Mi fermo mentre Jeremy ancora sta strillando.
Lo scaravento di fronte a me, violentemente come a fargli capire di stare zitto.
Riesco a sentire la sua puzza di paura, un odore nauseante uscire dai suoi pori dilatati.
Lo fisso, mi avvicino, lui cerca di indietreggiare ma lo blocco da una gamba.
Mi avvicino al suo orecchio e sussurro: «tranquillo. Tra poco, finirà tutto», mi allontano dal suo volto portando il dito indice davanti alla bocca e mi malando un "Shh" mentre cammino all'indietro.
Non so cosa stia per succedere.
Sento solo nel mio corpo una sensazione di estasi, di entusiasmo, di eccitazione.
Gli sorrido mentre lui continua a non capire.
Guardo dietro di lui.
Due occhi, rossi come l'inferno stesso, brancolano nel buio.
Un respiro pesante, caldo e affannoso scalda i nostri corpi nonostante non sia ancora visibile.
Poi, poco a poco, inizio a riconoscere qualche tratto.
Il muso, muscoloso e con tratti aggressivi, ma allo stesso tempo molto calmo, sembra stesse aspettando questo momento da sempre.
Mi sento in dovere di servirlo, sono esaltata da questo mio tributo a lui.
Eppure quando guardo Jeremy che grida e si agita, cerca invano di scappare, mi si forma una morsa al cuore.
Ma io sono qui, immobile, a guardare quella scena raccapricciante da lontano.
Una lacrima mi scende sul viso ma la mia mano la asciuga subito.
Chiudo gli occhi.

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora