La mattina inizia bene io che non ho sentito la sveglia, mi sono vestita di corsa, colazione al volo e mangio per le scale con Elena, mia sorella stamattina non si è svegliata quindi sono scesa sola, oggi non va bene nulla. Dopo quella lunga strada che oggi tra l'altra sulla scala mobile della metro c'era un sacco di gente una corsa veloce come un razzo e insomma siamo in ritardo. Entriamo di corsa, dritte in classe, mi sento male è imbarazzante arrivare in ritardo speravo di non arrivarci i primi giorni. L'orario ora è fino alle 12.10, dobbiamo arrivare alle 15.10, mi sento male a stare 7 ore a scuola. Per la ricreazione sono con Elena a prendere una bottiglia d'acqua e dei panini, perché nella nostra scuola c'è un bar che basta avere una card che costa 10€ per la merenda e pranzo perché si pranza a scuola. Dopo un po mia sorella mi manda un messaggio con scritto: "Vieni nel mio istituto, per favore fatti dare indicazioni" la mia risposta è:"Ok". Rientro prima in classe a prendere una cosa vedo Elena piangere da sola.
S:"Che c'è?"
E:"Beh, Beh" è molto irritata e nervosa
S:"Che succede Elena?"
E:"Mi hanno alzato le mani"
S:"Che cosa? chi?"
E:"Non lo so il nome penso uno di 5"
S:"Vabene, senti come ci arrivo al Classico essendo attaccati, ma in portoni diversi"
E:"Non lo so"
S:"Vabe chiederò in giro"
Comincio a chiedere a tutti e mi dicono che non lo sanno, poi vicino al bagno delle ragazze appoggiato sulla finestra trovo un ragazzo gentilissimo che mi dice tutto:
S:"Ciao, senti sai da dove sì può andare al Classico?"
I:"Scusami come ti chiami?"
S:"Scusa, non mi sono presentata, Sofia"
I:"Ivan, ma tu sei quella in 3C, nuova meridionale?"
S:"Si"
I:"Allora scendi le scale vai verso un porta che si trova sulla sinistra poi c'è un piccolo corridoio ed entri al Classico e poi cerchi"
S:"Grazie"
I:"Comunque noi siamo compagni di classe"
S:"Veramente!"
I:"Ti do il mio nome e cognome Ivan Leopardi"
S:"Sofia Gialli"
Proseguo finché non arrivo al Classico dove mi aspetta mia sorella, con un paio di amici. Me li presenta uno per uno peccato che abbiamo poco tempo, poi corro in classe e vedo sempre Elena a piangere le dò un fazzoletto per asciugarsi le lacrime, poi quando usciamo aspetto mia sorella che non arriva, alla fine mi volto e mi avviò verso casa. Arrivo a casa e mangiò un abbondante pasta, poi mi sdraio nel letto e per le 15.00 mi metto a studiare. Dopo verso l'ora di cena mi chiama Elena:
E:"Ciao Sofia"
S:"Ciao Elena"
E:"Io mi chiedevo ma come ti chiamano normalmente?"
S:"Sofí, mi puoi chiamare così"
E:"Ele, chiamami così"
S:" Senti ma che fai?"
E:"Guardo le feste e una in particolare"
S:"Davvero"
E:"No, va be BUONA NOTTE"
S:"NOTTE"
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Adolescenza
Teen FictionSofia Gialli una ragazza di quasi 16 anni, vive nel suo paesino in Sicilia fino a che non viene comunicato a inizio estate la quasi certezza di trasloco per la capitale del economia italiana (Milano) che si trasferiranno, ma dopo il trasloco non si...