Capitolo 31

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Capitolo 31.

Avevo la mia bocca fradicia di lei, caldo ed eccitato, con il bruciore delle mie natiche che mi davano un mix di sensazioni unico, sentendola tremare e gemere proprio di fronte a me.
Le sue unghie piantate nella mia nuca a guidarmi nel ritmo giusto, mi indicavano il suo gradire dopo il suo sfogo furioso.
"Vieni su Lucky, ti voglio!"
Il suo perdono era completo ed io la raggiunsi sul letto in quell'unione che entrambi volevamo, dopo più di una settimana di lontananza.
Il tempo non era dalla nostra parte, l'università non ci aspettava, ma non potevo sprecare l'occasione di condividere il suo letto con me.
Forse per qualche istante mi balenò il pensiero egoistico di realizzare solo il mio piacere carnale il più velocemente possibile, provocando la sua nuova eccitantissima ira, ma il suo giocare con le mie natiche scottate mi impediva di realizzarmi, eccitando invece lei, che tastava il risultato del suo soddisfattissimo lavoretto di frusta.
Mi stringeva il fondo schiena così forte da costringermi a spingere sempre più per sottrarmi al dolore.
Non volendo mi eccitava violentemente da una parte ma mi ritraeva il piacere dall'altra per il dolore.
Una sadicità che stava caricando immensamente lei, Padrona di quel nuovo gioco.
Alice nella sua apnea, preludeva il suo fragoroso raggiungimento, ma ritraeva il mio nonostante la perfezione del momento.
Urlò con le unghie piantate nelle mie chiappe incordate, lasciando la morsa appena giunta la sua piena soddisfazione, liberandomi dal dolore che mi tratteneva.
L'effetto fu come nel lasciarmi andare in una fionda.
La raggiunsi immediatamente, provocandoci quel sincronismo non voluto ma assai gradito ad entrambi, nuovamente sudati e in terribile ritardo per le lezioni all'università, che io con tutta probabilità, avrei seguito in piedi o soffrendo silenziosamente seduto.

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