Sono piena di rabbia.
Mi sto agitando in quella grotta, sbatto i pugni contro le pareti, lancio i massi pesanti con tutta la forza che ho.
Grido, dei ruggito potenti escono dalle mie fauci ancora insanguinate.
Scaglio l'ultimo masso per poi accasciarmi a terra, non ho più forze e lo stomaco mi brontola ancora.
Sempre più forte.
Delle fitte intense si spargono nella mia pancia.
La stringo con le zampe in un gesto involontario.
Sotto di esse, sento come delle pressioni, dei piccoli colpi.
Le sollevo, guardandomi lo stomaco.
Vedo la mia pelle che si alza, come quando un bambino scalcia dentro il pancione della madre.
Qualcosa vuole uscire.
I colpi si fanno sempre più forti, come il dolore che provo.
La pelle si alza sempre di più fino a spaccarsi.
Lancio un ruggito potente e dolorante per poi guardare in basso.
Un taglio profondo si è aperto vicino all'ombelico, sento qualcosa dentro muoversi.
Poi vedo una mano che si fa spazio in quella ferita aggrappandosi ai bordi.
Dopo di essa esce il corpo, ricoperto di sangue e cade a terra.
Riprendo a respirare, il dolore non c'è più.
La figura si alza lentamente in piedi, non riesco a riconoscerla finché non si gira e di scatto corre verso il mio viso.
Mi guarda dritta negli occhi.
«Non ti libererai mai di me», dice la me stessa per poi prendermi la testa fra le mani e in uno scatto, rompermi il collo.

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora