Trieste, 5 ottobre 1998Dopo essere rimasti in bagno per quasi tutta l'ora, erano rientrati poco prima che la Moretti li mandasse a cercare. Edo aveva detto di stare meglio e dopo un quarto d'ora, lungo come un anno, la lezione era finita. Al cambio dell'ora Francesco si era trasferito nel banco con Paolo e loro si erano seduti insieme.
Mossa inaspettata nessuno aveva mai visto i tre amici separati, adesso Francesco era seduto dalla parte opposta e Giulia e Edoardo in due banchi diversi, seppur uno dietro l'altro. I compagni capirono il motivo già dal primo istante, infatti, non appena Eric arrivò con le sue cose nel nuovo banco, Edo gli diede un leggero bacio a stampo sulle labbra e poi lo aiutò a sistemarsi.
Il nuovo arrivato ebbe un secondo di spaesamento, non era abituato alle effusioni in pubblico. Nella sua scuola non aveva fatto un vero coming out, lo sapevano solo un paio di amici e alcuni ragazzi con cui aveva avuto brevi relazioni, ma che non avevano motivo di divulgare la cosa. Nemmeno in famiglia ne aveva parlato, anzi non era sicuro che i suoi avrebbero capito. Viveva la sua omosessualità serenamente, ma con discrezione.
Quando era arrivato in Italia, paese cattolico e considerato non molto aperto a questi temi, era convinto che avrebbe dovuto dissimulare del tutto, pensava sarebbe stato molto difficile vivere fingendo di essere qualcuno che non era. Non voleva mettere in imbarazzo la famiglia che lo ospitava e non voleva che i suoi genitori lo scoprissero in questo modo.
Poi aveva conosciuto Edoardo e tutto era cambiato. Tanto per iniziare aveva avuto subito una relazione fisica interessante con un ragazzo decisamente più affascinate di quanti lo avevano preceduto. Certo poi era finita male, ma ora i presupposti erano ottimi e si sentiva pieno di adrenalina come non gli era mai capitato. Sorrise felice al suo ragazzo e gli diede un altro bacio casto in risposta.
Si sentiva bene, nessuno aveva detto nulla, aveva sentito qualche borbottio di stupore ma niente palese riprovazione, solo Monica, con cui era convinto di aver instaurato un'amicizia quando incontrò i suoi occhi si voltò con una smorfia.
Il resto della classe invece, una volta che Edoardo ebbe risposto alla domanda diretta di Simona sul fatto che fossero una coppia, aveva iniziato dimostrare approvazione in maniera più o meno composta. Alcuni si erano alzati e gli avevano dato pacche sulle spalle o abbracci, un gruppetto di ragazze si era messo a cantare
«Siete Belliiì-ssimi...» storpiando una canzone, che aveva già sentito ma che gli pareva diversa. Poi dopo la canzone vollero un bacio con un tifo da stadio, capitanato da Giulia e Francesco che erano i sobillatori della classe, come aveva già avuto modo di notare.
Edoardo arrossì, era adorabile, ma dopo un attimo di ritrosia, cedette alle insistenze. Lui non credeva che lo avrebbe fatto e invece, il suo ragazzo lo tirò per la maglia e se lo spalmò addosso, gli passo una mano dietro la nuca per tenerlo fermo e poggiò le labbra, carnose e leggermente screpolate, sulle sue. Il primo attimo fu di shock, Eric non si mosse, ma poi la lingua calda e del suo compagno gli picchiettò la bocca ancora serrata e lui si trovò a dischiuderla e ad accoglierla, rispondendo al bacio e dimenticando, in un secondo, il tifo e gli schiamazzi dei compagni. Fu un bacio breve ma perfetto.
Edo era emozionato, con gli occhi lucidi di gioia, lui si sentiva stravolto, ma gli venne da ridere quando dopo il bacio, mentre cercava di riprendere il contatto con la realtà il suo ragazzo seppur rosso di vergogna accettava lo scherzo e si inchinava teatralmente ai compagni da ogni lato, come un attore dopo una scena, raccoglieva applausi e mandava baci in volo. Tutti ridevano, e dopo un secondo anche Eric si unì agli altri.
No, quando era arrivato in Italia non credeva che avrebbe trovato un clima così tollerante, anzi la parola giusta era normale.
I compagni stavano tributando a lui e Edo le stesse attenzioni che, il primo giorno, avevano riservato ad Andrea e Giulia. Iniziarono a chiedergli quando si fossero messi insieme e come mai ci fosse stata tanta freddezza tra loro fino a quel momento.
Fortunatamente la professoressa di matematica interruppe il momento. Anche lei sembrò stupita del cambio posto e minacciò Francesco di rimetterlo dov'era prima se avesse disturbato. Gli insegnanti erano felici della strana amicizia, tra il più chiassoso e il più silenzioso e diligente della classe, rendeva il primo meno rompiscatole, dato che l'altro a momenti non gli dava retta. Nel banco con Paolo poteva essere un elemento di disturbo. Ma il ragazzo dopo uno sguardo assassino del suo migliore amico che non lo rivoleva indietro, promise di comportarsi bene e mantenne la promessa.
La nuova coppia aveva fatto notizia per un paio di giorni per tutta la suola, e molti si erano fermati a congratularsi o semplicemente a informarsi sui fatti loro.
Eric era stupito, Edo ci era passato l'anno precedente con Giacomo, anche se allora aveva lasciato parlare lui, mentre questa volta seppur non amasse il confronto con gli altri si mise una maschera di allegria e rispose.
La settimana era volata, anche se avevano avuto poco tempo da passare da soli e la frustrazione di Eric era alle stelle, desiderava un po' di intimità, come in campeggio, forse anche un po' di più, voleva, sentire i loro corpi fondersi in uno solo, non credeva di riuscire ad aspettare ancora per molto.
Il mese di astinenza dopo essere arrivato in Italia, l'antipasto in campeggio, un altro mese di castità ma con la costante presenza della sua personale tentazione, culminata con qualche bacio a scuola nell'ultima settimana, lo avevano portato ad una frustrazione mai vista. Se a tutto questo aggiungeva il fatto che il suo ragazzo fosse stupendo con un viso e un corpo da infarto, i suoi pantaloni diventavano improvvisamente scomodi. Doveva pensare a qualcosa di brutto, non poteva farsi notare in quelle condizioni. Edo gli aveva promesso che avrebbero trovato un momento per loro durante il fine settimana e lui non vedeva l'ora!
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I Ragazzi della città del vento
Literatura FemininaIl romanzo è una sorta di family dramma e di teen story, ambientato a Trieste a partire dal 1998. Si ricollega al mio primo romanzo "E l'inverno finirà" (in vendita in tutti gli store on-line). È un romanzo corale, in cui si narrano le vicende delle...