Home sweet home

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Due mesi dopo...

«Hey Noah fa attenzione: quel Vaso vale più del tuo furgoncino» urlo al fattorino, «No,no le sdraio non vanno lì quello è l'angolo barbecue!» urlo, «Piccola bevi un caffè» dice, prendo il bicchiere, «O mio Dio... Hector hai le scarpe sporche di fango! Stai sporcando il vialetto! Spencer quello va al primo piano non al piano terra!» urlo.
Sono nervosa. Lo ammetto tutto questo è stressante.
Quando finiscono li pago e se ne vanno, sorrido: casa mia.
Entriamo e facciamo il giro della casa: è perfetta, non c'è un dettaglio fuori posto è proprio come l'avevo immaginata, se non meglio.
Abbraccio forte Bred.
Chiudiamo a chiave il portone principale e ce ne andiamo.
Torniamo a casa, oggi fa caldissimo, faccio una doccia e mi cambio, mi stendo sul letto e mi rilasso con un po' di musica in sottofondo.
La mia camera ormai è praticamente vuota, ci sono solo io a riempirla..
Mi addormento con le cuffiette alle orecchie.

Anima di cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora