Capitolo 73

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Capitolo 73.

Congedato dagli allenatori, non resistetti dal tornare a prendermi l'abbraccio di tutti i ragazzi.
Martina, Mattia, Yuri, Ivan, Paola ed Erika erano le persone che più potevano capire la mia liberazione e non si fecero attendere nel volermi stringere tutti quanti in un forte caldo abbraccio collettivo.
Tutti stretti a me, tranne la piccola Sasha che stranamente era già rientrata negli spogliatoi. Il mio piccolo grande incubo sembrava finito, ne ero uscito addirittura con il più bel regalo che poteva capitarmi nella vita, l'amore di Martina.
Tornammo tutti insieme negli spogliatoi alla fine dell'allenamento più importante della mia esistenza.
La doccia quel giorno fu la più bella mai fatta, liberatoria a dir poco.
Me ne stavo sotto lo scroscio godendomi l'avere finalmente tutto ciò che desideravo.
Non resistetti però dal chiedere ai gemelli se Sasha stesse bene, incuriosito dal suo comportamento.
"Le sono arrivate le sue cose"
Risposero in coro, rassicurandomi.
Ero pronto per gli europei di nuoto, avevo una ragazza che mi assecondava in tutto dallo sport al sesso, davvero non potevo chiedere di più, quindi distolsi egoisticamente il mio pensiero sui naturali piccoli sconvolgimenti di Sasha.
Tornammo a casa nella mia auto simile ad un pulmino con Martina alla guida e Mattia, Paola ed Erika schiacciati dietro quando...
Vidi Martina imboccare una traversa che non ci riportava a casa.
"Dove stai andando Marti?"
Fu la mia domanda più naturale, stoppata dallo sghignazzare di Mattia e le ragazze sul sedile posteriore.
Neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo che intravidi Ivan, Yuri e Sasha al lato della strada proprio di fronte al pub che frequentavamo nelle serate importanti e quella lo era sicuramente.
Come al solito avevano architettato tutto alle mie spalle. Il tempo di parcheggiare non lontano e ci avviammo tutti verso i fratellini slavi che ci attendevano.
La truppa era di nuovo unita e sempre più forte, senza invidie, senza gelosie come dovrebbe essere in tutte le compagini sportive e solo ora mi rendevo conto che erano loro il mio guscio.
Quei benedetti ragazzi erano la mia sicurezza, con il loro calore affettuoso mi facevano sentire al sicuro.
Finalmente mi rendevo conto di quanto mi volessero bene tutti quanti senza mai avermi fatto una domanda sulla mia vita privata, sebbene fosse molto curiosa ammetto.

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