Capitolo 40.
Gridai rinvigorito dalla posizione assai più comoda per disperdere il dolore che era arrivato al limite delle mie capacità, ma non superava la mia caparbietà.
"Ventotto"
Scandii sudato ma sicuro. La curiosità di chi fosse a colpirmi con quella violenza, mi pervadeva quasi più del dolore stesso, come se fosse una sfida a due.
Abbassai lo sguardo tra le mie gambe cercando indizi sull'identità del mio aguzzino.
Scarpe di donna cavolo, il dolore mi aveva fatto dimenticare di aver sentito i tacchi avvicinarsi insieme a quelli di Alice.
La violenza che l'apparteneva mi aveva tratto in inganno.
La vidi riprendere lo slancio per un altro colpo che mi fece scivolare in avanti ormai madido di sudore.
"Ventinove"
Scandii ancora sicuro di me, nonostante ero conscio di non poter sopportare tanti altri colpi ancora.
Alzai la testa in direzione di Alice, che comodamente si era seduta sul palco di fronte a me.
Con le gambe accavallate, faceva penzolare una scarpa mostrandomi il suo piedino, come fosse stato il premio finale del mio supplizio.
Ricevetti il colpo successivo mentre la fissavo bellissima, cominciando a sentire eccitazione verso tutta la situazione.
"Trenta!!"
Gridai ancora sicuro di me ed in preda ad una erezione incontrollata se non inaspettata anche da me stesso.
Alice se ne accorse prontamente, esibendo un sorriso compiaciuto in preda ad un orgoglio smisurato.
L'aguzzina continuava il suo violento lavoro.
"Trentunoo!!"
Ma io avevo passato una soglia inimmaginabile. Il dolore era quasi sparito, sentivo un'insensibilità impressionante tra le natiche e la mia eccitazione era forte e ben visibile a tutti i presenti oramai.
"Trentaduee"
L'intensità dei colpi scendeva, anche la mia nuova aguzzina sentiva la stanchezza di quella pesante mazza, infatti sentivo solo il violento spostamento in avanti, quasi a volermi avvicinare, a quello splendido piedino che bramavo tanto.
"Trentatree"
Alice non era da meno, resisteva dal infilarsi una mano negli stretti pantaloni di pelle, la conoscevo benissimo in quella sua espressione vogliosa.
"Trentaquattroo"
Mi sentivo forte come non mai, sudato e teso in tutti i miei muscoli, mi avvicinavo alla mia padrona ad ogni colpo inflitto.
"Trentacinque"
L'arrivo era lì, il bordo della "vasca" non era lontano, pensai ed io avevo vinto ancora.
Un altro colpo arrivò, ma io quasi sorridevo, perché era il più debole da quando era cominciata la tortura.
"Trentasei!"
Gridai vittorioso, arrivando a baciare il piedino della mia Padrona.
Lo baciai con tanta voglia sotto i suoi occhi soddisfatti, davanti ad una platea divertita di come una donna così attraente avesse educato il suo uomo fino a quel punto.
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SWIM SWITCH amori pericolosi
RomanceDal diario di Lucky, nuotatore ventenne impegnato nella sua realizzazione sportiva e di vita, distratto dai suoi dirompenti amori pericolosi a sfondo sadomaso. È il racconto, in prima persona, del sogno di un ragazzo comune, sfondare nel suo sport. ...