Capitolo 72

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Capitolo 72.

Già dal nostro arrivo in piscina, il tecnico della nazionale mi squadrava attentamente.
"Lucky allora? ...cos'hai combinato?"
Esordì nella domanda più legittima nel ruolo che ricopriva.
"Che le devo dire? ...sono caduto!"
Provavo a rispondere alla domanda ovvia, con una ovvia risposta, sotto l'occhiataccia del coach che evidentemente, mi avrebbe voluto più ruffiano e gentile, in quel momento così delicato alle mie sorti.
Non avevo paura, anzi.
Avevo appena finito di far l'amore con Martina, quindi pensavo.
"Nulla mi può fermare!"
Entrammo in vasca come un normalissimo allenamento pomeridiano, ma sotto gli occhi vigili dell'allenatore federale che cronometro alla mano era intento a prendere appunti.
Non ero agitato anzi, avevo voglia di dimostrare tutta la mia forza psicofisica come fossi già in gara.
Notavo invece molta più tensione negli sguardi sia di Martina che di tutti gli altri ragazzi evidentemente più preoccupati per me.
Anche se nascosti dai loro occhialini, potevo far caso ai loro volti rivolti quasi costantemente verso di me.
Nuotavo spensierato sicuro e deciso, per lo più ad occhi chiusi come Martina mi aveva insegnato.
La spalla era apposto, stava riprendendo forze ogni giorno di più.
Stavo compiendo quel miracolo che volevo con tutte le mie forze ed ero certissimo che Martina ne fosse l'artefice.
Nuotavo addirittura ridendo nonostante quelle severe attenzioni verso di me.
Mi sentivo nuovamente invincibile, viravo intravedendo l'allenatore schiacciare i pulsanti del suo cronometro.
Ero certo di esser tornato discretamente in forma in un baleno, perché quando sta bene la testa ed il cuore i muscoli sopportano benissimo ogni difficoltà e sforzo, e la faccia sogghignante del coach alle spalle del commissario tecnico me lo confermava.
Uscii dall'acqua di scatto dopo le due ore di allenamento senza usare la scaletta, con la sola forza delle braccia, proprio di fronte ai due tecnici con un gesto decisamente da sbruffone.
Le loro espressioni compiaciute mi dicevano tutto, ero tornato io, in pochissimo tempo ed ero convintissimo che l'amore di Martina ne era la causa.
Mi avvicinai ai due allenatori fiero ed altezzoso fermandomi proprio di fronte a loro.
"Bene Lucky... sembri maturato finalmente dopo tutti questi anni di gavetta"
Il tecnico della nazionale si complimentò con me, mentre tentavo di nascondergli la mia euforia.
"Continua così e ci rivediamo direttamente in Inghilterra per l'europeo"
Sentenziava ancora senza alzare gli occhi dai suoi appunti.

SWIM SWITCH amori pericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora