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Lo guardo.
Un ragazzo, con addosso solo dei pantaloncini strappati di jeans, è in piedi di fronte a me.
Non può essere la bestia.
Mi ero veramente fatta di allucinogeni quella sera, dovevo aver mischiato tropo cose, è impossibile.
Probabilmente nel mio momento black-out ero andata in un bosco a farmi di funghi con i miei amici, ed in questo momento mi sono ripresa, vedendo persone al posto di mostri.
Sento un dolore improvviso sul polso che mi fa sobbalzare.
Guardo in basso, una "P" è incisa sulla mia pelle, all'altezza del polso.
Come il marchio delle mucche.
Mi tengo stretto il polso, sanguinante.
Lui corre vicino a me e mi toglie con violenza la mano da esso.
«Che fortuna..», dice guardando il mio marchio, io continuo a non capire.
«Cosa vorresti dire?», chiedo di getto.
«Stanno decidendo se mandarti in Paradiso», afferma. Mandarmi in Paradiso?
Che cosa centra ora il Paradiso?
E chi sta decidendo?
Guardo il polso della mano con cui lui ha afferrato il mio, c'è marchiata una "I", già guarita.
«Inferno», mi informa.

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora