Quella fantasmina non la piantava più di parlare. Stava seriamente pensando a come levarsela di torno nel modo più carino possibile quando Mirtilla Malcontenta trovò la frase perfetta, una delle poche frasi che facevano diventare James Potter un cubetto di ghiaccio. Una frase apparentemente innocua.
Ma non per lui.
"Hai degli occhi fantastici, sai?" miagolò, con una voce triste.
Il ragazzo sollevò il capo dal bordo. Lentamente. Rimase in silenzio.
"Sembrano due lingotti appena forgiati dagli elfi della Gringott. Non sono mica normali, eh? Oh, ma io lo so cosa sono." Lo guardò impietosita. James Potter rabbrividiva. "So che cosa promettono due occhi d'oro, COSI' d'oro. Mi dispiace tanto tanto. Tu..."
"Basta. Smettila." La voce di Ramoso uscì fuori più dura di quanto non volesse. Bastò quello per far intirizzire una permalosissima ragazza morta in un cesso pubblico. Si gonfiò come un tacchino, e gli parve di vedere del pallore – rossore? – accumularsi sulle gote. Seriamente, si era gonfiata come una palla.
"CHE MODI!" sbraitò. "Volevo solo consolarti!"
E bellamente, non si saprà mai in che modo, James Potter si ritrovò inondato dalla testa ai piedi.
"Hey!"
"Se ti do tanto fastidio me ne vado!" strillò quella, spappolandogli un timpano. "Tanto lo so che sei innamorato perso per la Prefetto di Grifondoro e che non te ne fai nulla di una lagnosa come me!" E con uno ululato da sirena si cacciò nel tubo di scarico.
No, quello era davvero troppo. Anche i fantasmi, adesso?! Era assurdo!
"HEY!" Sclerò Potter, balzando in piedi e cercando goffamente di afferrarla, schizzando schiuma dappertutto. "IO NON SONO INNAMORATO DELLA EVANS! MI HAI SENTITO?! IO NON SONO...!"
Fu in quel momento, l'esatto secondo prima, in cui i suoi sensi si acuirono ed il suo istinto gli gridò una cosa che aveva già sentito parecchie volte da quando era diventato un Animagus.
Pericolo. Pericolo. Pericolo.
Fu esattamente un attimo prima. La percezione di qualcosa nell'aria che non doveva esserci. Di qualcosa pronto a farlo diventare una preda. Qualcosa pronto a mangiarlo.
Poi, fu acqua.
Non capì inizialmente cosa gli afferrò il collo, stringendo come un tentacolo. In un istante, James Potter fu scaraventato contro il fondale della vasca.
Non fece in tempo a prendere fiato e, quando aprì la bocca in un moto istintivo, un fiotto di schiuma e balsamo gli finì in gola, bruciando come il fuoco.
Iniziò a tossire, divincolandosi. La testa era ancora rimasta a poco prima, quando stava strillando come un idiota che non amava Lily. Quando era in salvo.
Scioccato, realizzò che qualcuno, qualcosa, stava cercando di affogarlo.
Le mani si afferrarono il collo cercando di allentare la presa ma affondarono, perché ciò che l'aveva avvinghiato non era nulla di materiale: era acqua, acqua che scorreva, e stringeva, e soffocava...
Il suo ginocchio scattò contro la parete. Fece perno con il piede ma tutto quello che riuscì a fare fu tirare una poderosa testata contro la parete opposta e la vista iniziò a farsi buia.
Cristo, si sentiva il capo spaccato in due.
Il buio...l'avvolgeva...
"No!"
Tirò un ultimo strattone, e le sue mani si aggrapparono al bordo, emergendo dalle bolle. Cercò di issarsi fuori dall'acqua, ma quella forza era immensa e lo trascinava giù.
Ossigeno, aveva bisogno di respirare e subito.
"Cristo! Non ce la faccio..."
Le dita scivolavano sulla cornice dorata. Il braccio perdeva potenza.
I polmoni stavano urlando.
E per un folle momento James Potter pensò che fosse veramente arrivata la fine.
Poi, qualcosa si mosse dietro le sue ciglia semi chiuse, ed i suoi occhi incoscienti ripresero lucidità, misero a fuoco.
Sulle piastrelle della vasca c'era la sirena che prima stava appollaiata sulle vetrate.
I suoi occhi grandi lo fissarono, e la bocca si aprì in uno strillo disumano, come una gigantesca onda sonora.
L'acqua si aprì in due, come spazzata via, e la presa sulla sua gola si dissolse.
James si arrampicò sul bordo e tirò il più grande respiro della sua vita.
"Ahhh!"
L'aria entrò ruvida, facendolo tossire. Gli venne un conato ma decise di non vomitare sull'essere che gli aveva appena salvato la vita.
Gli occhi bruciavano, i polmoni urlavano e la testa gli faceva un male cane ma, ossigeno! Puro, fresco, delizioso ossigeno!
Strisciò fuori, senza forze, boccheggiando, e agguantò un asciugamano. La sirena ritornò nella sua postazione di prima.
"G-grazie." Tossì Potter, e quella sorrise, dolcemente.
Si appoggiò dolorante al muro, cercando di non pensare al bel rivolo di sangue che gli stava colorando la vista di rosso.
Qualcuno voleva ucciderlo. Afferrò la bacchetta, indossando il mantello con l'altra mano. Poteva essere ancora nei paraggi e di certo non aveva le energie per resistere una seconda volta. Doveva rimanere sveglio.
Chi?
Chi diavolo era stato, e perché? Qualcosa non quadrava. I Black? Non aveva senso. I Black erano controllati a vista, non potevano esercitare incantesimi oscuri. Silente...Silente se ne sarebbe accorto.
Qualche loro sottoposto? Erano davvero capaci di tanto? Ma era l'ultimo anno e fino a quel momento erano stati con la testa bassa. Perché attaccarlo l'ultimo anno di scuola, rischiando l'espulsione, quando potevano fargli la festa una volta finito tutto?
Si portò una mano alla fronte, che pulsava in modo osceno, e il sangue gli colò tra le dita.
"Merda..."
"James!"
Una voce dall'altra parte del corridoio. Si lasciò cadere oltre la porta, certo che due braccia lo avrebbero afferrato e così fu.
James Potter alzò il capo e vide lo sguardo sbarrato di Sirius Black.
"Ma cosa diavolo ti è successo?!"
"Non...non lo so...mi hanno aggredito mentre facevo il bagno..."
"Tu...CHE COSA?!"
"Hanno cercato di affogarmi, Felpato. Qualcuno...non ho visto chi. L'acqua...La sirena..."
"Piano, piano, ma di che accidenti stai parlando?"
"Te lo spiego dopo." Borbottò lui, lasciandosi trascinare via. "Che ci fai qui?"
"Io...eh." Sirius Black si interruppe di colpo, fermandosi. "Avevo dimenticato il libro di Divinazione e stavo andando a riprenderlo. Ho sentito un urlo. Ti porto in Infermeria."
"Lascia perdere. E'stato solo un taglio, il sangue si è già fermato. Portami piuttosto in camera, dobbiamo parlarne con gli altri."
"Fa vedere!" disse brusco Black e contemplò la ferita alla testa. Sembrò convincersi che fosse tutto a posto. Rimasero in silenzio e il corridoio si popolò di ombre.
"Chi pensi che sia stato?" il mormorio di Black avrebbe tagliato l'acciaio. "Sei certo che volessero ammazzarti?"
"Certissimo."
"James...pensi che...?" Ancora silenzio. Il cuore di Sirius Black si colorò di un sentimento buio e ribollente e James lo percepì, rabbrividendo come ogni volta che venivano colpiti da emozioni così forti. Sapeva che li avrebbe ammazzati, se avesse potuto. Tutta la sua famiglia. Dal primo all'ultimo. Li avrebbe fatti fuori e non avrebbe provato rimpianti.
"Non lo so." Ci andò giù cauto. "Mi sembra davvero strano che siano stati loro, voglio dire, perché ora e perché in questo modo? Tutti i Serpeverde poi erano in Sala Grande a vedersela con i ragni, potrei sbagliarmi ma sono quasi certo che non mancasse nessuno all'appello. Ma preferisco sentire prima Lunastorta. E' lui quello riflessivo."
"Tu li sottovaluti." Black lo disse senza guardarlo in faccia. Guardava l'oscurità, serio, la mascella di granito. "Lo hai sempre sottovalutato. Quello di cui sono capaci."
"E tu li vedi ovunque." Rimbeccò Potter, con un sospiro. "Ma, mai dire mai, no? Non lascerei nessuna opzione scartata e no, non li sottovaluto. So di che gran pezzi di merda stiamo parlando. Potrebbe essere. Potrebbero averlo fatto. Non so come e perché, ma so che non vedrebbero l'ora."
"Già." Sospirò Black, con ancora nel petto un macigno pesante e doloroso. "E ti giuro che se è così, gli presenterò il conto. E questa volta niente potrà ripagarlo."
Arrivarono in camera e a Minus quasi prese un colpo, mentre Lunastorta si fiondò ad aiutarli, sbiancando. Parlarono, parlarono tutta la notte ma la sensazione che qualcosa di malvagio stesse per alzare la testa non passò.
La sensazione che quell'anno tutto sarebbe cambiato. E che la realtà che tanto temevano si avvicinava più velocemente del previsto.
Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo, non era più sicura.

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M.A.R.A.U.D.E.R.S.
FanfictionNell'oscurità di una guerra incombente, le sfrenate e spensierate esistenze dei Malandrini si sfilacciano negli intrighi di una Hogwarts sempre più ricca di pericoli ed insidie. In un labirinto di incertezze, nell'ultimo anno l'amore sembra essere l...