<<I tuoi capelli sembrano così morbidi>> commentò, strofinando l'asciugamano tra questi, ancora troppo umidi <<stronzo fortunato.>>Donghyuck ridacchiò, dopo quello che avrebbe dovuto prendere come un insulto. Il loro modo di prendersi in giro era diventato rilassante, una distrazione dal mondo intero, qualcosa che quasi li isolava nella loro bolla, ed era bello farlo tutte le volte che si ritrovavano insieme.
Molto spesso Donghyuck si muoveva, a causa dei sedili scomodi che si trovavano negli spogliatoi, rendendogli il compito di asciugargli i capelli ancora più complicato del previsto.
Era passato più volte dal rimproverarlo, al dargli delle piccole pacche contro la spalla, per avvertirlo di stare fermo.
Jaemin lo stava trattando come un bambino, gli piaceva guardarlo dall'alto, mentre questo era seduto, e lui era impegnato ad asciugargli i capelli.
<<Posso farlo io, "schianto", non ho cinque anni, sai?>> ribatté, tirandosi indietro, per quella che avrebbe dovuto essere la millesima volta, al solo scopo di farlo esasperare.
Donghyuck avrebbe dovuto ringraziarlo, per quello che stava facendo, invece di contraddirsi, e comportandosi proprio come quello che diceva di non essere.
Ne era era infastidito, anche se questo appariva quasi fastidiosamente carino, quando lo faceva.
<<Non devi preoccuparti, ci pens->> le parole gli morirono in bocca, e si paralizzò sul posto, quando Donghyuck poggiò le mani sulle sue, per fermarle, e alzò la testa, facendo così incontrare i loro occhi.
Quelli di Jaemin erano spalancati, mentre quelli di Donghyuck erano così tanto profondi e intensi che avrebbe potuto perdersi al loro interno.
Doveva ammetterlo, non ci aveva pensato, a quanto potesse essere bello, quando i capelli gli ricadevano sugli occhi in quel modo, facendolo apparire quasi più attraente, di quanto già non fosse. O a quanto potessero essere calde le sue mani, contro le sue, ancora fredde, dopo aver passato minuti interi ad accarezzare quelle ciocche umide, al solo scopo di asciugarli.
<<Posso>> disse soltanto, deciso, con un piccolo sussurro, facendolo deglutire, e anche rabbrividire.
In quel momento avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, e per questo gli credeva. Se riusciva a farlo fremere in quel modo, poteva anche prendersi tutta la sua razionalità, con un solo bacio, quasi succhiandola via, attraverso le sue labbra.
Avrebbe mentito a se stesso, se avesse detto di non aver mai provato un simile desiderio dei suoi confronti.Jaemin tolse subito le mani, quasi con uno scatto, lasciando che facesse tutto da solo. Sentiva adesso lo strano bisogno di allontanarsi il più possibile da lui, spaventato dalla sola idea che potesse capire cosa lo stesse facendo impazzire in quel momento, o perché improvvisamente fosse diventato così tanto timido.
Le sue guance si tinsero di rosso, e si ritrovò a fissarlo, con il cuore che batteva a mille.
<<Grazie>> sussurrò infine, porgendogli il suo asciugamano <<Anche se non sono un bambino, Nana. Non trattarmi come tale.>>
Neanche il suo professore riusciva a farlo sentire così tanto teso, quando chiamava il suo nome.
La sua testa continuava a ripeterlo, quel "Nana." Donghyuck aveva un modo di pronunciarlo tutto suo. Ed era bellissimo, specialmente il sorriso, quello sul finale, o il modo in cui si aprivano e chiudevano le sue labbra.
Sembrava quasi una nota musicale, nuova, e dal suono incredibilmente dolce.Nessuno lo aveva mai chiamato Nana, o meglio, nessuno gli aveva mai dato un soprannome, prima di Donghyuck, e solo in quel momento capì che gli piaceva. "Schianto", lo aveva chiamato, ma non era la stessa cosa di "Nana", perché l'ultimo era più affettivo e dolce, lo faceva sentire speciale.
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I Hate you, I Love you~Markhyuck
FanficDonghyuck si confessa al suo migliore amico etero, già fidanzato, per poi venire respinto...il mondo è un posto orribile, pieno di finti etero! Lmao, scherzo.~♡ Buona lettura♡♡♡