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Canzoni per il capitolo:

One Direction-18.

Harry Styles- Two Ghosts.

DAMON'S POV.

Improvvisamente sento un formicolio che pervade ogni fibra del mio corpo e mi sembra di fluttuare nel vuoto.

Vuoto, che posto interessante è il vuoto! Si può vivere, si può respirare, si può percepire e ascoltare... nessuno sa esattamente cosa esso sia, eppure è presente nell'animo di ogni essere.

Per anni mi sono sentito vuoto, per anni ho corso alla ricerca della pienezza, per anni ho disperatamente tentato di colmare qualunque cosa esso fosse, ma solo adesso, che l'anima non appartiene più al mio corpo, sento che esso è stato colmato. Che grande paradosso, non trovate?

Un colpo violento, come un soffio di vento, mi fa precipitare nel buio fino a quando non vedo un bagliore solitario, solitario proprio come me.

Sono cresciuto nell'ombra, osservando da lontano la luce, bruciando e consumando mente e cuore con pensieri malinconici.

Con tutta la forza che possiedo, apro gli occhi e mi ritrovo su un prato. Sono circondato da montagne imbiancate dalla neve e aceri.

Le nuvole ricoprono il cielo e il sole illumina lievemente il paesaggio.

Mi guardo intorno, sono solo, solo con me stesso. Del resto è questo il mio destino, no? Stare da parte, vivendo da spettatore ed essendo ignorato dagli affetti a me cari.

"Damon! Damon!" una voce mi chiama.

Lentamente mi volto e vedo un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi: Daniel, il mio migliore amico, l'unica persona che mi vuole davvero bene in questo mondo fatto di solitudine.

"I pancake sono pronti, ti va di andarli a mangiare?" domanda sorridendo.

Improvvisamente ricordo tutto. Quest'evento l'ho già vissuto anni fa.

Avevo quindici anni ed ero in gita con Daniel ad Aspen.

Ci eravamo messi d'accordo per andare un paio di giorni via lontano da tutto e tutti. Ai miei genitori dissi che andavo a fare un torneo di football, ma in realtà ero fuggito con il mio amico d'infanzia.

"C-certo, mi piacerebbe mangiare i pancake." balbetto arrossendo.

Daniel è più grande di me di sei anni, ma la differenza d'età fra noi due non ha mai contato più di tanto. Ci capiamo subito ed insieme ci facciamo grandi risate.

"Sicuro che vada tutto bene?" ribatte sedendosi sul prato.

Incerto se parlare o meno, mi siedo anch'io e prendo un respiro profondo.

Di lui mi posso fidare.

"Non ce la faccio più! Mi sento così sbagliato, così diverso, così lontano dalla mia famiglia!" esclamo scoppiando a piangere.

Daniel mi osserva con i suoi occhi verdi e sorride leggermente.

"Perché trattieni le emozioni? Perché non ti liberi del macigno che porti nel cuore?"

Bella domanda! Peccato che non conosca la risposta.

"Perché non posso, perché non so neanch'io cosa sto trattenendo." sussurro, mentre sento le lacrime premere.

Il mio amico con un movimento impercettibile si avvicina a me e mi sfiora casualmente la spalla.

Improvvisamente sento un brivido percorrermi la schiena e ho la certezza che non sia per il freddo.

Remember or Forget?-Ricordi Dimenticati. #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora