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Rebecca's Pov.

Esco da casa Anderson, quella sera, con viso triste e cupo. Fa tutto parte del piano, che da questo momento è iniziato.

Alan mi è affianco, con un'espressione simile alla fine, anche se più rigida. Mi sta accompagnando a casa con l'auto visto che sta iniziando a piovere.

Abbiamo deciso di incominciare ad effettuare il piano subito. Stiamo andando benissimo e per adesso dovremmo tenerci il broncio a vicenda per un po', finché abbiamo stabilito che dovremmo fare una scenata dove l'una lascia l'altro.

Abbiamo iniziato non appena siamo usciti da casa sua perché, poco prima di varcare la soglia della porta, ad Alan è arrivato un messaggio da Erick, dove diceva:

'Anderson, cerca di muoverti con i tempi, e trova un modo per lasciarla. Non perdere altro tempo inutile.'

Per fortuna, non sospetta nulla di noi due fino ad adesso, ma dobbiamo iniziare ad essere parecchio attenti. Per questo abbiamo incominciato subito, potrebbe essere qui nei paraggi e noi non dobbiamo assolutamente fallire.

Se solo penso a tutto quello che ci stanno facendo passare, a tutta la paura e l'ansia che io ed Alan proviamo, alla vera rottura che poteva accadere...

Ma adesso mi concentro sulle prime gocce di pioggia che iniziano a cadere sul suono. Alan apre il cancello che porta all'ingresso con espressione seria e i suoi occhi sembrano più scuri in questo momento.

Sembra quasi veramente accigliato, lo seguo senza dire nulla e quando entrambi apriamo la portiera la pioggia inizia a scendere in modo più frequente. Accende la macchina e fin quando non parte nessuno dei due dice una parola.

Passano due minuti e sento per qualche secondo una mano accarezzarmi il ginocchio e mi rivolge un sorrisetto per un attimo, poi torna seria, rispettando il patto. Niente effusioni, nemmeno in auto, qualcuno potrebbe vederci e allora salterebbe l'intero piano.

Sento per un secondo la sua voce bassa e profonda dire:" Va tutto bene, piccola?" Poi di nuovo il silenzio. Io con espressione tranquilla mi giro per qualche secondo verso di lui e dico:" Perfettamente." E anche io gli rivolgo un leggero sorrisetto.

Ritorno subito al mio viso serio e concentrato sul finestrino. Andra bene. Finirà tutto questo. Dobbiamo solo superare anche questo.

Il giorno seguente...

Alan come abbiamo stabilito, oggi non mi verrà a prendere e mio padre mi accompagnerà a scuola. Sospiro dopo che esco, pronta dal bagno per dirigermi di sotto. Inizia la vera e propria sfida.

Mio padre alza gli occhi dal solito giornale verso di me mentre scendo le scale e mi accenna un sorriso. Dico con un tono di voce basso e ancora impastato dal sonno, solamente:" Buongiorno." E anche mia sorella spunta alle mie spalle.

Sbadiglia e quando va a sedersi al suo posto per fare colazione la guardo meglio. I suoi capelli lunghi e leggermente di un colore più chiaro rispetto al mio, sono sistemati in una crocchia, non si è truccata e indossa un semplice jeans e una maglia grigia a manica corta, con sopra un giubbottino di jeans.

Solitamente Amber tende a mettere un filo di trucco, anche solo sulle guance che la fanno sembrare un po' più grande, ma oggi la guardo e credo che anche struccata sta decisamente bene. "Perché mi fissi?" Mi sento presa in causa da lei stessa e io le rispondo con un sorrisetto.

"Stai molto bene struccata, ma come mai questa decisione?" Le sorrido e la mia frase ha un tono scherzoso. Lei alza gli occhi al cielo ma poi mi risponde diretta:" Troppo sonno, sono troppo stanca anche per truccarmi." Sbadiglia ancora e mio padre la guarda assottigliando gli occhi.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora