Se c'era una cosa che tutti a scuola sapevano, era che tra i due Prefetti di Grifondoro vigeva una regola non scritta. Ovvero, quando le cose andavano a farsi benedire loro le avrebbero seguite a ruota.
Fu così che nessuno si stupì di trovare due cadaveri con gli occhi gonfi appollaiati nel loro piccolo rifugio in Sala Prefetti a tracannare panna disciolta nel thè con una depressione tale da ammorbare l'aria tutt'attorno come una violacea nebbia radioattiva.
Mandy Harpies scoccò loro una vaga occhiata schifata borbottando qualcosa che suonava tipo "le persone deboli mi disgustano", ma tra Lily e Remus si poteva fare a gara a chi fissava nel vuoto con più vacuità.
Nulla di strano per gli altri Prefetti – essere sempre così responsabili e precisini portava quei due a quella condizione più o meno un paio di volte al mese – ma stavolta non erano in crisi per punti tolti, fondi mancanti, registri spariti e programmi impossibili.
Fissando con occhi persi il viavai di gente - tutti in frenesia pura per l'organizzazione del Capodanno - Lily si fece versare altro thè da Remus senza nemmeno guardare.
Ritrovarsi a vegetare in quello stato catartico come dei vermiciattoli era sempre stato rigenerante e bisognava ammettere che i due disgraziati sembravano leggersi nel pensiero perché si passavano biscotti e tazzine senza aver bisogno di dirsi niente.
La Grifoncina appoggiò il mento sulle ginocchia raccolte ignorando un astuccio che le rimbalzò sulla testa.
Stupido Potter! Lui e le sue stupide manie paranoiche, possessive, impossibili!
Avrebbe dovuto cavargli gli occhi! E perché non aveva detto subito di sì a Michael? Perché aveva esitato?
Lui era gentile, accidenti. E rispettoso, educato...era dannatamente normale. Perchè James non riusciva ad essere normale?!
Ricordò che, da bambina, sognava di scendere le scale come una principessa e posare la mano su quella dell'amore della sua vita, iniziando a ballare, vedere le sue iridi accendersi di passione travolgente e desiderio d'amore eterno.
Ma lei era cresciuta e alle favole non ci credeva da tanto tempo.
Il suo principe azzurro sicuramente era da qualche parte a sbronzarsi per la sua campestre vita da single e che dire del cavallo bianco? Quasi certamente finito in qualche fabbrica di colla!
Si lasciò sfuggire un sospiro lamentoso a metà tra l'irritato e il depresso e finalmente Remus le scoccò un'occhiata.
"Ne vuoi parlare?"
"No."
"Posso picchiarlo, se vuoi."
"Sarebbe d'aiuto, ma so già che non lo farai."
Lui sorrise.
"Non esserne così sicura. A volte è così idiota da farmi venire voglia."
"E tu, si può sapere che hai?" bofonchiò lei, vedendolo diventare di gelatina tutto d'un tratto. "Problemi di soldi? Paige ha di nuovo attentato alle tue virtù drogandoti di nascosto? Fondi per lo stand misteriosamente spariti? Brutto voto?"
"Ho invitato Tonks al ballo..." pigolò, ma non aveva nemmeno finito la frase che la dolce Evans gli tirò una micidiale manata dietro la nuca.
"MI PRENDI PER I FONDELLI?!" Abbaiò, balzando in piedi e rovesciando la poltrona mentre il ragazzo si faceva piccolo piccolo. "E' solo per questo che sei così?!"
E lei che pensava fosse successo qualcosa di grave!
Lui sospirò, passandosi le mani sulla faccia come se volesse strozzarsi da solo.
"Non capisci..." pigolò mogio.
"Certo che no! E' impossibile capirti, Remus, si può sapere che cosa c'è di tanto terribile? Cos'è, hai paura che Sirius ti fucili?"
"Ma no..."
"E' l'età? Hai paura che ti massacri i piedi? Oppure c'è qualcun'altra?"
"Non c'è nessuna..."
Gli occhioni innocenti da bimbo sperduto di quel dannato la costrinsero a risedersi e a sospirare esasperata.
"Ti piacciono i ragazzi?" chiese alla fine, tagliando la testa al toro. "Perché guarda che se è così non ci sarebbe nulla di cui..."
"No, no, mi piacciono le ragazze!" si affrettò a dire quello, avvampando. "E' solo che...è difficile..."
Improvvisamente si guardò le braccia. Quelle braccia coperte da tagli e graffi che teneva sempre nascoste a tutti. Forse il problema era più serio di quanto non sembrasse, così Lily si addolcì e si fece vicino, sfiorandogli il polso con tenerezza.
Lui non si ritrasse, come invece avrebbe fatto con qualsiasi altra ragazza. Era da tempo che accettava il tocco di Lily senza dare l'impressione che lo stesse ustionando.
"Senti, Remus..." cominciò lei, cercando di avere quanto più tatto possibile e accarezzandogli dolcemente la pelle. "Perchè non...perchè non ci provi?"
"Provarci?"
"A rilassarti." suggerì lei, mentre lui si bloccava. "A...beh, a goderti il fatto di essere giovane. So che sono l'ultima a poter parlare però...però forse hai bisogno di un altro ostacolo." scosse il capo, dosando le parole con cura. "Un altro ostacolo che faccia cadere le maschere e che ti riveli per come sei davvero. Non voglio sapere i motivi per i quali sei così scostante con le ragazze e rifuggi l'amore come se fosse un nemico mortale, tuttavia, ecco...credo che tu ti stia ancora nascondendo." Non capiva come mai lui avesse quell'espressione ghiacciata sul volto, ma ci teneva a fargli sapere quello che pensava. Remus era così dannatamente buono, e vederlo trattenersi in quel modo, chiudersi a riccio a qualsiasi opportunità, creare tutti quei muri insormontabili con gli altri, la feriva. "E io credo che il tuo vero volto sia bellissimo, tutto qui."
Un lampo sfrecciò nei suoi occhi azzurri, con un fondo di dolore e ironia.
"Non credo diresti ancora così." ammise, amaramente e quasi con freddezza. "Non credo vorresti vedere il mio vero volto."
Si zittì mentre lei, ridacchiando, gli premette il dito sul naso.
Poff.
"Io sono certa che mi piaceresti in qualsiasi versione di te stesso! E sai una cosa? Ti prometto che te lo dimostrerò!" sentenziò, sicura di sé e con occhi così limpidi che sciolsero un po' del freddo. "Non chiudere la porta in faccia alle persone, Rem. Dai loro una possibilità di vederti. Solo questo."
Lui sospirò, incapace di trattenere un sorriso.
"Ci proverò."
"Ottimo! E poi è solo un ballo!" Lei si alzò in piedi, più ottimista e cercando di essere incoraggiante. Tuttavia nei suoi occhi c'era ancora una sorta di tristezza e per un istante Lupin considerò davvero se pestare quel cretino del suo migliore amico, anche se apprezzava lo sforzo di quell'adorabile Grifoncina nel cercare di tirarlo su di morale e fingere che le andasse tutto bene.
Che strano, James era sempre stato in grado di aiutarlo ma Lily...Lily lo faceva in un modo diverso. Più dolce, morbido, gentile.
Non fece in tempo a rispondere che la porta si spalancò e Cristhine McRanney e Tonks si piazzarono sulla soglia con gli occhi sgranati.
"Lily!" esclamarono in coro, trafelate.
"Ragazze?"
"Ti cercavamo!" ansimò Cristhine, prima di mostrarsi vagamente imbarazzata. "Beh, ecco..."
"Dicevano che eri con un certo Serpeverde e che eri in pericolo!" Tonks, guardò come un militare da una parte all'altra come se si aspettasse di vedere un attacco di lì a poco.
"Che razza di pettegoli bugiardi!" saltò su quella, mentre un nervo le saettava sulla tempia in velocità record. "Non riesco a crederci! Ok, i Serpeverde non sono certo studenti modello ma tutto questo razzismo è assurdo!"
"Quindi è tutto ok..." sospirò la McRanney, portandosi una mano sul cuore con sollievo.
"Ma eri davvero con un Serpeverde?" s'incuriosì la più giovane, letteralmente gettandosi a pesce sul the con la panna e affondandoci il naso. "Squisito! Nome della ricetta?"
"The della depressione di Evans e Lupin." borbottò Remus, incassando la testa nelle spalle e scoccandole un'occhiata obliqua. "A proposito di questo, Lily..."
"E' un amico." lo fermò lei, alzando le mani. "Voleva solo andare al Ballo assieme."
"COSA?!" esclamarono in coro le due ragazze. Quella reazione esagerata rese la Evans perplessa. E ora perché quelle due erano nel panico?
"E hai accettato?" mormorò Cristhine, deglutendo.
"Beh...no...non so se dirgli di sì..." Rispose con sincerità. "A dire il vero non so nemmeno se andarci, a questo punto."
"Non devi dirgli di sì!" disse subito Tonks, saltandole addosso e strattonandola tanto da farla diventare blu.
Lily la fissò sorpresa.
"E perché?"
Che fosse anche lei prevenuta? No, Tonks non era certo il tipo.
"Ecco..." quella balbettò, mordendosi la lingua.
Ninfadora Tonks a corto di parole?! Ora le aveva viste tutte.
Ma come potevano quelle due riferirle che avevano complottato per giorni interi allo scopo di accoppiarla con James? Avevano usato ogni più subdolo sotterfugio per tenere a bada quel branco di assatanate che erano le loro compagne di scuola, tampinato Potter come cani da caccia, messo in giro voci, piazzato trappole...e tutto quel casino per niente!
A deviarli dall'argomento spinoso fu sua-delicatezza-Black che entrò sfanculando chiunque tentasse di impedirgli l'accesso ad un'area riservata.
"Tu!" abbaiò perentorio alla sua Corvoncina, che ricambiò lo sguardo con serafici e paciosi occhioni di miele. "Sappi che mi sono rotto di fare il vigliacco, per cui te lo dico e basta! Io ti a..."
"Ops! Scusate!"
La tazza di Tonks si sfracellò per terra interrompendo la più brutta dichiarazione d'amore di sempre. Lui alzò gli occhi al cielo, mentre la McRanney ridacchiava.
"Tonks, era una cosa importante!"
"E gliela dici in uno sgabuzzino delle scope nella Sala Prefetti?" sibilò Lily, fulminandolo con gli occhi e ammonendolo con lo sguardo. Veramente voleva dichiararsi in quel modo così poco romantico?!
Stranamente Sirius parve capire il suggerimento perché si zittì e ingoiò il rospo...o forse gli era solo passata la foga del momento.
"Scusate!" cinguettò Ninfadora, cercando di togliere pezzetti di ceramica dalle gambe di Lupin che quasi si strozzò con il biscotto.
"Lascia, faccio io! Reparo!" sospirò la Evans, un tantino preoccupata per il colorito del poveretto, che si era appena ritrovato la quarta di Tonks dritta in faccia e ci stava lasciando le penne.
"Grazie!" fece la ragazzina, senza accorgersi di nulla. "Sono proprio sbadata! Xenophilius Lovegood, di Corvonero, dice che è colpa di un...cosa era? Ricciolo Schiattoso, mi pare."
"Un che?"
"Oh, Xenophilius dice sempre un mucchio di sciocchezze!" rise Cristhine. "E' davvero un ragazzo divertente!"
Sirius cambiò letteralmente espressione.
"Lovegood? Quello che dice sempre di vedere cose che non esistono? Sono un mucchio di stupidaggini!" sbottò, acidamente.
"Oh, beh quello è certo!" Fece la brunetta, pensierosa. "Forse però qualcosina esiste veramente...ha sempre dei racconti affascinanti!"
Il volto di Sirius si oscurò ancor di più e finalmente la Corvonero se ne accorse.
"Ma ovviamente..." disse, baciandolo sulla guancia. "...Ovviamente a me interessano soprattutto i tuoi, di racconti! Dì a Remus la barzelletta sull'unicorno!"
Seguirono battute sconce di vario genere, fino a quando Lily decise di conservare almeno un briciolo di innocenza rimasta e salutò tutti, uscendo in fretta e furia ma decisamente più serena. L'amicizia fa quest'effetto, anche se con alcuni l'avrebbe ammesso a fatica...
"Non deve accettare!" chiarì subito la Corvonero quando la rossina fu fuori, e gli altri annuirono.
"Lei ci deve andare con Potter!" disse decisa Tonks. "C'è del feeling tra quei due o sbaglio?"
"Il feeling più strano e delirante del mondo." sbuffò Sirius. "Comunque adesso hanno litigato in maniera piuttosto pesante. Insomma, litigano sempre, ma ora è diverso. James non ci ha detto granché, ma ha giocato a Quidditch quindi il suo umore è un po' migliorato. Credo di essere riuscito a convincerlo a scusarsi... aveva una strana luce negli occhi e ha detto qualcosa del tipo che avrebbe accettato la sfida...bah, chi lo capisce è bravo!"
"Anche Peter è strano ultimamente!" asserì Remus. "Sparisce sempre e ridacchia da solo. Chissà che cavolo prende alla gente di questi tempi!"
"Disse quello che cade ogni volta che mi guarda." borbottò Felpato, poi indicò Tonks. "Ti ha contagiato con l'imbranataggine, per caso? E' tutto il giorno che mi guardi,apri la bocca e poi cadi per terra!"
Remus come di consueto non rispose. E anche se avesse voluto, non avrebbe potuto farlo. Dannato incantesimo...
Alla sua sinistra, Tonks sorrise sotto i baffi.
Di certo non era geloso...anche se ci sperava. Era più una questione di onore e cavalleria, per lui, conoscendolo bene.
Però vederlo impegnarsi tanto per impedirle di partecipare allo stand dei baci la rendeva felice in un modo inspiegabile. Eppure, anche triste in un certo senso.
Si era cacciata proprio in un bel guaio...
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M.A.R.A.U.D.E.R.S.
FanficNell'oscurità di una guerra incombente, le sfrenate e spensierate esistenze dei Malandrini si sfilacciano negli intrighi di una Hogwarts sempre più ricca di pericoli ed insidie. In un labirinto di incertezze, nell'ultimo anno l'amore sembra essere l...