Capitolo 38

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Attendevo immobile, nel silenzio della sala, sentivo il ticchettare avanti e indietro delle scarpe di Alice alle mie spalle.
Studiavo le espressioni di ogni singola persona del pubblico di fronte a me, nel tentativo di intuire cosa mi aspettasse.
In particolare mi soffermai sullo sguardo eccitatissimo della nuova conoscenza di Alice, comodamente seduta sul divanetto, mentre si mordeva un labbro in quell'interminabile tempo di crudele attesa.
Un' urlo sovrumano e quasi irriconoscibile della mia Padrona ruppe il silenzio del locale.
"Contaaa!!!"
Da lì a pochi secondi mi raggiunse un primo fulminante bruciore scottante sulle natiche, quasi in anticipo sull'echeggiare di un colpo fragorosamente secco che a mala pena riuscii ad assorbire non perdendo l'equilibrio.
"Unoo!!!"
Gridai più incuriosito che dolorante, cercando nella miriade di espressioni di fronte a me la spiegazione di quel rumore assordante.
Sentii ancora i suoi tacchi a spasso dietro di me, prendendo tempo nella sua goduriosa sadica attesa.
Non potevo vederla, ma l'attrezzo che aveva per le mani doveva essere davvero pesante e grande. Intanto la sua nuova amica si leccava le labbra, sempre più presa dallo spettacolo che stavamo dando. Improvvisamente il secondo colpo arrivò, con la stessa forza e intensità del primo ed io gridai ancora.
"Duee!!"
Facendomi sentire in ogni angolo del locale.
Ma un terzo vigliacco colpo arrivò in rapida successione, colpendo lo stesso identico punto, moltiplicando il bruciore in modo esponenziale, non avendo dato tempo alla mie natiche di disperdere il calore.
"Tree!!!"
Gridai lo stesso come mi era stato richiesto.
Nonostante il bruciore incredibile, ero più curioso di sapere cosa Alice avesse per le mani che per l'effettiva tortura che mi stava infliggendo.
Ero solo al terzo colpo, anche non sapendo quanti fendenti si era prefissata, immaginavo che la mia resistenza non avrebbe vacillato così presto.
Ed il quarto colpo arrivò, immancabile, ancora più scottante e fragoroso.
"Quattroo!!"
Potevo vedere la gente saltare davanti a me, quasi immedesimati al mio posto, nel subire quella tortura.
Alice continuava divertita ad inveire contro la mie chiappe, senza permettermi di vedere cosa provocasse tanto calore e rumore, perdendo quasi l'equilibrio ogni volta.
"Cinquee!!!"
Di certo la gente presente si stava divertendo, guardando una bellissima donna inveire con tanta forza e cattiveria in direzione di un ragazzone muscoloso.
Alice continuava e continuava, con un ritmo regolare e costante, che poi era il trucco per farmi resistere il più possibile, nonostante non la vedessi dietro di me, sapere quando arrivavano i colpi mi aiutava ad assorbirli meglio.
Arrivò al ventesimo colpo senza mai scendere d'intensità, quando mi diede un attimo di respiro.
"Ora girati!!"
Ordinò. Lo feci sempre con le mani sulla testa, curioso di sapere cos'era quell'arnese infernale nelle mani di Alice.
Mostrando il mio fondo schiena rosso fuoco ai presenti, la vidi bella più che mai.
Impugnava una larga mazza di legno da cricket.

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