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Donghyuck tirò su con il naso. La sua schiena scivolò giù, lungo le fredde mattonelle del bagno della scuola, e le sue mani andarono automaticamente alla cattura di quelle lacrime, le quali non ci misero molto a prendere il sopravvento sul suo orgoglio, e a scendere numerose, lungo le sue guance.

Era un pianto diverso dagli altri, lo aveva notato. Questa volta dalla sua bocca non uscivano piccoli versi sconnessi.  Al contrario, le sue labbra si aprivano, per lasciare che la sua lingua assaporasse il sapore amaro delle sue stesse lacrime. Non aveva mai pianto in silenzio, era la prima volta che realizzava quanto questo potesse essere distruttivo e terribilmente deprimente.

Ogni volta che si sentiva debole scappava via, allontanandosi da chiunque gli fosse vicino in quel momento, con una stupida scusa, inventata sul momento.

Scappava via dalla sua famiglia, dai suoi insegnanti, dai conoscenti, e infine, scappava via da Mark. Soprattutto da Mark, perché questo era capace di perseguitarlo anche solo nella sua testa, e tutte le volte che succedeva cercava un posto adatto per deprimersi in solitudine.

Non sapeva quali altri mentodi avrebbe dovuto usare, era difficile resistere all'impulso di piangere, quando tutti i giorni era costretto a vedere la persona che amava più di chiunque altro al mondo, insieme a qualcun'altro.

In fondo, per lui era stato sempre naturale averlo vicino, stargli accanto anche quando Mark non lo voleva. Questa volta era però diverso, perché non si trattava solo di un piccolo capriccio del suo hyung. Mark Lee non lo voleva più nella sua vita, e non solo per un momento. La sua decisione era stata chiara e definitiva, supportata principalmente da quello che Donghyuck aveva capito essere odio nei suoi confronti, e sensi di colpa verso la sua ragazza.

L'unica soluzione era accettare le sue decisioni e lasciarlo, anche se si stava rivelando ogni giorno sempre più complicato.

Poteva superarla, raccogliere i pezzi del suo cuore spezzato e trovare qualcun'altro da amare. Certo, ma sfortunatamente non ere così semplice, così come la pensava all'inizio. Lui gli mancava, quel loro silenzio stava diventando sempre più straziante, e il suo cuore non riusciva proprio a farsene ancora una ragione...lo amava davvero tanto, troppo, quasi irrimediabilmente.

Quel giorno nei corridoi si era scontrato con Mark. Stava già avendo una giornata pessima, aveva perso l'autobus, e si era poi ritrovato bagnato, dalla testa ai piedi.

Ciliegina sulla torta, stava correndo come uno stupido, cercando di non ritardare con tutto se stesso, era così che si erano nuovamente ritrovati a toccarsi, e a farsi male, dopo tanti giorni di sofferenza passati a stare lontani l'uno dall'altro.

Perché tutte le volte che erano vicini, uno dei due soffriva, e Donghyuck aveva trasmesso quella capacità anche a Mark, dopo la loro stupida e insignificativa notte. Era così ovvio che si sentisse in colpa nei confronti della sua ragazza, ed era ovvio anche che questo lo stesse facendo impazzire.

Tutta colpa di Donghyuck, se Mark stava male. Così come era colpa di Mark, tutte le volte in cui si ritrovava a piangere da solo, nascosto in un angolo.

Quel giorno Donghyuck era un disastro: era tutto bagnato, a causa della pioggia, e la corsa aveva messo a soqquadro i suoi capelli e i suoi vestiti umidi.

Mark invece...lui era sempre bellissimo. Gli era piaciuto così tanto da iniziare ad odiare se stesso, nel ricordare che quest'ultimo lo odiasse, e che doveva quindi smetterla di amarlo, mentre anche soltanto lo guardava.

Persino mentre il suo sorriso spariva dal suo volto, nel vedere il suo piccolo Hyuckie in quelle condizioni patetiche, il suo Mark restava comunque bellissimo. Con il broncio, triste, arrabbiato, deluso, mentre lo abbandonava...Mark era la persona che più splendeva ai suoi occhi. Addirittura nel suo modo di fargli male, c'era qualcosa che non poteva evitare di amare, e di trovare bellissimo.

I Hate you, I Love you~MarkhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora