Capitolo 44

20 1 0
                                    

Avevo ufficialmente cominciato ad aver paura di lei.
Alice tornò in camera da me con un sorriso a tutti denti, divertita ed eccitata come una bimba al parco giochi.
Mi guardava nelle mie condizioni sfatte, sdraiato a pancia in giù, con un pezzettino di coda che mi spuntava dal sedere.
Ero molto buffo ai suoi occhi, ma era tutto atrocemente umiliante per me. Il mio ego sotterrato come non mai, chiedeva pietà per la prima volta.
Avessi solo avuto le forze avrei implorato eccome. In più quella fantomatica telefonata di prima mattina mi buttò ancor più nello sconforto.
Alice senza degnarsi di sottrarmi il suo vibratore ben piantato su di me, si diresse in bagno per una doccia.
Potevo sentirla canticchiare sotto lo scroscio dell'acqua a testimoniare il suo ludico divertimento.
Nel prendere tempo in attesa dell'arrivo dell'ospite misterioso, si avvolse nel suo accappatoio facendo avanti e indietro provando i suoi baby-doll più belli.
Non passò poi molto quando il citofono ci avvertì del suo arrivo.
"Sali al primo piano"
Fu la risposta scontata di Alice.
Avrei davvero voluto liberarmi pur di non farmi vedere da chiunque in quello stato, ma la maestria della mia Padrona, con quei nodi egregiamente eseguiti, mi teneva intrappolato in quella situazione.
Un po' di gelosia lo ammetto mi sconquassava l'animo nel sentirla far entrare qualcuno in casa.
Sentivo vergogna, sacrosanta vergogna, nel farmi vedere in quello stato.
La sentii accogliere calorosamente l'ospite sulla porta invitandolo ad entrare. Si affacciò immediatamente in camera...
Alice era seguita dalla ragazzona mora e mia aguzzina della sera precedente.
Divertite non poco si soffermarono a contemplarmi sogghignanti, mi ammiravano immobile ed impalato come fossi stato la loro opera d'arte.
Tra tutti i pensieri del fantomatico ospite pensai, lei forse era davvero la persona che più avrei sperato, essendoci già stato un contatto se pur molto violento e non da meno a quello che stavo subendo.
Marzia era il suo nome ed io lo apprendevo in quel momento mentre tirava fuori dalla sua borsetta un vibratore agganciato a delle cinghie.
Un attrezzo che avevo già visto allacciato alla vita di una donna, la trasformava momentaneamente in un uomo eccitato.
Alice alla sola visione di quel nuovo giocattolo saltellava impazzita ed entusiasta, volendolo indossare immediatamente.
Si rimirava allo specchio mimando anche gesti di masturbazione maschile, felice come non mai di ritrovarsi maschietto anche se solo per gioco.
Non si fece attendere di certo, sfilandomi il suo oramai vecchio vibratore sostituendolo immediatamente con quello nuovo ben saldo sulla sua vita.
Sotto gli occhi divertiti di Marzia cominciò la sua cavalcata soddisfatta dentro di me facendomi urlare ancora invano.

SWIM SWITCH amori pericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora