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Rebecca's Pov.

Non so cosa pensare sinceramente. 'Dovresti solo pensare a muovere quel sedere e andare a scuola.' mi rimprovera la coscienza. Calmati. 'Calmarmi? Vai a scuola stupida, lo vedrai comunque.'dice e io sbuffo scendendo al piano di sotto, di casa mia, con lo zaino già sulle spalle.

E ovviamente a chi si può riferire se non a lui, la mia coscienza? Sono stata l'ultima ad essere stata accompagnata a casa ieri sera da Alan e ovvio che so che lo abbia fatto di proposito, a far rimanere solo noi due nella sua auto.

E' anche colpa mia che non mi sono accorta di nulla, perché mi sono addormentata in auto. Mi addormento spesso in macchina, soprattutto se il viaggio è lungo. E cosi' mi ha accompagnata a casa lui, ieri sera, verso le otto e mezza.

E la nostra conversazione non è stata molto lunga e tanto meno allegra. 

Flashback

"Potevi svegliarmi."dico io e metto le braccia conserte, siamo ancora davanti i tre scalini che mi separano dalla porta principale di casa mia, con Alan. "Rebecca, ne abbiamo già parlato. Vuoi che ti accompagni dentro o che ti aiuti con le borse?"mi domanda vedendomi ancora con in mano la valigia e due borse più piccole.

"Tranquillo. Posso cavarmela da sola."dico scontrosa e lui corruga la fronte confuso. "Ok...Rebecca se sei ancora arrabbiata con me per qualche motivo, possiamo risolvere..."inizia a dire ma lo blocco. Sono già irritata di mio, e non me la voglio prendere con lui, di nuovo. 

Ma si' è vero che sono ancora leggermente, irritata con lui per ieri sera all'hotel, ma anche il fatto che non mi abbia svegliata per salutare i ragazzi, mi ha infastidita. Non so nemmeno perchè ma sono nervosa sin da stamattina.

"Senti, ci vediamo domani, va bene? Non sono dell'umore giusto."sbotto e prendo le mie cose e mi giro di botto ma una mano mi fa rigirare e Alan con uno sguardo cupo e leggermente infastidito mi guarda.

"Scusa, se ti ha disturbato qualcosa che ho detto o fatto. Buonanotte."dice soltanto e poi sento le sue labbra leggere per mezzo secondo sulla guancia sinistra, molto vicine all'angolo della bocca. Anzi oso dire che le sue labbra erano molto vicine. Una leggera pressione. Le guance le sento accaldarsi nel momento in cui poggia le sue labbra vicino alla mia bocca. E poi si scosta. Solo un secondo. E cosi' se ne va. Senza dire nulla, in questa notte fredda.

Fine Flashback

"Vuoi che ti accompagno?"chiede mio padre sistemandosi la camicia ai polsi mentre mi scruta dal soggiorno. "No, grazie. Ancora non fa cosi' freddo. Andrò a piedi come al solito."dico cortese e lui mi sorride leggermente alzando un angolo della bocca.

"Papà senti mi accompagni? La mamma non può!"urla dalla cucina Amber, che fa scuotere la testa a mio padre sorridendo. "Certo, Amber, però sbrigati, non farmi aspettare mezz'ora, tesoro."urla a sua volta mio padre, ricevendosi una brutta occhiaia da mia madre che scende le scale.

"Smettila di gridare,sono sempre le sette e venticinque della mattina."gli dice mia madre e lui annuisce alzando gli occhi al cielo. "Io vado."dico solo e esco veloce da casa mia passando per il vialetto.

Sbadiglio diverse volte mentre cammino verso la scuola. Sono ancora stanca dal viaggio e non ho nemmeno disfatto la valigia. Al solo pensiero la stanchezza si fa più pesante.

Non manca tanto e nel giro di cinque minuti sono a scuola, intanto mentre cammino, ascolto della musica con una cuffietta messa nell'orecchio. Passo davanti la fermata del bus, dove solitamente prendo l'autobus per ritornare a casa dopo scuola.

Esattamente in quel momento una persona a me familiare sta salendo, su uno dei bus. La persona familiare, si volta verso di me e noto subito che si tratta di Cody che sta per prendere il bus e dietro di lui, una ragazza bionda che gli chiede qualcosa.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora