XXXVIII - Eric può fare come vuole...

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Trieste, 5 ottobre 1998

«Perché non la smetti di fare il coglione?» La voce di Francesco, che li aveva raggiunti dopo aver riportato Veronica in classe, distolse Edoardo dai suoi pensieri. Si accorse che anche Giulia e Andrea si erano avvicinati e lo guardavano, scosse la testa e non rispose.

«Ha ragione...» disse Andrea

«Visto? Scommetto che anche Giulia è d'accordo e ho la delega di Veronica, sei un coglione all'unanimità.» Rincarò il suo migliore amico.

«Giulia non ha detto nulla e ha la lingua. Veronica non è volgare come te e lei mi vuol bene, quindi è un'opinione vostra.» Asserì convinto, indicando i due che avevano parlato.

«Sbagliato, io sono d'accordo e la mia migliore amica anche, nonostante non sia rozza come il suo ragazzo.» Affermò Giulia, dando a Francesco, allo stesso tempo, una pacca di approvazione e rimprovero. L'amico però sorrise sentendo Giulia definire Veronica in quel modo, non aveva mai usato quell'espressione per nessuna ragazza, lo rendeva orgoglioso che lo facesse per il suo passerotto; Giulia non parlava a caso.

«Stai scherzando non potete pensarlo anche voi! Magari siete d'accordo anche voi due adesso?» Chiese Edoardo, rivolgendosi ai due compagni con cui aveva iniziato la ricreazione.

Paolo, dopo essersi scambiati uno sguardo scherzoso, rispose per entrambi:

«saremo sicuramente d'accordo. Io in genere sono sempre del parere di Giulia; poi se sapessimo perché ti credono un coglione magari potemmo esprimerci.»

«Lasciamo perdere, non importa come non detto!»

«Oh, importa! Senti e giudica...» Disse Giulia, che ora non scherzava più.

«Non è il caso...» Provò ad interromperla senza successo, infatti continuò:

«... Hai notato come si sta comportando con Eric? Non ti sembra che Francesco abbia ragione?»

«Beh, sicuramente, non mi sarei aspettato tanta ostilità da Edo. Insomma, sei sempre amico di tutti e quel ragazzo è simpatico, non capisco perché tu non gli rivolga nemmeno la parola. Mi ricordo che i primi giorni lui ha provato a essere gentile con te, anche se effettivamente ora si comporta da stronzo, ma direi che te la sei cercata.» Disse Giuseppe.

«Già sono d'accordo, non ti sei mai comportato bene con lui, nella migliore delle ipotesi lo ignori, non capisco che ti prende, e se non sapessi che ti è antipatico, oggi direi che sei geloso.» Aggiunse Paolo.

«Certo che è geloso!» Rispose Francesco.

«Non è vero, può fare quello che vuole, non mi riguarda...» Affermò Edoardo con convinzione.

«Oh, sì! Se adesso entrasse un tizio e se ne andassero insieme? Non dire che non ti dispiacerebbe! Ma se sei geloso delle ragazze!» Aggiunse Giulia.

«Non sono geloso, può stare con chi vuole, non stiamo insieme...»

«Ed è per questo che sei un coglione. Eric era così felice di essere in classe tua, poi arriviamo il primo giorno e fai finta che non esista. Anzi, cos'è che gli hai detto?» Disse Andrea, con un tono decisamente polemico.

«Niente, non ho detto niente...» Cercò di difendersi arrossendo, sapendo benissimo di essersi comportato male. Se lo avessero fatto a lui avrebbe pianto per giorni, ma, invece, non credeva che ad Eric fosse importato molto. Non si erano mica giurati amore eterno! Si erano, letteralmente, dati una mano per raggiungere una reciproca soddisfazione.

«Ti rinfresco la memoria?» Chiese Giulia.

«Tu che ne sai?» Volle sapere Edoardo dalla sua migliore amica.

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