Capitolo 49.
Quella notte tornai a dormire sul mio materasso per terra, molto stanco e pensieroso. La sveglia puntata alle cinque mi destò, facendomi tornare alla vita di tutti i giorni.
Feci colazione, mentre Alice ancora dormiva e come ogni Santo giorno preparai anche per lei.
Tornai in camera da letto, per darle un bacio e uscii lasciandole la tavola imbandita, come sempre.
Diciamo che a parte i miei dolori al fondo schiena, era tutto tornato alla normalità.
Presi l'auto per andare in piscina, sedendomi al posto di guida con una discreta fatica per le mie ancora martoriate natiche.
Raccolsi il fido Mattia al solito posto e ci avviammo in piscina per il primo allenamento delle sei.
"Ola Lucky, come stai?"
Esordì il fido compagno.
"Beh a dirti la verità sono stanco"
Mi giustificai.
"Fatto festa questi giorni eh fratello?!"
Rincarava la dose Mattia inconsapevole dei miei trambusti.
Annuii silenzioso con un sorrisetto a far intendere quello che pensasse lui, consapevole che non avrebbe mai immaginato cosa avessi effettivamente fatto in quei due giorni.
Arrivammo in piscina puntuali come sempre, presentandoci davanti al coach ed il resto della truppa all'ingresso del impianto. Martina nonostante non perdesse mai un istante nell'incrociare il mio sguardo, sembrava sempre più l'esser tornata l'amica d'infanzia di sempre e questo mi rassicurava tantissimo.
L'allenatore se ne stava su una panchina a leggere scartoffie aspettando che tutti fossimo arrivati.
"Eccovi scansafatiche, mancavate solo voi due"
Rauco gracchiò come sempre.
"Allora sono arrivate le vostre convocazioni"
Scandì cercando di non lasciar dubbi.
"Mattia Martina Lucky e Sasha tra quindici giorni vanno al ritiro della nazionale a Roma per una settimana"
Ci girammo tutti increduli verso la piccola ranista della squadra che esterrefatta si atteggiava come non avesse capito bene.
Sasha era stata convocata nella nazionale con noi e la sua sorpresa superava di gran lunga la nostra.
L'abbracciammo tutti contemporaneamente, compresi i suoi fratelli Yuri e Ivan che non erano soliti manifestare delle smancerie alla sorellina.
Per me, Mattia e Martina la chiamata era quasi scontata, ma quella di Sasha era davvero un'inaspettata sorpresa ed era bellissimo manifestarle l'affetto di tutti noi in quel modo.
"Ora basta su, andiamo in acqua"
Ci richiamò il coach, mentre osservava il nostro caldo aggrovigliato abbraccio intorno a Sasha.
Era il solito primo allenamento delle sei e per fortuna tutta l'attenzione era sulla piccola della squadra, così da distogliere gli occhi del coach dalla mia fiacca.
Nuotavo pensando proprio come poter dire ad Alice della mia assenza per una settimana, in più in compagnia di Martina.
Certo la stessa Martina che le avevo confessato di aver baciato.
La stessa ragazza che nuotava al mio fianco da tanti anni.
Per lo meno quelle due ore di allenamento passarono velocemente, rimettendomi quasi in sesto scaldandomi gli acciacchi che sentivo scemare nuotando.
Quando il coach soffiò nel suo vecchio fischietto per sancire la fine delle due ore, saltammo tutti fuori dall'acqua molto velocemente.
Era il classico giorno di metà settimana dove ognuno di noi correva per raggiungere il proprio impegno giornaliero.
Alle 8e30 eravamo già tutti fuori, chi sullo scooter, chi in auto e chi prontamente recuperato dai genitori.
Martina mi si avvicinò in quell'istante.
"Mi daresti un passaggio all'università, sai è il mio primo giorno di lezione"
Mi chiese più tenera e spaurita che mai.
Guardai Mattia ricambiarmi lo sguardo esterrefatto quasi a dirmi.
"Cosa aspetti??"
Inequivocabilmente lui parteggiava per lei.
Innervosito dalla mia esitazione Mattia prese la palla al balzo.
"Io mi faccio accompagnare al lavoro dal coach"
Disse battendomi una mano sulla spalla ed il gioco era fatto.
Mi toccò annuire in direzione di entrambi, non avendo più scuse per non accompagnare Martina.
STAI LEGGENDO
SWIM SWITCH amori pericolosi
RomanceDal diario di Lucky, nuotatore ventenne impegnato nella sua realizzazione sportiva e di vita, distratto dai suoi dirompenti amori pericolosi a sfondo sadomaso. È il racconto, in prima persona, del sogno di un ragazzo comune, sfondare nel suo sport. ...