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Tutte le volte che lo vedeva sorridere a quella ragazza, Donghyuck moriva un po' dentro.

Ormai da tempo, era felice solo quando si ritrovava con il suo migliore amico, perché almeno in quei momenti non era con lei, e poteva sentirlo parlare, ridere, accarezzargli i capelli.

Lei era diventata una sorta di linea che li divideva. Li aveva trasformati, entrambi. Sud e Nord, Yin e Yang, notte e giorno, sole e luna, ghiaccio e fuoco...molto spesso non facevano altro che litigare. E quella ragazza ne era la causa.

Stava rovinando tutto...la loro amicizia era agli sgoccioli.

Quando il nome di quella ragazza usciva fuori dalle sue labbra, sembrava che la sua presenza girasse attorno a loro quasi come fosse un fantasma, anche quando non era presente. Tutto quello che avevano...distrutto da un essere così piccino. Nella relazione tra i due, ad essere il capo sembrava proprio lei. Molte volte Mark scaricava parte della sua rabbia su Donghyuck, perché di certo non poteva prendersela con la sua ragazza...in quei momenti lo uccideva, gli procurava un dolore implacabile. Era solo una valvola di sfogo per Mark, e la cosa peggiore era che il canadese non si preoccupava mai troppo di scusarsi.

Mark non lo avrebbe mai sul serio guardato, o almeno non lo avrebbe mai guardato nello stesso modo in cui lo guardava lui. Era irraggiungibile, non sarebbe mai riuscito a farsi amare dal suo migliore amico...lui non sapeva nemmeno della sua omosessualità.

Probabilmente lo avrebbe odiato. Insultato. Preso in giro. Ripudiato. Accusato di essere un pervertito. E infine...abbandonato, cosa che stava già succedendo.

Quando si erano conosciuti non poteva immaginare che sarebbe finita così. Non si era mai innamorato, quelle emozioni gli erano nuove. Non sapeva come descriverle, ne sentiva una nuova ogni volta che si ritrovava da solo con lui. Non sapeva più se provarle fosse una cosa positva, oppure negativa.

Il suo tocco sulla pelle lo stordiva per qualche secondo, facendogli dimenticare il mondo circostante. Le voci, le persone, i rumori...tutto si fermava nel momento preciso in cui Mark gli accarezzava i capelli, gli prendeva la mano, gli baciava la guancia, o sussurava qualcosa al suo orecchio, sfiorandolo con quelle sue labbra perfette.

"Oh Donghyuck!" ricordò la sua voce vivace e suadente, mentre sussurrava quelle parole e toccava i suoi capelli "i tuoi capelli sono così morbidi...hanno anche un profumo così dolce...!"

Quella sua voce era fottutamente radioattiva, gli scatenava emozioni così inspiegabili, sentiva il sangue bollire nel suo corpo, come se quel fuoco e desiderio che provava nei suoi confronti potesse bruciarlo dall'interno, fino a lasciare lì dove prima c'era stabilità, solo fuoco e cenere. Quel suo amore lo stava lentamente consumando, specialmente quando lo vedeva con lei.

Le sorrideva. La baciava. La stringeva. E gli aveva sentito dire "ti amo". Non credeva che un "ti amo" potesse fare così tanto male...ma per Donghyuck era stato detto alla persona sbagliata.

Era lui che meritava il suo amore, era lui che aveva sempre ascoltato le sue paranoie. C'era sempre stato...perché a Mark non bastava? Lo stringeva quando dormivano, lo imboccava quando era così tanto preso dai videogiochi da non mangiare, lo consolava quando stava male, e lo faceva sorridere.

Questo perché i suoi sorrisi avevano un potere quasi rilassante sui suoi nervi tesi, riusciva a calmarlo e rassicurarlo. Bastava riuscire a vederne anche solo uno.

Frequentavano corsi diversi, ma Donghyuck gli stava sempre dietro. Lo aspettava anche per due ore, e lo riaccompagnava a casa...

Ultimamente era Mark, quello che non lo aspettava più, perché preferiva stare con la sua ragazza. Era rimasto loro solo un giorno, in cui potevano tornare di nuovo insieme a casa...

I Hate you, I Love you~MarkhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora