Trieste, 24 aprile 1998
I ragazzi che frequentavano la prima A classico, al liceo Petrarca di Trieste, dovevano rientrare dalle vacanze Pasquali, ma prima di tutto il martedì, si recarono all'Ospedaletto, per non lasciare sola Veronica al suo rientro dopo le feste passate in casa Nardi.
I ragazzi le facevano compagnia tutti seduti sul letto di Veronica, gli adulti erano andati via, erano presenti anche Laura, Sara e Pietro, passati a salutare la ragazza prima di tornare alla rispettiva sede universitaria. Veronica aveva apprezzato molto il fatto che, la coppia, anziché passare da soli le ultime ore a Trieste prima di dover trascorrere quasi dieci giorni separati, fossero venuti a trovare lei.
Gli amici le portavano i pettegolezzi dall'esterno, chiusa lì dentro quasi tutta la settimana si annoiava e si divertiva ad ascoltarli chiacchierare.
I più divertenti erano quelli sui loro compagni di scuola e gli insegnanti, l'unica cosa che la preoccupava, sull'argomento scuola, era che rischiava di perdere l'anno, se il ricovero non fosse ultimato in tempo. Aveva le interrogazioni da dare, ma per ora era ancora tranquilla e si godeva le chiacchiere.
Mentre erano tutti seduti a discutere, Giulia aveva provato di nuovo a far parlare Edoardo, aveva passato tutte le vacanze particolarmente triste quasi come i primi giorni dopo la rottura con il bastardo, nessuno riusciva a capire il motivo, e lui non voleva raccontare.
Pietro, era diventato molto amico di Giulia e trovava estremamente divertente sia la sua compagnia che quella dei suoi amici, per questo decise di darle una mano per capire cosa turbasse il ragazzo, per i suoi gusti Edo era stato in disparte abbastanza.
Aveva notato che, quando Francesco aveva raccontato qualcosa a proposito di una ex ragazza di un compagno, lui si era intristito ancora di più. Non ci voleva un genio per capire che era un argomento scottante.
Pietro sapeva che il piano di Giulia per non fargli incontrare il suo di ex era in vigore e funzionava, però forse il non vederlo da nessuna parte e il non nominarlo mai non stavano ottenendo i risultati sperati, così fingendo indifferenza introdusse l'argomento:
«Ragazzi, ma il simpatico ex di Edo di cui mi avete parlato, è scomparso? Davvero nessuno lo ha più visto? Mi piacerebbe vedere che faccia ha. Dev'essere un'imbecille.»
Sorrise con indifferenza, fingendo di non notare l'occhiata assassina di Giulia che non voleva lo si nominasse per non turbare l'amico. Evitò, anche, di rispondere a quello perplesso di Sara, che aveva capito avesse uno scopo, ma non quale, e si concentrò sulla reazione di Edoardo che era impallidito. Bingo! Era quello il motivo del suo mutismo, lo sapeva!
«Non l'abbiamo più visto, vero?»
Rispose prontamente Giulia, come a voler chiudere l'argomento.
«Già, più visto.»
Confermò subito, leale come sempre, Francesco. Edoardo arrossì, ancora di più e si morse un labbro, Pietro non gli aveva staccato gli occhi di dosso e non si era fatto sfuggire la reazione.
«Davvero? Che strano! Tu non lo hai proprio più visto Edo? Non ti pare strano?»
Giulia lo fulminò con lo sguardo, ma Pietro la ignorò e Edoardo non lo notò, preso a giocare con un filo del copriletto dell'Ospedale come se nascondesse chissà quali risposte.
«I-io, penso sia strano non incontrarlo, ma meglio così...»
Disse arrossendo, odiava mentire ma non sapeva come l'avrebbero presa gli amici, Giulia non lo nominava mai, sapeva che le era antipatico e non voleva metterla a disagio.
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I Ragazzi della città del vento
ChickLitIl romanzo è una sorta di family dramma e di teen story, ambientato a Trieste a partire dal 1998. Si ricollega al mio primo romanzo "E l'inverno finirà" (in vendita in tutti gli store on-line). È un romanzo corale, in cui si narrano le vicende delle...