Capitolo 47

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Alice si abbandonò su di me, esausta ma decisamente soddisfatta ed io godevo di questo, nel mio patire quelle indicibili pene.
Era ancora dentro di me stabilendo l'indelebile contatto psicofisico tra di noi nel rapporto dominante e sottomesso.
Quel rapporto che ci evitava ogni litigio non potendo mai disquisire ogni suo ordine.
Quel rapporto che amavo, esente di ogni discussione possibile immaginabile.
Marzia si rialzò dal cuscino, dove si era soddisfacentemente accomodata e recandosi in bagno, per lavarsi, scandì soddisfatta.
"Che bella troietta il tuo schiavo"
Mentre Alice immobile poggiata con la guancia sopra la mia schiena la osservava scocciata della sua affermazione.
"Ora puoi andartene!"
Le ordinò. Marzia usci nuda dal bagno, con il suo pendente ben in mostra, con un’espressione molto interdetta in direzione di Alice.
"Mi hai sentito no?? ...ora puoi andartene!!"
Ribadì tirandomi fuori l'atroce punteruolo dal sedere.
Se lo slacciò dalla vita di tutta fretta e rimanendo sopra di me glielo tirò ai piedi ribadendo severa.
"Vattenee!!!"
Marzia inveì contro di noi nel modo più maleducato possibile, si rivestì dei suoi striminziti jeans, riprese tutte le sue cose e adirata con una espressione offesa e di sfida, scappò letteralmente dal nostro appartamento, sbattendo la porta.
Non potevo vedere Alice alle mie spalle ma il suo caldo corpo aderiva perfettamente al mio, rilassata mi teneva abbracciato con le sue mani sotto al mio corpo.
L'istinto la guidava a mimare ancora le spinte di reni ma senza nessun membro plastificato e questo sembrava dispiacerle non poco.
Accoccolata sulla mia schiena cominciò a sussurrare. "Ti amo Lucky... sei l'uomo dei miei sogni... non mi lasciare mai ti prego"
Svestendo i panni della sadica mistress, cominciò a slegarmi velocemente polsi e caviglie liberandomi dalla sua prigionia forzata.
Mi girai su un fianco, non potendo poggiare le natiche per nulla al mondo.
Alice si tuffò tra le mie braccia, quasi in lacrime, stringendomi forte non smettendo mai di sussurrare.
"Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo"
Era quasi mezzogiorno e non sentivamo né fame né sete ma solo tanta, tanta voglia di far l'amore.

SWIM SWITCH amori pericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora