Ricaderci ancora: deludere ancora.

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«Buongiorno Trevor»-«Giorno, come sta la bambina?»-«Meglio... ogni tanto sobbalza nel sonno ma è normale ha subito un trauma...»-«Certo si. Vuoi del caffè?», annuisco sospirando.
Non so come può succedere ma quando entrò in cucina, mi si impiglia la canotta che indosso in uno dei ganci che tiene i mestoli, si strappa a metà come se fosse fatta di carta pesta, come si vede nei film.
Resto con il seno scoperto «Cazzo» impreco tra me e me...
«Paige Il caffè è pron... to» balbetta, tengo un braccio intorno al seno, si avvicina a me, poggia la fronte sulla mia,«Sei bellissima» accenno un sorriso, china il capo, i nostri nasi si sfiorano «Mammina!» torno in me, corro di sopra mi vesto e sistemo i bambini oggi Luke li porta a casa sua..
Torniamo di sotto, «Zio Luke!»-«Ciao Principessa! Eccolo qui il mio campione... salutate la mamma», vado verso di loro e li abbraccio forte, «Ci vediamo stasera vi voglio bene, andate in auto», «Grazie Luke...»-«Paige: non fare cazzate» sussurra guardando suo fratello, «A dopo»-«A dopo».
Chiudo la porta e mi siedo sul divano.
Provo a chiamare Bred ma a quanto pare ho terminato il credito..
«Trevor puoi prestarmi il tuo cellulare ho finito la ricarica...»-«Certo tieni, se non ti risponde è perché ho cambiato numero» annuisco e prendo il telefono, digito il suo numero e attendo che risponda «pronto chi parla?» chiede una voce femminile, mi acciglio, «Sto cercando Bred Cooper»-«È sotto la doccia al momento può però parlare con me e io lo riferirò a lui di che si tratta»-«Sono l'avvocato di Richard Smith dica a suo marito di richiamare subito questo numero grazie, può ricordarmi il suo nome?»-«Sarah Johnson e Non siamo sposati ci divertiamo e basta»-«Bene Sarah faccia come le ho chiesto grazie arrivederci», riattacco e passo il telefono e Trevor con mani tremanti...
«Paige che Succede?»-«Io Ho bisogno di uscire... ti spiego quando torno..»-«Stai bene? Vuoi che venga con te?», scuoto la testa e inizio a piangere; «Mi tradisce Trevor... Bred Ha un'altra donna..», sbarra gli occhi, chiama Luke e gli dice di tenere i bambini per tutta la notte...
Sto malissimo, mi sento crollare.
Vado in camera da letto, mi spoglio e stupida come sono indosso una sua camicia, lego i capelli in alto, e tengo in mano la foto del nostro matrimonio, guardo la sua faccia con disprezzo, scaravento la cornice sulla parete mentre urlo piangendo, lancio tutto sul pavimento, i suoi orologi, le cravatte, cinture le sue giacche dall'armadio, tiro fuori la valigia, ogni cosa che gli appartiene è qui sul pavimento compreso il mio cuore spezzato.
Trevor entra in camera, mi prende in braccio da sotto il seno «Sta calma, Paige calmati! Per favore non risolverai niente in questo modo... ti prego Calmati»-«Fa male... fa tanto male Trevor...» singhiozzo, «Giuro che se lo prendo lo schiaccio come un insetto: non meriti tutto questo..», lo abbraccio forte.
Mi squilla il telefono, rispondo «Pronto»-«Piccola Ciao»-«Come stai?»-«Bene mi manchi Bred»-«Anche tu da morire. Ha chiamato l'avvocato di tuo padre me l'ha detto la mia collega mentre io ero in riunione.. sai di cosa si tratta?»-«No, magari chiedo e ti faccio sapere»-«Grazie. Ti amo piccola», riattacco «Bastardo!», Trevor mi aiuta a sistemare tutto. Mi fermo a guardarlo, se ne sta con gli occhi bassi e il cuore che gli batte all impazzita...
Faccio il giro del letto, gli prendo il viso tra le mani, lo faccio voltare e lo bacio appassionatamente, finiamo sul letto, apre i bottoni della camicia uno per uno mentre bacia la pelle scoperta, lascio cadere la camicia e apro le gambe, si spinge contro di me e solo allora mi rendo conto che in questi giorni lui è ciò di cui avevo bisogno, mi metto su di lui, muovo i fianchi, mi bacia sul collo «Ho bisogno di te nella mia vita» dice, «E io vorrei poter farne parte ma non posso Trevor e mi dispiace», accenna un sorriso e mi bacia appassionatamente le nostre lingue si sfiorano, poggio la fronte sulla sua spalla mentre continuo a muovermi su di lui; gli strattono i capelli «Oddio Trevor...», va più in fondo «aah!», mentre mi bacia, sfilo la fede dal mio dito e la lancio sul comodino, torna su di me, continuo a baciarlo.
Mi ha sempre fatto bene la sua presenza.
Parlare con lui, sfogarmi, litigare eccetto questo... questo non si dovrebbe fare per niente.
Si scosta da me sospirando, poggio la testa sul suo petto, «Che cosa hai fatto in questi quattro anni? Non te l'ho mai chiesto»-«Sono diventato paramedico, adoro il mio lavoro.. ho una casa grande, parecchi amici ma ho vissuto come un fantasma fino al giorno in cui una bellissima donna ha bussato alla mia porta...», accenno un sorriso «Io invece ho dedicato tutto il mio tempo ai bambini e a Bred... credevo di essere finalmente riuscita ad avere la famiglia che ho sempre sognato fino a quattro ore fa...», mi stringe a se; si alza e va di sotto, sento dei rumori strani e poi delle urla, mi alzo, l'unica cosa che prendo al volo  è la maglietta di Trevor, La indosso e corro di sotto, «O mio Dio Bred!» urlo, mi guarda «Ci Sei andata a letto! Ancora!» urla, sobbalzo, «Cos'è Sarah stasera non si è fatta trovare in albergo?» chiedo con ghigno, «Cosa? Come lo sai?»-«Me l'ha detto lei... vedi Bred l'avvocato di Richard Smith ero io... eri sotto la doccia... e poi hai chiamato e hai detto di amarmi, di essere in riunione.. nostra figlia è stata rapita e tu eri a Parigi a spassartela con una puttana di turno mentre io ero qui: da sola! A chiedermi che cosa stessero facendo alla mia bambina e tu non c'eri!» urlo piangendo, «Hai picchiato tuo fratello soltanto perché sei arrabbiato con te stesso!»-«Paige dov'è l'anello?»-«L'ho tolto poco fa mentre stavo facendo l'amore con Trevor» dico con tono secco, stringe i pugni e viene verso di me, Trev mi si piazza davanti, «Che vuoi fare eh? Vuoi picchiarla? Vattene Bred»-«Non puoi cacciarmi da casa mia, Vattene tu o giuro su Dio che ti ammazzo con le mie mani», Trevor va di sopra, prende le sue cose e se ne va.
Si volta verso di me, «Che vuoi? Siamo pari adesso. Se non ti ho sputato in faccia è perché sei il padre dei miei figli», non dice niente, torno di sopra e mi metto a letto, non chiudo occhio per tutta la notte.

Anima di cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora