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Alan's Pov.

Adesso sento solo un respiro pesante dietro di me. Non intendo girarmi, sapendo chi ci ha presi sempre in giro, nell'arco di tutto questo tempo. Diamine, come ho fatto a non pensarci. Il suo ghigno maligno è rimasto nell'aria da qualche secondo.

Questa voce cosi' odiosa, che non ho sopportato per anni. Sento dei passi lenti avanzare verso di me. Il pavimento scricchiola sotto quei passi pesanti, ma il silenzio continua ad essere presente.

La mia mano non si scolla dalla maniglia e la rabbia continua a ribollire in me. Se dovessi descrivere le sensazioni che sto provando adesso, a primo posto ci sarebbe l'ira, vera e propria collera. Dopo ciò, ci sarebbe il disprezzo.

Una risata profonda, irritante e roca rimbomba per tutta la casa. Quell'orribile risata che mi ha preso in giro per anni.

Digrigno i denti e sbuffo dal naso. "Che scena ragazzi. Non me la potevo perdere." Ritorna a sentirsi la voce di Thomas vicina. Deve essere appena entrato, quando lo sento muoversi nell'ingresso della casa alle mie spalle. Non riesco ancora a girarmi.

Se ancora ci penso, la rabbia non smette di crescere. Ha sempre saputo tutto di noi, anche dopo quello che è successo lo scorso anno. Ha sempre saputo tutto. Un'altra scarica di ira mi scende per la schiena, al solo pensiero che abbia sempre saputo qualsiasi cosa sulla mia ragazza.

"Allora, che ne dici di girarti? Non volevi incontrarmi?" Ride di gusto e il nervosismo non vuole lasciarmi. La sua insolenza, il suo prendermi per il culo costantemente, mi fanno ringhiare a tono basso.

"Vedo che hai già conosciuto, 'Thomas', come lo chiami tu." Ride e sicuramente sta indicando il suo complice. Continua ad usare quel tono, e mi sottolinea il fatto che non so nemmeno il vero nome di quest'ultimo.

Il cellulare vibra nella mia tasca, dove l'ho riposto prima, e sono convinto che sia Caleb che sarà arrivato fuori.

Rifletto prima di girarmi e affrontare la realtà. Affrontare l'incubo che stiamo vivendo io e Rebecca.

Per anni è sempre stato li'. Ad aspettare ogni mia mossa, per poi uscire lui. Si è preso la mia ragazza di un tempo, si è preso tutto quello che provava per me quella ragazza, o che forse non ha mai provato, ha tentato per tempo di prendere Rebecca e portarla via da me.

E dallo scorso anno, dopo il rapimento non si era saputo più nulla di lui. Eccolo che ricompare dopo più di un anno.

Mi giro. Lo guardo. La mia mascella si contrae non appena i nostri occhi si incontrano. Adesso ha una barba corta che gli cresce sul mento e guance, gli occhi trasmettono cattiveria, un sorriso compiaciuto e anche lui porta un berretto sulla testa.

La mascella continua a contrarsi.

Erick.

Davanti a me, la carogna che ha provato a portarmi via Rebecca. Colui che si è finto buono con lei e che ha tradito la sua fiducia. Il bastardo che si è preso gioco di noi da sempre.

"Ma come? Nemmeno ci salutiamo? Ci siamo sentiti solo tramite messaggio. A dire il vero ho sentito più la tua ragazza." Mi sorride compiaciuto non appena vede trasparire sul mio viso la collera che sto provando adesso a causa del suo ultimo commento.

Alle sue spalle Thomas sta seduto su una poltrona e sorride malizioso mentre si gusta la scena. Non capisco il motivo, non capisco perché, tutto questo.

Alla fine prendo diversi respiri prima di pronunciare quella sola parola con voce affannata:" Perché?"

E l'unica risposta che ricevo è la sua risata fastidiosa e cosi io faccio un passo verso di lui.

Just us Together 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora