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 Alan's Pov.

Sento delle voci in corridoio, sicuramente mia madre che cerca di finire di preparare mio fratello per sta sera. "Mamma, pure la camicia elegante devo mettere? Ma la camicia a quadretti non andava bene? Questa non mi piace. E' il compleanno di papà, non un matrimonio." Sento gridare e sbuffare mio fratello Jack dal corridoio.

Il mio fratellino non ama particolarmente vestirsi elegante quindi quando nostra madre oggi è entrata in camera sua con la giacca e la camicia, Jack si è nascosto per casa. Poi mamma lo ha trovato, e adesso sta cercando di convincerlo a indossare la camicia blu e i pantaloni eleganti.

Io sono seduto alla scrivania e mentre mi allaccio le scarpe, mi giro verso Rebecca che ancora è sdraiata sul mio letto, ma ricambia lo sguardo non appena sente Jack. Iniziamo tutte e due a ridere e subito dopo lei dice: "Io adoro Jack." E io la guardo alzando le sopracciglia.

"Ma adori di più me." Affermo e lei con un sorriso alza gli occhi al cielo. Manca solo mezz'ora alla prenotazione al ristorante, mio padre è già pronto, l'ho sentito scendere prima in salotto. E' il suo compleanno e dopo parecchio tempo, finalmente, ne festeggiamo uno di un componente della nostra famiglia tutti insieme.

Negli ultimi compleanni non eravamo tutti insieme, per esempio il mio l'ho festeggiato insieme ai miei amici, durante quello di mio fratello ero ancora a Londra e in quelli prima, mio padre spesso tornava tardi per lavoro.

Sono quasi le otto quando Rebecca mi dice:" Tra poco dovrai andare alla cena con la tua famiglia, quindi credo che sia ora di andare per me." Si alza dal mio letto, i capelli castani, ricaduti sulle spalle, sono leggermente scompigliati e ha ancora un leggero rossore sulle guance.

Sorrido quando ricordo che tutto ciò è dovuto ai miei precedenti baci e alle mie battute. I suoi occhi castani, brillano quando li alza verso di me, e quando siamo uno fronte all'altra, le sistemo le ciocche di capelli ribelli e le accarezzo una guancia.

"Scrivimi, durante la serata." Le sussurro, lei mi guarda per la decima volta da capo a piedi, arrossisce nuovamente e annuisce. So che la camicia bianca che indosso è una delle sue preferite ed io amo l'effetto che ha su di lei.

"Si', pensami, eh. Non è che ti metti a guardare qualche cameriera carina..."mi rimprovera lei e io le metto una mano alla base della schiena e l'attiro a me. "Tranquilla, nessuna cameriera. Solo tu." Le dico a pochi centimetri dalle sue labbra e quando sto per spostarmi leggermente avanti, Jack apre la porta e si porta le mani sugli occhi in modo da coprirli.

"Scusate, scusate, scusate. Mamma, Alan è impegnato adesso." Urla a mia madre e chiude di botto la porta. Rebecca mi poggia le mani sul petto per mettere una leggera distanza tra i nostri corpi e scoppia a ridere di nuovo. Cavolo, non posso non guardarla.

"Devo andare. Vedrò un film con mia sorella o scrivo alle ragazze per vedere cosa fanno." Lei alza le spalle e prende il suo zaino da terra. "Va bene." Le dico e scendiamo insieme al piano di sotto dove mio padre si sistema la giacca grigia davanti lo specchio del salotto.

Mio padre è un tipo molto serio, sempre occupato, sempre frenetico, ma adesso si gira verso di noi e ci sorride. "Auguri, signor Anderson." Gli sorride la mia ragazza educatamente e lui la ringrazia:" Grazie, Rebecca. Potevi venire lo sai, sei pur sempre la ragazza di mio figlio." E un altro sorriso compare sulle sue labbra.

"E' una cena di famiglia, è giusto che passiate una serata solo voi quattro insieme, signore." Afferma educatamente la mia ragazza ma dal piano di sopra arriva la voce di mia madre che sembra che stia ascoltando la conversazione:"Tesoro, puoi venire."

Ma Rebecca fa un sorriso di scuse e dice:" Ormai è anche tardi, sarà per la prossima volta." E mio padre infine annuisce, sorridendo una terza volta. Wow.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora