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Rebecca's Pov.

Lo guardo finire il suo piatto di pasta in meno di cinque minuti. Io ne prendo una forchettata ma non ne mangio nemmeno metà. Sospiro e continuo a girare la forchetta nel piatto. Cavolo, mi sto torturando con questi pensieri e credo che Alan lo abbia capito.

Continuo a pensare a quel messaggio da quando mi è arrivato sta mattina. Chi sarà mai? Perché mi ha scritto? La curiosità e l'ansia mi stanno divorando e il ragazzo qui di fronte non fa altro che scrutarmi in silenzio.

Anche un altro pensiero mi torna in mente. Questa notte ho detto ad Alan di volerlo. Io lo ricordo bene, ma lui ha deciso di aspettare. Ha deciso di aspettare per noi due perché sapeva che ero ubriaca. E solo ora sto riflettendo quanto è stato importante per me questo gesto.

Lui sicuramente pensa che io non ricordi nulla, ma invece non è cosi'. Ricordo che mi ha detto di voler aspettare un momento speciale per noi due. Alzo lo sguardo per guardare il mio ragazzo, com'è cambiato in un anno.

Se penso a più di un anno fa, mi viene da sorridere. Ma quanto siamo cresciuti in un solo anno? Lo osservo e ci rifletto. Ne è passato di tempo.

Anche lui sembra riflettere su qualcosa, ma non riesco a intuire cosa. Lui ha visto che mi è arrivato un messaggio ma io ho fatto finta di niente per non farlo preoccupare nuovamente. Ho notato che da quando lo scorso anno c'è stato il rapimento e tutto quello che ci è successo, lui è molto ansioso e protettivo nei miei confronti.

Per questo non voglio farlo preoccupare inutilmente e penso che avranno sbagliato numero. Cerco di convincere me stessa che sicuramente è cosi'.

Alan mi guarda mentre butta giù l'ultimo boccone, poi si alza e posa il piatto sporco nel lavandino della cucina. Essendo che i miei genitori non sono in casa ho dovuto cucinare io e adesso abbiamo appena finito di mangiare. Più che altro lui ha finito, io ancora ho mezzo piatto pieno.

Alan si poggia al bancone della cucina e mi guarda ancora in silenzio. Decido di far finire questo gioco di sguardi e mi alzo e poso il mio piatto sul bancone. Quando sto per tornare a posto, una mano mi circonda il polso e mi fa scontare con il petto di Alan.

Quando sto per chiedere il motivo, le sue labbra sono sulle mie e i miei nervi, le mie ansie e le mie domande svaniscono in un colpo solo. Mi sciolgo sotto il suo tocco rovente, e il bacio non è per niente calmo. Anzi, mi bacia ripetutamente, chiede accesso alla mia bocca e io non me lo faccio ripetere.

Mi fa voltare verso il bancone, mi prende per i fianchi e con un balzo mi fa sedere su di esso senza mai staccare le labbra dalle mie.

Alan freme sotto le mie mani che si trovano una sul suo viso e l'altra sul collo. Non so cosa gli sia preso, ma mi sento cosi' bene con lui che ogni pensiero svanisce. Sono con lui, è la cosa importante è questa, nient'altro.

Si posiziona tra le mie gambe e mi accarezza un fianco e l'altra sua mano è poggiata sulla mia coscia. Si scosta dalle mie labbra con il fiato corto e apre gli occhi, i nostri visi sono a pochissimi centimetri di distanza e i nostri occhi parlano per noi.

Torna a baciarmi, poi si sposta sul collo dove lascia dolci baci. Torna a guardami e sussurra con voce roca e bassa: "Cosa c'è? Ti vedo persa tra i tuoi pensieri. Ormai ti conosco e so che stai pensando a qualcosa in particolare.

"Oltre ai tuoi baci?" Chiedo cercando di sdrammatizzare e un sorrisetto gli compare sul volto. "Oltre i miei baci." Ripete e alza gli occhi al cielo con un sorrisetto. "A nulla..." Mento ma lui ovviamente, lo capisce da un solo sguardo e quindi mi guarda male.

Getto un sospiro e scosto per qualche secondo lo sguardo. Osservo la mia cucina, nel silenzio che la circonda e torno a guardare il blu intenso dei suoi occhi. "Ricordo ieri...Non tutto, ma i nostri momenti li ricordo." Sussurro e poggio le mani sul bancone.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora