36

788 89 67
                                        

<<Hai deciso di non uscire mai più alla luce del sole?>> gli chiese Jeno, scherzosamente, facendogli alzare per pochi secondi lo sguardo dal libro. Non lo aveva visto arrivare...odiava essere disturbato in quel modo, specialmente da lui. Era l'ultima persona che avrebbe voluto vedere, e nonostante avesse provato ad evitarlo era tutto inutile <<Passi troppo tempo qui dentro, dovresti prenderti una pausa.>>

Effettivamente era chiuso in quella biblioteca da ore, ma a Renjun non importava. Non aveva voglia di fare altro, se non questo: applicarsi sulla lettura, mentre il suo cervello era in realtà perso a pensare ad altro.

<<Sapevo di trovarti qui. Le lezioni sono quasi finite, dovresti tornare a casa>> lo riprese Jeno, con quel tono, che tanto gli ricordava tutte le volte che da soli, si erano rifugiati in quella stessa biblioteca per baciarsi lontani da occhi indiscreti.

"Non dovresti leggere così tanto" gli diceva, e senza sapere il come, riusciva sempre a spingerlo a fare l'esatto contrario di quello che avrebbe voluto fare.

Succedeva sempre così: Renjun, piccolo e restio, lo respingeva, perché troppo insicuro per riuscire ad amare qualcuno, senza farsi almeno mille complessi mentali, e alla fine...finiva tra le sue braccia.

Renjun sapeva dove volesse andare a parare, eppure non voleva comunque dargliela vinta.

Stava male in quel momento, ed era ovvio che anche Jeno fosse arrivato a quella conclusione, ma di sicuro non ne avrebbe mai parlato con lui, e mai sarebbe tornato a baciarlo di nascosto.

Come scottato dalla sua immagine, tornò  subito a riguardare quelle vecchie pagine ammuffite. Da quando era tornato, non riusciva proprio a trattanere una piccola reazione involontaria, tutte  le volte che erano vincini: malgrado stesse tentando di odiarlo, il suo cuore perdeva un battito quando gli rivolgeva la parola.

Jeno era ancora bellissimo. Aveva ancora il sorriso più dolce che avesse mai visto, e la sua voce era rimasta quella che più lo faceva sentire al sicuro.
In passato era stato piccolo, debole e fragile...ma adesso che era cambiato, non voleva più permettere che il suo primo amore gli spezzasse nuovamente il cuore.

Il solo vederlo gli provocava una marea di flashback, e non voleva che questi continuassero ad esserci nella sua testa.  Jeno non doveva più fare parte di lui, perché si odiava quando si rendeva conto di quanto ancora gli piacesse, o di quanto gli mancassero quei giorni.

Il suo primo bacio, la sua prima cotta, la sua prima volta, la sua prima illusione, e principalmente...la sua più grande e prima debolezza.

Soprattutto la sua prima ragione, per fare idiozie, senza pensarci troppo: era a causa sua se aveva iniziato a dare per scontate le persone, e i contatti fisici. Inizialmente, lo faceva per cercarlo negli altri, poi, con il tempo, la cosa era diventata una vera e propria abitudine, uno sfogo personale, per distrarsi.

La prima volta si era sentito un verme, ed aveva pianto, poi aveva capito che tanto non stava tradendo più nessuno, se non il poco rispetto che aveva nei confronti di se stesso. E così, volta dopo volta, tanti ragazzi e ragazze erano entrati nel suo letto. Alla ricerca di un qualcuno impossibile da trovare, almeno fino all'arrivo di Jaemin nella sua vita.

Le sue prime lacrime, erano state tutte versate per un ragazzo che gli aveva riempito la testa di stupide illusioni.
Ma nel giro di un anno, le cose erano cambiate.

Lui, era cambiato, in modo indelebile.

Non avrebbe più permesso a nessuno di fargli così tanto male.

Jeno era ancora la sua debolezza, la prima, ma anche l'ultima, perché ora l'unica persona capace di riscuoterlo davvero era Jaemin. Nessun altro. Rivedeva il vecchio se stesso nei suoi occhi, e quasi lo invidiava. Solo grazie a Jaemin, stava ricominciando a risentire qualcosa che credeva mai più gli sarebbe appartenuto.

I Hate you, I Love you~MarkhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora