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Rebecca's Pov.

Continuo a percorrere i corridoi della mia scuola con la testa fra le nuvole, nemmeno mi rendo conto di urtare qualcuno. Solo quando questo si lamenta e mi rimprovera borbottando un 'Stai attenta', torno alla realtà.

La scuola è ricominciata da circa una settimana, dopo le vacanze di Natale, e già sono piena di compiti, studio e progetti. Penso un po' a tutto, la scuola, Alan, Cody che in questi giorni mi ha scritto molto poco, sua sorella è partita da quasi due settimane e lui è ancora abbastanza giù, Thomas e il suo comportamento strano.

Mi è sembrato veramente di vederlo quella sera al pub, e da quella volta in cui non gli ho risposto per uscire, non mi ha più scritto. Io me ne ero completamente dimenticata del messaggio, ma quando il giorno di Capodanno mi è sembrato di vederlo, mi è ritornato in mente.

Oggi è Mercoledi' e mancano ancora tre lezioni prima che finisca oggi. Oggi mi devo incontrare anche con Michelle per il compito che ci ha dato il professore di Inglese.

Mi fermo un attimo e alzo la testa, mi sistemo i libri che ho nelle mani e giro su me stessa, cercando di orientarmi. Ma dove sto andando di preciso? Mi guardo intorno e noto di aver già superato l'aula della lezione di Fisica.

Il corridoio dove mi trovo adesso è deserto, se non per qualche alunno che mi guarda come se fossi pazza, visto che continuo a girarmi a destra e a sinistra.

Di fronte a me il corridoio si conclude con la porta che attraverso le scale conduce al giardino esterno e alla palestra esterna. Mi giro dalla parte opposta e mi ricordo che la campanella dell'inizio della lezione è suonata da circa cinque minuti. Quindi ormai, mi devo rassegnare al fatto che sono in ritardo.

Sbuffo e aumento il passo, tornando indietro verso la classe di Fisica e dopo circa tre minuti, con il fiatone, i libri stretti al petto, sono davanti l'aula, che ovviamente ha già la porta chiusa. Certo che dovevo aspettarmi, sono in ritardo di otto minuti, anzi adesso quasi nove.

Getto un sospiro e mi preparo allo sguardo torvo del professore, busso e un profondo 'avanti' mi fa entrare. Ho gli occhi di tutti i miei compagni addosso, ma fortunatamente condivido il corso con uno dei miei amici, James.

Il mio posto, vicino al suo, è rimasto libero e solo adesso il professore alza gli occhi dal libro e mi guarda. "Martinez, lei è in ritardo, lo sa, vero?"mi chiede con rimprovero e uno sguardo glaciale. Io annuisco e mi scuso, lui mi fa cenno di andarmi a sedere e mi ripete due volte che ciò non si deve ripetere.

James mi fra un sorrisetto e io lo saluto con un cenno della mano. Mi seggo e noto che il professore ha già iniziato a spiegare il nuovo argomento. Lui non perde nemmeno un momento, a come vedo.

La mia faccia deve essere disperata perché James, al mio fianco, ridacchia non appena si gira verso di me. "Magari tu sei entrata adesso, non so per quale motivo, e quindi puoi dire di non aver capito bene. Il problema è che io sono qui da quando è iniziata la lezione, se non da prima, ma non ho capito lo stesso nulla."mi sussurra e io ridacchio cercando di non farmi notare dal professore.

Dopo mi concentro alla nuova lezione e provo a prendere qualche appunto in modo da capirci qualcosa. "E ora chi lo racconta a Michelle, che mi dovrà spiegare anche quest'altro argomento." Sento borbottare il mio vicino di banco e un sorriso spunta sulle mie labbra.

La lezione passa e il professore prima di uscire mi ripete che la prossima volta devo essere in orario. "Ci vediamo a mensa."mi dice James prima di andare via e io ripeto la sua stessa frase.

Subito dopo questa lezione ne ho altre due, ma tra loro ho la pausa pranzo. Fuori dalla classe noto che Alan non mi ha scritto, è anche se so che è qui a scuola, ci rimango leggermente male.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora