vuoto... che non mi sento più neanche me stesso. Nell'esatto momento in cui ho visto quel nome, è come se una parte di me se ne fosse andata. Per sempre.

"Siamo arrivati." annuncio, fermandomi davanti a casa di Cassy.

Scende, senza degnarmi di uno sguardo, e, non appena si richiude lo sportello, parto a tutta velocità.

Corro, corro così forte da sentire l'adrenalina pulsarmi nelle vene. Corro così forte da scordare ogni mio pensiero, ogni mio dolore è come se si azzerasse in questa mia folle corsa.

Immagini del presente miste a quelle del passato... questo è tutto ciò che vede la mia mente.

Sono solo, senza un padre, con una madre assente e una ragazza che ha smesso di amarmi da tempo. Sono solo, perso fra me stesso ed i miei demoni.

Da piccolo, non immaginavo un futuro simile per me. Da piccolo, credevo nell'essere felice. Durante l'adolescenza credevo che la felicità andasse conquistata e ho lavorato assai, per riuscirvi. Ma adesso, che non ho più nulla, come posso essere così convinto che essa esista?

Più vado avanti, più corro, più inseguo il mio destino, più sento di essere nel luogo sbagliato. Come si può, però, ritrovare la strada di casa, quando si è persi? Ma, soprattuto, ho ancora una casa? O anche per quella che, un tempo, definivo famiglia sono solo un lontano ricordo?

Guido per un tempo indefinito fra le strade della città che ho amato con tutto me stesso, nella mia mente tanti ricordi e mille domande, ma con gli occhi pieni di lacrime, giuro per l'ennesima volta a me stesso, che sarò forte e ce la farò. Un po', forse, per renderlo fiero di me.

Remember or Forget?-Ricordi Dimenticati. #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora