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Canzoni per il capitolo:

Diddy-Dirty Money ft. Skylar Grey- Coming Home.

Macklemore-Same Love.

"Credevo fossi morto!" esclama, scoppiando in lacrime Alexa.

Si alza dal tavolo e corre fra le sue braccia. Isaac stringe sua sorella come se non volesse lasciarla andare e pare sussurrarle qualcosa all'orecchio.

"Peccato fosse solo una credenza!" borbotto fra me e me, ma ho la sensazione che quasi tutti i miei amici mi abbiano sentito.

Sean e Cheryl stanno fermi, mi guardano e con gli occhi mi pregano di non fare scemenze. Set e Zayn, invece, sembrano quasi voler saltare addosso ad Isaac e ucciderlo.

Giusto... solo io, Sean e Cheryl sapevamo che fine avesse fatto.

"Amore,  non mi presenti il tuo amico?" Caleb, nel silenzio generale, se ne esce così, portandomi ancora di più all'esasperazione.

"Certamente- sfoggio il sorriso più falso del mondo- Caleb, questo è Isaac, il padre del bambino che ho perso. Isaac, questo è Caleb, il ragazzo che amo con tutta me stessa." dico tutto d'un fiato, uccidendo con uno sguardo quella sciocca ragazza al suo fianco.

"E' un piacere, per me, conoscerti, caro Caleb. Mi hanno parlato moltissimo di te!" ridacchia, guardandomi con malizia.

I nostri amici ci guardano perplessi, così come metà della sala. Solo i Cooper e i miei genitori non sembrano per niente stupiti dalla presenza del troglodita.

"E tu, Isaac? Non mi presenti il tuo nuovo giocattolo?" sorrido ancora.

Nei suoi occhi leggo panico e confusione. Si è messo nei guai da solo e non sa più come uscirne.

"Certo.- tossisce- Lei è Bethany."

"La sua ragazza!" precisa la diretta interessata con la sua voce da oca.

Guardo Alexa e leggo nei suoi occhi la mia stessa voglia di cavare gli occhi a quella cornacchia.

"Mamma e papà sanno che sei qui?" domanda la mia amica, per smorzare la tensione.

Nel frattempo, i presenti ritornano a ciò che stavano facendo prima dell'arrivo di Isaac, come se in quegli attimi in cui le nostre anime si sono scontrate, tutto intorno a noi si fosse fermato ad udire lo scontro di due titani, troppo diversi per scontrarsi, troppo simili per non incontrarsi.

Riprendo a seguire il discorso dei miei amici, ma con la coda dell'occhio e le orecchie tese seguo ogni suo movimento.

Sono ferita e delusa, ferita perché non posso accettare di vederlo al fianco di un'altra, delusa perché, per l'ennesima volta, mi ha preso in giro.

"Si, quando sono tornato qui, circa una settimana fa, sono passato a trovarli."

"Sei scomparso nel nulla, da un giorno all'altro, senza darmi spiegazioni o dirmi addio. Ho passato quattro anni a chiedermi dove fossi o se mi odiassi, e vederti qui mi rende sia felice che triste..."

"Non potevo avvisarti, ho lasciato una lettera a mamma e sono partito. Ti sono sempre stato accanto, senza, però, danneggiarti."

"Sono successe tante cose in questi anni, sto cercando di risalire dall'abisso e al tempo stesso, di vivere il presente. Potrai mai perdonarmi?" aggiunge, guardandomi dritta negli occhi.

Ed è come se mio figlio se ne andasse di nuovo, come se morissi ancora e ancora, come se l'universo sprofondasse sotto di me al sentire come la sua domanda sia diretta a me e non a sua sorella.

Remember or Forget?-Ricordi Dimenticati. #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora