Capitolo 89

11 0 0
                                    

Capitolo 89.

Tentavo di girarmi con le mani legate dietro alla schiena, ma con tutta probabilità assomigliavo ad un serpente strisciante che un vero e proprio cucciolo.
Mi voltai con molta fatica, ritrovando Martina nuda e comodamente seduta sulla poltrona con le gambe accavallate.
Avevo le ginocchia in terra insieme alle spalle e per riuscire ad intravederla dovevo poggiare anche una guancia sul freddo pavimento.
Non sapevo se ridere o esser preoccupato.
Cercavo di scrutare nei suoi occhi, quanto tutto quello fosse uno scherzo o meno.
"Vieni qui cucciolo che ti devo dire una cosa"
Martina mi esortò ad avvicinarmi. Fosse facile, pensai, facendo forza sugli addominali tirandomi su in ginocchio finalmente.
Mi avvicinai a lei strofinando per terra piedi e ginocchia.
"Dimmi?!"
Errai volontariamente, dandole del tu, proprio per testare la serietà del suo nuovo gioco.
Non ci pensò due volte ad assestarmi un piccolo delicato calcetto tra i miei gioielli.
"Ora sono la tua Padrona"
Pronunciò sicura ma dolcissimamente. Martina si abbandonò sullo schienale della poltrona, probabilmente anche stanca della notte passata, poggiandomi i suoi piedini sulle spalle, nella posizione che riteneva più rilassante.
Strofinandomi una pianta sulla guancia mi chiese ancora.
"Ti piace se anch'io ti faccio da padrona?"
Provai eccome a dirle di no, sia a parole sia agitando il capo in senso di negazione, ma la coda che avevo tra le gambe purtroppo non sa mentire.
Martina notò immediatamente il contrasto tra le mie parole e la mia istantanea eccitazione prendendomelo in mano e stringendolo molto forte.
Aggrappandosi proprio al mio saldo compagno di mille giochi, si tirò su e guardandomi dritto negli occhi, pronunciò.
"Lucky Ti Amo"
Le sue bellissime parole non di certo scontate.
"Ti voglio, come padrone, come schiavo, come amante, come compagno di squadra"
Martina era la persona più sicura che avessi mai conosciuto e ne ero incantato irrimediabilmente.
Non esitai a cadere di nuovo sulle spalle cominciando a riempire di dolci baci i suoi splendidi piedini a dimostrarle la mia ammirazione verso la persona che era. Martina non esitò a slegarmi le mani tirandomi su per le spalle. Ci abbracciammo, ci stringemmo forte, ci baciammo ancora ed ancora strofinandoci nuovamente. Ricominciammo a far l'amore, dolcemente questa volta e per buona parte della mattina, tra un pisolino e un altro e anche senza perseguire con foga gli orgasmi che arrivavano delicati e naturali di loro. Non contava più che ore fossero, era pur sempre domenica e nostri stomaci cominciarono effettivamente a borbottare anche loro insieme ad avvertirci che era giorno inoltrato oramai. Mi alzai dal letto stanco ma rilassato in preda a una fame nera. Raggiunsi la cucina a raccattare ogni cosa possibile riportando in camera di tutto, frutta, biscotti, pane, latte, coca cola, nutella. "Picnic!" Suggerii rientrando in camera sotto un sorriso smagliante di Martina. Apparecchiammo tutto nel centro del letto, rilassati nella più bella domenica mai passata insieme.

SWIM SWITCH amori pericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora