Io e Paige proviamo ad avere un bambino da quattro mesi, ma niente.
Lo facciamo tutte le sere, anche più di una volta al giorno: ma niente.
«A che pensi?» chiedo abbracciandola da dietro, «Dovrei essere incinta visto quante volte lo abbiamo fatto in soli quattro mesi. Ho preso appuntamento con il chirurgo che mi ha operata per capire a cosa vado incontro», annuisco sospirando e le do un bacio.
Va a prepararsi, «Vedrà ... i bambini arriveranno... sai tua madre sofferto parecchio prima di avere te. Perché lei credeva di non poter più avere bambini, poi lei saputo di te... ricordo come ieri... io mai stata tanto felice... tu essere miracolo di casa Cooper» racconta Kora, accenno un sorriso e la abbraccio.
«Bene, possiamo andare», annuisco e usciamo di casa.
Arriviamo in clinica, ci sediamo dall'altra parte della scrivania.
«Allora mi illustri i suoi problemi» dice il medico, «Stiamo provando ad avere un bambino da quattro mesi... e dato il numero di volte in cui abbiamo avuto dei rapporti sessuali, dovrei già essere incinta» spiega, «Facciamo Un ecografia» , si mette sul lettino, fa l'ecografia e torna a sedersi vicino a me.
«C'è qualcosa che non va, quando abbiamo rimosso la massa ero certo del fatto che lei potesse avere bambini, ma adesso è come se ha avuto una lacerazione interna, come una forte botta interna che di conseguenza le impedisce di restare incinta» spiega, «Signora Cooper, è per caso successo qualcosa?», Paige mi guarda, le stringo la mano, «Dottor Keller.. mesi fa ho subito una violenza sessuale»-«Mi dispiace, beh la aiuterò in qualche modo. Vedrà lei avrà un bambino», «Lo spero».
Stringo la mano al medico e usciamo, Paige scoppia a piangere, «Quel bastardo mi ha rovinato la vita» singhiozza, le poggio una mano sulla coscia, e sospira.
Arriviamo a casa, e va in camera sua, sento che sbatte la porta della camera da letto.
Mi fa male vederla così.
Prendo una birra e mi metto sul portico, «Hey guarda chi c'è» alzo lo sguardo e sorrido, «Ciao campione», sorride, cammina già da solo, «Ciao Alyssa», sorride, «Siamo tornati oggi da Roma, a Stefan mancava il nonno» dice, sorrido «Zio bed» balbetta, lo prendo in braccio e lo siedo sulle mie gambe, Paige scende, mi guarda e sospira, chissà cosa le starà passando per la testa..
«Zia!» si alza e corre da lei che lo prende in braccio e lo stringe a se.
Trevor scende dall'auto, mi saluta.
«Vi abbiamo disturbato?» chiede, «Oh no, io ero di sopra e Bred era qui fuori», annuisco confermando: è così forte e così fragile.
«Volete cenare qui?» chiede, «Grazie preferisco tornare a casa, sai è stato un viaggio molto lungo», alzo un sopracciglio, «Trovati una scusa migliore fratello, viaggi su un jet privato dove puoi fare quello che vuoi. Facciamo che invece non vuoi restare perché hai la coscienza sporca», si mette a braccia conserte, «Kora portalo a giocare nella dependance lo veniamo a prendere tra poco» dice Paige, si siede su una delle poltrone mentre Trevor e Alyssa si siedono sul divanetto.
«Come siamo arrivati a questo? Trevor io credevo che tu fossi migliore di tutti, che mi volessi bene... non mi sarei mai aspettato un gesto del genere» dico, Alyssa abbassa lo sguardo, «Perché non cambiamo discorso, eh? Ad esempio: ci sono novità?» chiede Paige, «Al dire il vero: si, io e Trevor siamo sposati e ci amiamo. Abbiamo un bambino e tra un po' ne avremo un altro», «Sei di nuovo incinta?» chiedo perplesso, annuisce confermando: non per loro, ma questa non ci voleva proprio.
«Scusate devo andare un attimo di sopra» dice, «piccola...» «Sto bene... è solo cinque minuti», annuisco sospirando, se solo potessi alleviare la sua pena..
«Ma che Ha?» chiede Trevor, «Stiamo provando ad avere un bambino da quattro mesi, oggi siamo andati dal chirurgo che la operata e quando quel bastardo ha abusato di lei... l'ha fatto con violenza e le ha danneggiato qualcosa all'interno del suo utero.. morale della storia? Non potrà avere bambini ed è distrutta», «Non lo sapevo.. non lo avrei mai detto, non volevo ferirla» dice Alyssa «Sta tranquilla», torna di sotto e si siede vicino a me, «... sono molto felice per voi, davvero. E ora che Bred vi ha raccontato la storia, spero mi capiate», «Ma certo tesoro» dice mio fratello poggiandole una mano sul ginocchio.
Mi trattengo dal dire ciò che sto pensando in questo momento.
Se ne vanno, e Paige scoppia a piangere, poggia la guancia sul mio petto e singhiozza; «Perché tutti possono avere ciò che io desidero da una vita... e io invece devo sempre soffrire. Una disgrazia dopo l'altra. Perché Bred?», «Piccola ascoltami: non torturarti, non voglio vedere che stai male»-«Se solo fossi stata più prudente adesso avremmo un bambino di un anno e invece... ho solo la consapevolezza che non ne avrò mai uno», se sol ci penso vorrei picchiarmi da solo, l'ha perso solo per colpa mia: io ho ucciso mio figlio.
Torniamo dentro, e andiamo in camera.
Si mette a letto e si addormenta singhiozzando: dev'esserci una via d'uscita da questo inferno, dev'esserci per forza e io la troverò e la renderò felice.
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Anima di carta
Romance[COMPLETATO]:Paige è una ragazza di 16 anni che per aiutare sua madre fa un lavoro poco dignitoso per la sua età... Si ritroverà in un nightclub. Christian migliore amico di suo padre è in città per cercarla, accadranno cose che renderanno la povera...