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Rebecca's Pov.

Sistemo un'altra volta il mio vestito rosso con le maniche a tre quarti e la gonna 'a palloncino'. La scollatura a V sul davanti mette in risalto le curve ma in maniera non eccessivamente provocante. Mi piace, ma la sensazione di ansia che mi pervade da un paio di giorni non vuole andare via.

Mi guardo di nuovo allo specchio, giro su me stessa e sospiro. I capelli li ho resi mossi con la piastra e li ho tirati su', lasciando solo qualche ciocca libera intorno al viso. Il rossetto rosso della stessa tonalità del vestito mette in risalto le mie labbra e con i tacchi neri vertiginosi sembro decisamente più alta.

Sono le otto e mezza e tra poco Alan sarà qui. Io e il mio ragazzo abbiamo deciso di andare a quella festa organizzata da un compagno di squadra di Caleb e quindi quest'ultimo ci ha inviato l'indirizzo e ci vediamo insieme a tutto il gruppo davanti casa del suo amico.

Otto e trentacinque. Sinceramente sento crescere dentro di me il timore. Non ho ricevuto nessun messaggio ancora. Devo sapere chi è. Voglio sapere perché sta facendo tutto questo. E poi Thomas? Sono sicura che sa qualcosa.

Sto per aprire la porta di camera mia, quando il campanello suona e io mi precipito di sotto. Sento che la porta viene aperta, mentre io sono ancora sulle scale e diverse voci iniziano a sentirsi dall'ingresso.

La voce squillante di mia madre riecheggia per la casa e quando sono arrivata in salotto, mia sorella si alza dal divano e mi chiede:" Credo che sia arrivato il tuo Alan." Mi sorride maliziosa e io divento rossa e quando mi affianca le colpisco leggermente la spalla con la mia e lei ride.

"Avevo intuito." Le dico e lei mi fa un sorrisetto. "Attenta che la mamma gli sta già parlando del suo favoloso giardino." E la signorina se la ride. Mia madre quando inizia a parlare o della sua cucina, o del giardino o di me e mia sorella, sarà difficile interromperla.

Raggiungo l'ingresso con Amber alle mie spalle e non appena vediamo la scena, mia sorella ridacchia cercando di nascondersi dietro le mie spalle e io arrossisco. Mia madre ha preso sottobraccio Alan e gli sta facendo vedere il giardino. La porta è aperta e lei in vestaglia sta facendo vedere le sue margherite al mio ragazzo.

"Mamma!" Urlo imbarazzata sull'uscio di casa e mi precipito sul portico. Mia madre si gira con un sorriso e Alan con un leggero rossore in viso e un sorrisetto imbarazzato si volta anche lui verso di me. Poi lo vedo sbarrare gli occhi e percorrere il mio corpo da capo a piedi.

Lo vedo deglutire e io continuo ad essere rossa mentre mia sorella trattiene ancora le risate dietro di me. "Tesoro, stavo facendo vedere ad Alan le mie adorate margherite e le viole. Le curo tanto e tu le volevi vedere vero, Alan caro?" Guarda adorante Alan che riesce a dire soltanto:" Emh...C-certo, signora Martinez." Poi torna a guardare me sorridendomi imbarazzato.

"Ma cosa..." Non riesco a continuare la frase che Amber alle mie spalle scoppia in una sonora risata. "Non ci credo, ragazzi." Riesce a dire tra le risate e si tiene la pancia mentre continua a ridere. No, io sono profondamente imbarazzata e scioccata.

"Ma Alan, chiamami Amy, te lo avrò detto minimo venti volte da quando ci conosciamo." Lo rimprovera e sorride. Alan ride ancora più imbarazzato di prima, io sto per mettere fine a questa scena esilarante ma le risate di mia sorella hanno attirato anche papà nell'ingresso. Oh, no, per favore.

"Cosa succede qui?" Mio padre mette una mano sulla spalla di Amber alla quale stanno per venire le lacrime per quanto ride. "Niente, papà. Stavamo andando, vero Alan?" Chiedo e il mio ragazzo annuisce subito. Mio padre continua a mettergli soggezione.

"Tornate per un orario decente." Guarda Alan che annuisce nuovamente e poi dice:" Certo, signor Martinez." Mia madre lo saluta con un abbraccio e io saluto tutta la mia famiglia prima che la situazione non peggiori più del dovuto. Imbarazzante. Tutto tremendamente imbarazzante, cavolo.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora