XXX -Campeggio a Baia Sistiana.

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Baia Sistiana, 4 settembre 1998

Finalmente erano arrivati al mare, il campeggio a Baia Sistiana era stupendo, si eravamo sistemati in tre piazzole adiacenti, vicino agli alberi, erano spaziose per una mezza dozzina di persone ognuna, loro erano quindici, quindi godevano di tutto lo spazio necessario.

Le piazzole erano dotate d'acqua corrente e elettricità, per i servizi igienici si sarebbero dovuti accontentare di quelli comuni. Il cibo non era un problema, vi erano un ristorante pizzeria e un bar ben fornito, in più per i tre giorni di vacanza, i ragazzi si erano portati delle borse frigo piene di affettato, frutta, bitte e ogni ben di dio!

Ma la cosa che aveva entusiasmato tutti, oltre la piscina, era lo splendido mare e le passeggiate con i sentieri da cui si godeva una splendida vista.

«Appena ci sistemiamo voglio fare la passeggiata Rilke fino a Duino» Disse Laura con entusiasmo.

«Non vorrai davvero farti tutta la strada a piedi fino al castello?» Le domandò Sara, guardandola come se fosse pazza.

«Perché no? Il castello dei Thurn und Taxis è bellissimo, c'è anche il bunker della seconda guerra mondiale, per non parlare della vista dalla scogliera durante la camminata, ne vale la pena!»

Insistette appassionata la ragazza, che era stata entusiasta di partecipare a quella gita tra amici, sia per passare del tempo con gli altri prima della ripresa delle lezioni, sia per visitare un luogo di cui aveva sentito parlare e di cui aveva studiato, ma che pur essendo a pochi chilometri da casa, non aveva mai visto.

«Non lo metto in dubbio ma io non ho voglia di farmela tutta a piedi sotto il sole per un'ora e mezza, in salita vorrei aggiungere!» Sottolineò Sara, che in più pensava non fosse una grande idea in quel momento, ma non voleva dirlo apertamente, a volte Laura non capiva nulla!

Veronica le sembrava stanca, e non avrebbe voluto che si sentisse obbligata, se non se la sentiva, a dire che non stava bene e far accentrare l'attenzione su di sé; non erano solo li gruppo ristretto, a cui ormai si stava abituando, ma erano presenti anche altri amici che la ragazzina conosceva poco o niente.

«Io vado a farmi il bagno, tu Frà, vieni con me o dai retta alla pazza?» Disse rivolgendosi al ragazzo appositamente.

Francesco aveva appena finito con la tenda in cui avrebbe dormito con Veronica, la ragazza aveva voluto dare una mano, ora sedeva su un tronco visibilmente stanca. Si stancava così in fretta, il suo passero. Sara era geniale, potevano fare la passeggiata in un altro momento se Veronica lo voleva, magari per un tratto, sorrise e rispose:

«Grazie, ma questa tenda mi ha fatto sudare, non ho voglia di prendermi un'insolazione, credo che un bagno e un po' di riposo su un asciugamano siano quello che ci vuole, ti va' Amò?» Aggiunse verso Veronica, che era stanchissima, aveva sonno anche se erano solo le dieci del mattino, l'asciugamano l'attirava più di tutto, quindi acconsentì con gioia all'idea della spiaggia.

Pietro aveva capito le intenzioni di Sara, sorrise alla sua ragazza, sempre attenta, una vera sorella maggiore era orgoglioso di lei. Le era mancata tantissimo quell'estate, era la prima volta che non si era goduto le vacanze in Sardegna. In genere non vedeva l'ora di andarci, rivedere i cugini e gli amici che aveva lì, e che gli erano più cari di quelli con cui usciva abitualmente in Friuli. Ma quell'anno non si era goduto nemmeno la compagnia di Giovanni, il suo migliore amico, ed era rimasto un mese anziché tre come aveva sempre fatto e anche quei trentadue giorni erano sembrati un'infinità senza Sara.

Era davvero felice del campeggio. Si era occupato personalmente di montare la tenda che avrebbe diviso con la sua ragazza, gli era mancata in tutti i sensi.

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