capitolo 12

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Me ne stavo sotto la doccia ad occhi chiusi respirando profondamente, godendomi l'acqua calda al punto giusto cadermi dalla testa fino a scorrermi nelle orecchie, isolandomi dal chiacchiericcio dell'affollato spogliatoio maschile.

Provavo a ricapitolare dove ancora ero carente.

Gli allenamenti duri c'erano stati, il carattere l'avevo e la resistenza fisica era il mio forte.

Cercavo di capire. Me ne stavo inerme sotto quella doccia godendomi i miei dolori.

Ero addirittura soddisfatto di come sapessi farmi male oltremisura.

Nonostante che quell’indolenzimento alle spalle mi facesse sentire vivo più che mai, non mi davo pace su cosa mi mancasse per quel salto di qualità, che sentivo di avere ma che stentava ad arrivare.

Riaprii gli occhi uscendo dalla doccia e andai a rivestirmi accanto a Mattia, sperando che la gioia per il suo risultato coinvolgesse anche me.

Guardavo la sua medaglia di bronzo senza nessuna invidia, anzi, ero contentissimo per lui, anche perché, fossi arrivato terzo o secondo, non avrebbe di certo attenuato la mia delusione per non aver vinto.

Uscimmo dal complesso sportivo, insieme ai gemelli, infilandoci immediatamente nel pulmino per evitare di prendere freddo. Yuri accese l'autoradio che ancora intonava l'ultima canzone dei Cramberries, la stessa che girava quella mattina prima di spegnerla.

La stessa del bacio di Martina.

Di colpo mi tornò in mente tutto. Il suo bacio in quell'istante diventò la cosa più bella della giornata.

Nonostante non fosse ancora uscita dal complesso sportivo, sentivo la sua presenza molto vicina.

Chiusi gli occhi un attimo, addirittura per tentare di paragonare l'emozione dello sguardo intenso di Martina a quello di Alice.

"Aliceeeee!!!"

Gridai scattando fuori dal pulmino facendo anche impaurire Mattia, Yuri e Ivan.

Mi ero dimenticato di chiamare Alice.

Infilai tremante la scheda telefonica nella cabina del parcheggio.

Componendo velocemente il numero sulla tastiera, non mi capacitavo di tale dimenticanza.

Appena sentii il ricevitore di casa alzarsi, non esitai a farmi sentire:

"Pronto amore sono io!"

"Ciao Lucky amore mio, com'è andata?"

La sua dolcissima e tenerissima voce mi fece sospirare di felicità come sempre.

"Purtroppo male amore"

Specificarle i particolari di quella giornata era inutile, essendo lei molto estranea al mondo dello sport.

Le piacevo in quanto sportivo tosto e resistente, ma il mondo del nuoto era molto distante da lei.

Alle mie orecchie la sua stupenda voce continuò.

"Mi dispiace molto amore, domani nuoti ancora?"

Fu la sua domanda preoccupata.

"Si Alice domani ho ancora i 200 delfino, con le qualificazioni al mattino e le finali del pomeriggio, poi ripartiamo e prima di mezzanotte dovrei essere a casa"

Le specificai.

"Ok Lucky a domani ti amo"

"Ti amo anch'io amore mio"

Sempre molto veloci, chiudemmo come era nostro solito fare.

Tornai verso il pulmino molto più rilassato e in me dopo averla sentita.

Alice era effettivamente l'unica persona a cui tenessi da elevarla sopra al nuoto.

Mi avesse chiesto di abbandonare lo sport lo avrei fatto senza esitare, con la stessa identica sicurezza che non me lo avrebbe mai chiesto.

Tornando verso il pulmino pensavo proprio quanto ad Alice piacessero le mie spalle.

Se un giorno avessi deciso di non allenarmi più si sarebbero di sicuro rimpicciolite.

Ritrovai la squadra di nuovo tutta unita nel pulmino, pronta a partire per l'hotel ognuno al proprio posto.

Il coach arrivò a chiudere la fila dando uno sguardo per sincerarsi che fossimo tutti presenti.

Mise in moto il pulmino e partimmo verso l'hotel.

Le ragazze chiacchieravano tra loro sull'estetica delle medaglie di bronzo di Martina e Mattia.

Ben di tutt'altro avviso i ragazzi del gruppo che al posto delle medaglie in premio avrebbero preferito dei crediti scolastici.

Una piccola discussione amichevole, anche se discretamente accesa, come ce n'erano a iosa in una squadra di ragazzi ancora adrenalinici dopo una giornata di gare.

Martina era al mio fianco, occupando gli stessi identici sedili di quella mattina.

I suoi occhi a sfiorarmi questa volta, sembravano voler scoprire il mio stato d'animo.

SWIM SWITCH amori pericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora