Si sentiva come se avesse perso qualcosa, e non sapeva come riaverlo indietro. Probabilmente neanche Donghyuck, riusciva a riavere indietro quello che aveva perso, era facile intuire che stesse soffrendo.
Faceva male, sentiva il suo stesso dolore, come fossero connessi da dei fili invisibili, e non riusciva a sopportarlo. Era come avere una lama nel petto, che affondava lentamente nel suo cuore, facendogli vivere ogni secondo come una tortura infinita, e niente metteva fine a quel tormento.
Lo accompagnava ad ogni passo, era opprimente.
"Guardami, ti prego" aveva continuato a pensare, disperato e confuso, mentre i suoi occhi erano impegnati a vedere il modo perfetto in cui Donghyuck era stato capace di audistruggersi, senza che lui potesse fare qualcosa, per salvarlo.
Lo aveva incontrato già così, e inizialmente aveva pensato fosse stanco per la giornata scolastica appena passata, e invece la sua malinconia si era fatta notare.
Tutto sembrava perso, si sentiva triste, temeva quasi che non avrebbe mai più rivisto il suo dolcissimo sorriso, quello capace di migliorargli le giornate più tormentate.
"Mio Hyuckie...cosa ti succede? Cosa non vuoi dirmi?" si chiese, camminando a testa bassa, accanto a lui.
Durante tutto il cammino non aveva fatto altro che restare in silenzio, cosa insolita, per uno come Donghyuck, inoltre aveva evitato di guardarlo, perso nei suoi pensieri, corrucciato, sembrava che niente potesse toccarlo. Guardava il vuoto, perché guardare le realtà che li circondava sembrava addolorarlo.
Qualsiasi cosa gli fosse successa, e chiunque lo avesse ridotto in quello stato...poteva farlo, Jaemin, poteva sul serio provare fino allo sfinimento, a renderlo felice, e a mettere fine ad ogni sua più piccola sofferenza, anche adesso che sembrava impossibile.
<<Hyuckie...>> sussurrò, preoccupato, scuotendolo piano per la spalla, nel tentativo di attirare la sua attenzione.
Era stanco di quel silenzio, sembrava gli stesse perforando l'anima, se non gli avesse detto qualcosa, qualsiasi cosa, sarebbe impazzito da un secondo all'altro.
<<Siamo quasi arrivati>> si limitò a dire Donghyuck, senza neanche voltarsi. Era così tanto ovvio che non volesse rispondere a nessuna delle sue domande.
Non era questo, quello che Jaemin voleva. Lui voleva Donghyuck, lo rivoleva disperatamente, se ne sarebbe preso cura come meritava, se solo glielo avesse concesso.
Sospirò, ed esistente, tentò di prendergli la mano, perché sperava che almeno questo glielo lasciasse fare. Fortunatamente Donghyuck non protestò, e anzi, all'inizio, anche se molto passivamente, accettò quella debole richiesta di contattato da parte di Jaemin, e fortunatamente non passò molto tempo, che la ricambiò in modo quasi soffocante.
Jaemin, sorpreso e felice, guardo le loro mani intrecciate: sembrava che non volesse più lasciarlo andare, e che solo così, riuscisse a trovare un po' di pace tra i suoi pensieri confusi, e forse anche più tormentati di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
Jaemin decise di accontentarsi, di restare zitto, in silenzio, pet tutto il resto del cammino, per non infastidirlo ancora. Sperava davvero che fosse lui, a parlargli di quello che lo stava assillando. Aveva un pessimo presentimento, e non riusciva proprio a liberarsene.
~🌙
Aveva tentato di farlo parlare ancora una volta, ed era stato tutto pressoché inutile, il maggiore rispondeva sempre a monosillabi. Anche adesso, che erano seduti insieme, uno di fronte all'altro, sul letto della sua stanza, non riusciva ad avere la sua attenzione.
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I Hate you, I Love you~Markhyuck
أدب الهواةDonghyuck si confessa al suo migliore amico etero, già fidanzato, per poi venire respinto...il mondo è un posto orribile, pieno di finti etero! Lmao, scherzo.~♡ Buona lettura♡♡♡