LII -Chiacchiere e Musica.

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Trieste, 1° gennaio 1999

Giulia e Andrea arrivarono con il gruppo principale, altri arrivarono alla spicciolata, alla fine erano tornati quasi tutti, stranamente Laura non c'era.

«Che fine ha fatto Laura?» Chiese Sara alla sorella.

«Non ci crederai mai!» Rispose lei.

«Sfidami!»

«È andata a casa nostra, dice che doveva fare gli auguri ai bambini! L'abbiamo accompagnata anche noi. Tanti auguri da tutti!»

«Grazie. Voi siete qui, lei dov'è?» Chiese Sara.

«È rimasta lì, ha detto che rientrava con i genitori, la sua macchina la prende domani.»

«Questa poi! È la prima volta che rientra prima da una festa, Rubina e Ignazio l'hanno stregata come nient'altro c'era riuscito, vabbè!» Sara rise e Giulia gongolò per il fatto che la sorella avesse perso la sfida.

Continuarono a ridere e parlare, si iniziò a tirare un bilancio del vecchio anno, era stato un anno intenso, dal punto di vista personale erano avvenuti molti cambiamenti in ognuno di loro.

Si erano create nuove coppie e lasciati indietro vecchi amori, Pietro e Luisa avevano perso una persona cara, ma una nuova vita stava fiorendo. Anche se non era presente, i ragazzi ricordarono l'importanza che per parecchi di loro, non solo per Laura, avevano Ignazio e Rubina. Si erano affezionati ai due gemellini, l'affido era quasi giunto al termine, ma il giudice era propenso a prolungarlo almeno per un altro anno, infatti, se le condizioni del padre miglioravano, quelle della madre erano ancora negative e un ritorno in famiglia era prematuro. Certo mancavano ancora tre mesi, ma difficilmente le cose si sarebbero evolute in così poco tempo.

«Da un lato mi dispiace per il signor Mori, ma dall'altro sono contenta che rimangano a casa Zorzin. Lo so che sono egoista, ma mi mancheranno da morire!» Disse Giulia con un sospiro.

«Non è che vanno dall'altro capo del mondo, il signor Mori mi sembra un uomo buono, ti farà vedere i bambini quando vorrai.» Le fece notare Pietro.

«Non è la stessa cosa, Paola li porta a casa spesso e giocano con Emma, quando saranno a casa loro, per quanto gentile sia il padre, sono comunque degli estranei e in più la madre non è affatto simpatica, persino loro la chiamano per nome e dicono mamma a Paola!» rincarò Giulia.

«Sì, è vero è una donna strana, e non sta facendo molto per riportarli a casa, quindi per il '99, non mi preoccuperei.» Disse Sara.

Il discorso toccò altre cose accadute durante l'anno, come l'elefante nella stanza, nessuno nominò i problemi di Veronica, inquietavano i suoi amici, ma vi era troppa gente esterna.

Eric disse che per lui era stato un anno fantastico, era venuto in Italia e aveva con cosciuto degli amici che non avrebbe mai dimenticato e in più Edoardo. I due si guardarono e sorrisero imbarazzati, Edo per lenire la tensione disse:

«Tutto sommato anche per me è stato un anno positivo, ho incontrato persone nuove, alcune delle quali spero rimangano a lungo nella mia vita...» Sorrise ad Eric e tirò un pugno a Pietro che imprecò, Edo quando voleva, i muscoli li sapeva usare. Prima che l'amico protestasse continuò:

«... Ma ha avuto anche dei momenti tragicamente negativi... Insomma, il primo film che ho visto al cinema, lo scorso gennaio, era Titanic... E tra l'altro se non fosse che Di Caprio è un figo, non vi avrei accompagnato manco morto! È un film porta sfiga non indifferente!»

«Ma dai c'è la colonna sonora di Celine Dione. Tu non sei gay?» Chiese Giuseppe, uno dei compagni di scuola storici dei ragazzi del Petrarca.

«Ti uccido? Che cazzo c'entra con il fatto che sono gay?»

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