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Rebecca's Pov.

Ho detto ad Alan che dobbiamo parlare. Sto iniziando a sudare, lui mi prende una mano tra le sue e dalle scale di casa mia, mi precede fino in camera.

La mia confusione nella testa è aumentata e cerco di non incontrare il suo sguardo, mentre lui si siede sulla sedia della scrivania ed io sul letto, per dare una certa distanza tra noi e per questo lo ringrazio.

Sento il suo sguardo di sopra mentre io guardo la coperta del mio letto. Lo sento sospirare in lontananza e cosi' alzo lo sguardo. "Guardiamo prima il film che dici? Non ti voglio rendere nulla difficile."dice e io lo guardo negli occhi. Questo ragazzo mi capisce al volo.

"Si', forse è meglio."dico ridendo istericamente, provando a eliminare l'imbarazzo, anche se è quasi impossibile. Decidiamo che film guardare, lui per i primi dieci minuti continua a stare sulla sedia, ma dopo ciò lo vedo spostarsi un paio di volte, vista la scomodità.

Sospiro, non può continuare a stare cosi' distante e per niente comodo. "Alan."lo richiamo ma lui è troppo concentrato e non sente ciò che dico. Cosi' lo richiamo una seconda volta, lui finalmente si gira e noto la posizione in cui è messo.

"Si?"mi chiede e i suoi occhi vagano sul letto. "Vieni qui."affermo e i suoi occhi per un momento brillano di una luce carica di speranza. "Sicura?"prova a chiedermi ma io annuisco subito senza dargli il tempo di finire la frase.

Mette in pausa il film porta con sé il telecomando, mi scosto di poco e lui si posiziona al mio fianco. Porta un braccio dietro di me e la mano poggiata sul letto. Sento il suo calore vicino, e con un tasto fa ripartire il film.

Inizio a sentire caldo cosi' mi alzo di colpo guadagnandomi un sguardo confuso da parte di Alan, mi sono alzata di botto e lui si è scostato subito. "Cos'è successo?" Dice preoccupato e io sembro isterica, quando vado alla finestra.

"Apro un po' la finestra, fa troppo caldo qui dentro."affermo mentre cerco di girare la maniglia che giusto in questo momento sembra essere bloccata. Cavolo, non vuole proprio aprirsi ed io sto iniziando a sudare. Alan emana un certo calore anche a metri di distanza che mi fa sussultare.

Non sento più il frastuono della televisione e quindi penso che lui abbia messo il film nuovamente in pausa. Lo sento adesso vicino, sento che è a pochi centimetri dal mio corpo, sento che la sua mano prende la mia e la scosta dalla maniglia.

"Faccio io. Sei troppo nervosa, dovresti solo prenderti una camomilla e sederti."precisa e cosi' scosto la mia mano e lascio aprire la finestra a lui. Mi metto di lato, affianco al comodino e lo osservo. Con un colpo secco apre la finestra e si gira a guardarmi con un sorrisetto.

"Dico a tua mamma di farti una tazza di camomilla?"mi domanda sarcastico e io metto le braccia conserte al petto e sbuffo, cascando di peso sul mio letto. "Quanto sei simpatico."ironizzo e lui ridacchia sedendosi al mio fianco.

"Eri tu quella che sentiva caldo e non sai aprire nemmeno la tua finestra."Mi sorride. Io sono sdraiata sulla schiena con le mani sul viso e lui è seduto alla mia sinistra. "Smettila, idiota. Era bloccata."borbotto con le mani ancora sugli occhi.

"Bloccata?"mi domanda ancora sarcastico e io tolgo di colpo le mani e lo fulmino con lo sguardo al tal punto che lui alza le mani in segno di resa e dice:"Va bene, va bene. Hai ragione tu."Ridacchia e io torno nella stessa posizione di prima.

Sento che si avvicina ancora e dopo ciò, mi prende entrambe le mani tra le sue e le solleva. "Non nasconderti."Continua a ridacchiare. "Sei uno stupido."borbotto ancora e lui si avvicina al mio viso. "Sul serio?"mi chiede con un piccolo broncio continuando ad avvicinarsi.

"Si', sei uno stupido."sorrido e lui si distende interamente al mio fianco nella mia stessa posizione, però la sua testa è rivolta verso la mia. Io invece continuo a guardare il soffitto e sospiro. Sento le sue mani accarezzarmi un braccio e dopo i capelli. In questo momento sono rilassata, con lui al mio fianco.

Rivolgo la testa verso di lui e sospiro. "Quando sarai pronta, parleremo. Nessuna fretta."mi sussurra e io guardo i suoi occhi blu. "Credo che sia il momento."confermo e lui annuisce, ma nessuno di noi due cambia la propria posizione.

"Dopo tutto quello che è successo, ho sofferto. Non volevo ricominciare all'inizio, poi ho pensato a questa parola. Ricominciare. Forse era ora, dopo tre mesi. Infatti è stato cosi'. La scuola e tutto è ricominciato. Ci siamo rivisti, dopo tre mesi per la prima volta e ti devo confessare che non mi aspettavo di vederti in corridoio, pensavo non so in mensa, invece ci siamo incrociati prima. Pensavo di aver superato ogni sentimento per te, ma forse mi sbagliavo.

I giorni passavano, Settembre passava. Non so, tutto è andato avanti. Volevo andare avanti."inizio cosi' il mio discorso. Lui si è alzato a sedere con sguardo attento, io continuo a guardare sia il soffitto, sia lui.

Cosi' continuo:"Non volevo continuare a provare sentimenti per te. Cosi' ho sempre messo un muro tra noi da settembre, non volevo lasciarmi travolgere di nuovo da te. E' stato molto pesante per me tutto quello che è successo a Londra, e lo sai. Non sono riuscita a ignorare il tuo sguardo, perché continuava e continua ad attirarmi a te. Non sono riuscita a rinunciare a te. Ci siamo baciati, quella sera perché lo volevo. Volevo quel bacio. Volevo quel momento."

Lui sembra sconvolto da tutto ciò che ho detto fino a adesso. Sembra confuso, disorientanto ma allo stesso tempo ansioso.

"Forse ho ancora bisogno di potermi fidare di te. Ma credo che sia ora di mettere un punto a questa storia del prendersi del tempo. Della riflessione. Non credo sia giusto perdere ancora tempo. Perché in questo momento sono convinta di ciò. Ho riflettuto, giorni, ho provato a chiarire i miei dubbi. Ho passato diversi giorni in tua compagnia negli ultimi tempi. Credo che sia giunta ad una conclusione."affermo e getto un sospiro.

Accarezzo i suoi capelli piano, poi passo al viso e noto che chiude gli occhi per qualche secondo. Li riapre e vedo il suo azzurro profondo, poi scosto la mano dal viso e mi alzo a sedere come lui. L'una di fronte all'altro.

"Rebecca...io..."sospira lui, io abbasso per un momento gli occhi poi li rialzo e incontro il suo sguardo. "Alan."dico e poi finisco il mio discorso. "Forse è ora di ricominciare. Forse è ora di provare ad andare avanti, ma non ognuno per la propria strada. Potremmo andare avanti insieme, se ti va. Tu che ne pensi? Perché io adesso, sono convinta di noi due."sorriso e i suoi occhi si sbarrano.

Prova a dire qualcosa ma invano, si alza in piedi e tira me con lui. Mi prende tra le sue braccia e lo sento borbottare contro la mia spalla. "Si', per favore. Andiamo avanti insieme."e con ciò un sorriso enorme spunta sulle mie labbra mentre mi aggrappo alla sue spalle.

-Spazio autrice-
Eccomi finalmente❤
Scusatemi per l'ora di aggiornamento ma ecco qui il nuovo capitolo!
Finalmente i nostri Relan sono tornati insieme!
Che pensate? Siete felici?
Spero che vi sia piaciuto il capitolo❤
Che ne pensate della storia? E di Alan? E di Rebecca adesso?
Se vi va fatemi sapere tutto nei commenti❤
Grazie per ogni visualizzazione, voto e commento date alle due storie❤
Grazie sempre,
Al prossimo aggiornamento,
Martina❤

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora