3

1.2K 155 36
                                    

Mark lo evitava in tutti i modi.
Aveva cercato di avvicinarsi, per poter chiarire le cose, chiedergli perdono, ma dopo un bel po' di tentativi vani, si era arreso.

Fuori dalla scuola, aveva provato a saltare delle lezioni, nella speranza di potergli parlare, ma lui scappava sempre via con la sua fidanzata.
A mensa e durante le pause era sempre con lei, e quando invece lei non c'era, si alzava con la scusa più stupida e scappava via.

Molte volte quando lo vedeva e gli si avvicinava, Mark lo ignorava fingendo di non vederlo o sentirlo, non si voltava nemmeno a guardare il modo in cui lo stava lentamente distruggendo.

Ogni giorno era sempre peggio, e andava ormai avanti così da una settimana. Non riusciva ad immaginare cosa sarebbe successo negli anni, un giorno si sarebbe risvegliato, e avrebbe realizzato di aver passato parte della sua esistenza ad amare un ragazzo che non lo meritava affatto.

Non si trattava nemmeno di essere gay, si trattava di amore. Avrebbe potuto stargli vicino, almeno come amico, perché quel periodo non era facile nemmeno per lui. Aveva appena scoperto di essere omosessuale, in un paese pieno di omofobi.

Non voleva però arrendersi, perché Mark non aveva detto a nessuno della sua sessualità. Questo gli dava la speranza che non lo ritenesse poi tanto sbagliato. Non era omofobo, forse se ci avesse provato ancora...sarebbero tornati amici, ancora un ultimo tentativo.

Era per quello, che sarebbe stato un giorno diverso dagli altri, perché gli avrebbe sul serio parlato un'ultima volta, e quel discorso avrebbe determinato le sorti della loro amicizia. Non lo avrebbe lasciato scappare, questa volta.

Per rinfacciargli il suo dolore, e anche i suoi sentimenti, per dirgli che sentiva la sua mancanza, e che non riusciva più a stare senza di lui.

Non poteva fare quello che voleva del suo corpo, e poi fregarsene. Era lui quello che era tornato a casa del suo amico ubriaco, non Mark...lui lo aveva fatto da sobrio, come poteva infischiarsene in quel modo?

Si appoggiò di nuovo agli armadietti, sbuffando. Aspettare tutto da solo lo annoiava, ma non conosceva altri metodi, per riuscire a parlargli. Controllò l'orologio per la millesima volta, e quando finalmente la campanella che annunciava la fine dell'ora suonò, si staccò da questi, sospirando per il sollievo. Era stata l'ora più lunga della sua vita, e Donghyuck non voleva aspettare, per riavere davanti Mark.

La porta della classe si aprì, diversi studenti ne uscirono parlottando della lezione appena finita, o dei loro programmi per il weekend. Donghyuck li superò tutti, facendosi spazio tra le persone.

Era arrivato il suo momento, ancora una volta, ma questa volta in particolare, sarebbe stato diverso. Riusciva a riconoscerlo mentre era girato di spalle, diretto nel cortile, per poter aspettare la sua ragazza, la quale aveva ancora un'ora di matematica.  E lui questo lo sapeva perché ogni volta che Mark parlava, lo ascoltava, anche se si trattava di quella smorfiosetta che tanto odiava.

Lo seguì, e le sue dita si serrarono attorno al suo polso, lentamente e dolcemente, per paura che un gesto avventato avrebbe potuto farlo scappare via come nell'ultima settimana.

Lo vide girarsi, quasi come a rallentatore,  a Donghyuck non sfuggì la sua espressione di disagio, quando si voltò a guardarlo.

Restarono a guardarsi per quella che sembrò essere un eternità, finché non rimasero finalmente soli in quel corridoio. In tutta la settimana, non gli era mai arrivato così vicino, e solo in quel momento si ricordò quanto gli fosse effettivamente mancato quel viso di cui si era davvero tanto innamorato.

I loro occhi si erano incatenati, e lo sguardo di Donghyuck cadde sulle sue labbra. Quelle che quando si baciavano, diffondevano sul palato il sapore del caramello. Quelle che erano perfette in ogni centimetro, quelle che adesso stavano pronunciando il suo nome, facendogli contorcere gli organi interni per quanto amasse sentire il suono della sua voce dire specialmente il suo nome. Ricordava ancora di come gli piacesse sentirlo parlare per ore, e quanto fosse bello sentirlo sussurrare e ansimare, come quella notte.

Il modo in cui si muovevano...il modo in cui sembravano renderlo speciale, anche se in quell'occasione il suo nome era stato più un semplice tremolio.

<<Hyuckie...>> lo supplicò Mark, e lui capì che non voleva che gli parlasse, o che lo toccasse ancora.  Non voleva che gli restasse vicino, o che lo amasse ancora.

Quel suono di voce lo aiutò a risvegliarsi dal piccolo stato di trance in cui lo avevano intrappolato i suoi occhi, e quel tocco sulla pelle che gli era davvero mancato tanto, tuttavia dovette comunque lasciare la presa.

<<Mi odi...così tanto? Solo perché ti amo?>> sussurrò.  Lo guardò negli occhi,  ma tutto ciò che ne lesse fù l'incapacità di potergli mentire, sapeva che stava per avere una risposta sgradita. Lo capiva da come era teso il suo corpo, che non desiderava altro se non scappare via da lui.

<<Mi dispiace...>> solo queste parole, uscirono dalla sua bocca, e Donghyuck schiuse le labbra, cercando di ritrovare il fiato che in pochi secondi era riuscito a togliergli.

"Mi odia."

Non sapeva quanto potesse fare male, credeva che sarebbe riuscito a giustare le cose...e invece Mark le aveva appena peggiorate. Non aveva più senso provare a riportarlo indietro, dove c'era stato amore, non poteva esserci amicizia...

Donghyuck lo avrebbe sempre e comunque amato. Non poteva mentire ad entrambi, costruendo una finta amicizia su quello che c'era stato, e forse era meglio così...era meglio lasciarlo andare, anche se Mark non era solo il suo primo amore, era anche il suo migliore amico.

Adesso era rimasto solo...non aveva più un migliore amico.

Il modo in cui Mark si voltò con lo sguardo basso, per andarsene, gli fece dedurre da solo, quale fosse la risposta a quella domanda, che per un po' di speranza, lui sperava avesse frainteso.

Invece era proprio così...lo odiava.

"Quindi adesso è così..." pensò, restando a guardare il corridoio da dove era sparito poco fa il ragazzo di cui si era innamorato "Saremo due sconosciuti, che fingeranno di non conoscersi...tu te ne andrai ogni volta, mentre io resterò sempre indietro a guardare il modo in cui te ne vai."

I Hate you, I Love you~MarkhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora