Capitolo 86.
Salii in piedi sulla sedia per raggiungere il ripiano dello scaffale più alto per prendere quel libro, lasciando la monella legata sul letto.
Lo presi notando che fosse anche molto impolverato, quindi immaginavo che fosse lì da non poco tempo.
Lo sfogliai solo per l'incredulità.
Mi chiedevo cosa ci facesse là?
Mettevo a fuoco Martina completamente nuda legata a X e guardavo quelle pagine impolverate.
Cercavo un nesso, cercavo di capire.
Martina già conosceva il mondo sadomaso?
I miei dubbi sull'esser stato manipolato da lei sin dall'inizio diventavano così concreti.
Mi avvicinai a lei, levai la benda dal viso e mostrandole il suo libro la interrogai. .
"E questo che cos'è?"
Le chiesi imperiosamente.
"È un libro che ho trovato in biblioteca tempo fa! ...perché?"
Tutto a un tratto pensavo di non conoscerla affatto.
"E tu avresti letto un libro che parla della storia di una schiava?"
Tentavo di indagare sulle sue intenzioni che oramai mi erano oscure.
"Sì, devo averlo letto un annetto fa"
Continuò senza esitazioni.
Ero molto confuso.
Ancora una volta mi sentivo come un burattino nelle sue abili mani.
Mi fermai a riflettere qualche attimo.
Ero nelle mani di Alice volendole affidare la mia intera vita sessuale, ora avevo Martina schiava e Padrona delle mie eccitazioni, non era cambiato poi molto.
Almeno nella monella avevo anche quella completezza di passioni anche fuori dall'ambito sessuale.
Cercavo di convincermi e rassegnarmi allo stesso tempo. Martina era sicuramente la mia nuova Padrona, capace di farmi nuotare forte, capace di curarmi, capace di dominarmi finemente e dal basso.
La osservavo legata al suo letto, completamente nuda e così forte da riuscire a comandare persino da lì, nell'immobilità forzata, nonostante stessi abusando letteralmente di lei.
Un contrasto che mi attraeva ancor più dell'essere succube di quella Donna.
Mi guardai ancora intorno con il solo pensiero di farle ciò che attendeva e meritava.
Volevo esserle all'altezza o almeno provarci con tutte le forze.
Sentivo che era cominciata la nostra sfida.
Volevo regalarle l'orgasmo più violento che potesse immaginare.
Sul suo comodino c'erano ancora pochi cubetti di ghiaccio e la pomata scaldante.
Non ci pensai due volte.
Mi spogliai in preda al raptus animalesco di possederla a modo mio.
Presi il tubetto di crema spalmandomela velocemente sul mio oramai turgidissimo orgoglio.
Afferrai quanti più cubetti potessi contenere nella mia mano.
Li infilai tutti nella sua già umidissima fessura tappando bene con il palmo quel pertugio d'amore.
Martina oramai senza né benda né bavaglio cominciò ad agitarsi non poco dal repentino sentirsi gelarsi dentro.
Come in precedenza tentò di liberarsi dei cubetti irrigidendo i suoi forti addominali, ma questa volta fui pronto a penetrarla con il mio rigido e bollente pezzo di carne.
Ero furioso, eccitatissimo, arrabbiato e in estasi allo stesso identico momento. Sentivo il testosterone uscirmi dalle orecchie.
Potevo a malapena sentirla lamentarsi nonostante probabilmente lo stesse facendo anche molto rumorosamente.
Scatenato dalla mia frenesia libidinosa volevo prenderla nel modo più irruento che conoscessi.
Senza nessun ritegno, usavo tutti i muscoli che potevo facendomi ritmicamente strada dentro di lei, spingendo a fondo tutti i cubetti di ghiaccio.
Sentivo la buffa sensazione di far sbattere tra loro quei pezzetti gelati, comprimendoli più a fondo che potessi.
Ero ceco e sordo, in preda al peggior spirito maligno e tremendamente animalesco.
Le sensazioni presero il sopravvento, non sapevo se mi trovassi nell'ultimo girone infernale o nel più alto dei cieli, libero da qualsiasi altro pensiero che non raggiungere gli orgasmi più esplosivi che avessimo mai provato.
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SWIM SWITCH amori pericolosi
RomanceDal diario di Lucky, nuotatore ventenne impegnato nella sua realizzazione sportiva e di vita, distratto dai suoi dirompenti amori pericolosi a sfondo sadomaso. È il racconto, in prima persona, del sogno di un ragazzo comune, sfondare nel suo sport. ...