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Alan's Pov.

Mi tiro leggermente i capelli frustrato. Sarà passata minimo mezz'ora da quando sono qui. In questa via poco affollata fuori scuola. Leggo e rileggo lo stesso messaggio. Grugnisco parole senza senso e un ragazzo che mi passa affianco sul marciapiede mi guarda strano.

Respira, tranquillizzati. Rebecca uscirà tra poco da scuola e se non voglio che si preoccupi, mi devo calmare. Mi devo proprio calmare. Prendo un altro respiro. Sono davanti scuola ormai da tempo, mentre aspetto la mia ragazza che sta per finire la sua ultima lezione.

Ma quell'ultimo messaggio, diamine. Come farò a nascondere questo a Rebecca? So che lei lo ha fatto in precedenza per proteggere me, ma lei mi legge negli occhi, lei mi capisce con uno sguardo. Mi ripeto che se non le dico nulla, lo faccio per lei.

Per proteggerla da tutto questo, mi ripeto. Cavolo, mi sento in un vicolo ceco. Ma devo sapere chi è. Devo trovare il modo di incastrare questo maledetto sconosciuto, chiunque sia.

Allora, ragioniamo. Saprò chi è presto, ma non ho ancora un piano per incastrare lui o lei. Ormai è da tempo che non vuole lasciare in pace me e Rebecca, ha trovato mezzi per sapere di tutto di noi. Adesso è ora di finirla.

Sto ancora contemplando il tutto quando delle braccia mi stringono i fianchi da dietro. Sospiro per restare tranquillo e cerco di esserlo. "Non dovevi stare qui ed aspettarmi, sarei tornata con il bus." Sento la sua dolce voce mentre borbotta contro la mia schiena.

Spero che non si sia accorta della rigidità della mia schiena. Cerco di sciogliermi, e quando lei si scosta ed io mi giro, le sue guance appena rosse a causa del freddo, il sorrisetto compiaciuto e le sue labbra rosee, mi aiutano.

Mi rilasso per un po' e lei prende la mia mano e mi guarda dicendo ovvia:" Andiamo?" E io annuisco soltanto. Spero che non mi arrivino altri messaggi dallo sconosciuto adesso. Mentre sono con lei. Non so se riuscirei a non dirle nulla.

Arriviamo alla mia auto nera e lei gira dalla parte opposta alla mia, per andare al sedile passeggero. Mi posiziono al volante e non accendo la macchina, mentre aspetto che è dentro.

Sto per mettere in moto quando lei mette una mano sul mio ginocchio. Una scarica di energia mi attraversa la schiena, come se avesse cliccato qualche pulsante. Lei mi guarda in quel modo, e io che non posso resisterle. "Tutto bene?" Mi chiede scrutando il mio viso. Mi aspettavo questa domanda, mi conosce. Mi conosce veramente bene.

"Si', perché?" Le chiedo e dalla mia gola esce una specie di risatina. Lei mi squadra per un altro secondo poi mi sorride appena. "Non mi hai salutato bene oggi." Mette il broncio e questa volta la risata mi esce più naturale. "Mi aspettavo più di appena un bacio veloce." E il suo broncio, resta li', sul suo viso.

Le sfioro la guancia con le dita e mi avvicino a lei e sussurro contro le sue labbra:" Forse dovremmo rimediare. Ma la tua frase ha un non so chè di malizioso." Le sorrido perverso e le sue guance si colorano. Le bacio le labbra prima che possa dire qualcos'altro. E caspita se dico che amo baciarla.

Impazzisco quando le nostre lingue si toccano appena, e quando mi mordicchia leggermente il labbro inferiore. Amo sentire il suo sapore, sentirla ansimare leggermente, mentre la sua mano sul mio ginocchio rimane li' dov'è. Si scosta dopo poco con un sorrisetto e mi dice:" Si', forse hai rimediato ora. Hai recuperato anche questo, bravo. Complimenti, Anderson." Mi sorride e annuisce.

Io torno seduto composto e rido di gusto. "E' la tua valutazione, Martinez? Era un test?" Le sorrido mentre faccio partire l'auto. La sento ridere e poi aggiunge:" Ovvio, e devo dire che hai superato la prova. Dovevi recuperare il bacio mattutino. E hai passato a pieni voti." Annuisce convinta.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora